Noi abbiamo il cuore …

Ormai i lavoratori, le persone oneste, i democratici, i liberali … non fanno più paura. Non sono più un problema per questa gente incapace, presuntuosa, arrogante e, spesso, criminale che governa il paese (a tutti i livelli).

Perché? Perchè noi abbiamo un cuore … loro no. E’ ora di smettere. E’ ora di tornare a fare paura. Ma con metodi che entrino nella testa e nella coscienza della gente. Dobbiamo sfondare il muro della disinformazione. Dobbiamo contarci. Dobbiamo assediarli. Dobbiamo insinuarci come serpenti.

In parte il processo è già iniziato …

Vi lascio, chiunque leggerà questo post, a … Pasquino.

PS: siccome da grandi poteri derivano grandi responsabilità … questo post è più che altro indirizzato a chi ha i grandi poteri e non li usa come dovrebbe. All’opposizione, intanto … e al popolo (noi) subito dopo.

3 ottobre 2009: ce lo devono

Se pensate che la libertà di stampa e la democrazia in questo paese non siano in pericolo e che i cittadini siano ben informati sui fatti perché c’è Striscia la Notizia … per favore continuate a leggere  …

Il 3 ottobre 2009 si svolgerà una manifestazione organizzata dalla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana). Qui sotto riporto un estratto del testo pubblicato sul loro sito.

“La Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa Italiana, riunita oggi a Roma, – si legge nella nota emessa dalla Fnsi – ha confermato la manifestazione per la libertà di informazione, per una stampa che non vuol farsi mettere il guinzaglio da nessuno, che si terrà a Roma il 3 ottobre prossimo, in Piazza del Popolo, con inizio alle 15.30. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini e, per questo, la Fnsi ha rivolto un invito ad aderire soprattutto alle forze sociali, sindacali, associative del Paese. […]”.

Questa manifestazione si rende necessaria perché sui giornali e sulle TV Rai+Mediaset, che plasmano (è il caso di dirlo) l’80% delle conoscenze e quindi delle idee degli italiani, ormai c’è spazio solo per il punto di vista della parte più potente e putrida della nostra classe politica che resiste sui suoi scranni dagli anni 80 (da cui sembra non si esca davvero, come cantano gli Afterhours) e che ha traghettato la mafia nel parlamento. Senza Report, Annozero, Presadiretta e simili, vivremmo in una realtà virtuale alla Matrix (il film).

Quindi è necessario comunicare al parlamento e soprattutto al Governo degli editti, delle epurazioni e delle azioni ILLEGALI di controllo delle trasmissioni televisive (vedi Scajola vs Annozero), che la misura è stracolma. Noi non siamo deficienti rincoglioniti e quindi vogliamo sapere tutto quello che c’è da sapere, per poi poter giudicare. Semplice no? La base della democrazia di fatto e non di facciata.

Io, come si evince dal banner nella colonna di destra, ho convintamente firmato. Però voglio aggiungere alla mia firma un commento.

Quando un giornale insabbia una notizia o addirittura rinuncia a un potenziale scoop solo perché qualcuno abbastanza arrogante e potente si fa rodere, la colpa è del direttore di quel giornale o del suo editore o di entrambi, che spesso sono servi ben pagati del potere.

Il fatto che cacciato un giornalista scomodo ci sia sempre un suo collega “zerbino” pronto a sostituirlo, dipende dal livello qualitativo medio della classe giornalistica e dalla meschinità del singolo.

Il fatto che quel bravo ma scomodo giornalista non trovi più lavoro lo si può imputare ancora a editori  e direttori servili e compiacenti al soldo del potere, messi in posizioni così strategiche all’uopo.

Infine, il fatto che tanti giornalisti investigativi coraggiosi si siano trovati senza lavoro, isolati e umiliati, senza che una voce forte si sollevasse in loro difesa scoperchiando in tempo il tentativo becero di insabbiare sempre e comunque la verità … questo a chi lo imputiamo?

Ai direttori compiacenti? No, loro sono la causa diretta di questa situazione. Ai giornalisti zerbini? No, loro sono meschini crumiri scarsamente dotati. Ai politici? Solo in parte. I “migliori” fra loro hanno taciuto e omesso su cose anche peggiori (sebbene questa sia fra le peggiori) spesso per questioni di comodo. E allora?

Ecco, penso che la FNSI si sia svegliata tardi. Molto dopo i Marco Travaglio. Troppo dopo che tanti onesti giornalisti si sono trovati a pagare di persona per la loro caparbietà e professionalità. E poi l’Ordine dei Giornalisti. Ma per carità!!! Gli ordini professionali sono una emerita m***a. Ma l’ordine dei giornalisti che ha sempre lasciato parassitare giornalisti che sono la vergogna della loro categoria e sanzionato altri che invece sono motivo di orgoglio per l’Italia … con che coraggio aderisce?

E perché la FNSI non ha mai bastonato pubblicamente l’Ordine dei Giornalisti per non aver gridato forte e chiaro che in Italia l’informazione si stava incancrenendo e che i fatti stavano scomparendo dai giornali insieme ai veri giornalisti investigativi?

Sia chiaro: sono contento che la FNSI abbia lanciato la manifestazione e che l’Ordine abbia aderito.

Ritengo che, se non vogliamo essere presi in giro, dobbiamo pretendere che la FNSI e l’Ordine dicano chiaramente COSA cambierà da ora in poi nei loro atteggiamenti. Nei loro provvedimenti. Che si dichiarino il porto franco di qualunque giornalista cacciato per ragioni legate a mancate notizie, scoop insabbiati. Che siano il megafono di questi giornalisti e che c’informino in tempo reale sulle pressioni che i giornalisti ricevono e magari denunciano. Sempre. Perché noi stiamo dimostrando di VOLER sapere quando un Vulpio o un Travaglio o chicchessia ricevono un benservito e sono oggetto di ostracismo da parte di editori e direttori e perché. Vogliamo sapere tutto. Che vengano a galla gli zerbini, gli onesti artigiani e i coraggiosi giornalisti.

E’ il tempo della verità. Non tollereremo niente di meno. Lo devono ai Salvatore Borsellino e a noi.

Altrove

A occhio, il livello di inciviltà di una grande quantità di italiani sta crescendo almeno tanto quanto cresce il livello di civiltà dell’altra parte. Il problema è che la seconda è in leggera minoranza ed è meno prepotente e arrogante.

L’arroganza del coatto è cresciuta, ultimamente, anche perché dalla politica locale e nazionale, che ci invade ogni giorno, arriva un costante esempio di impunità. Mentre nel sentire comune sta entrando la certezza che l’illegalità sia giustificata e anzi consigliabile.

Questo accade anche perché quelli che altrove sarebbero casi giudiziari che sfasciano un governo, qui nemmeno esistono. Il pensiero e l’attitudine mafiosa stanno spopolando nel nostro paese.

Che uno sia di sinistra o di destra, non può ragionevolmente dissentire da quello che ho appena scritto.

Qualche esempio si trova nei due video che seguono.

Brunetta e Nicolais: quante bugie

Brunetta usa la tecnica del tormentone, da bravo cabarettista. In realtà copia, spesso, i suoi colleghi meno fortunati, perdendo di originalità. L’esempio più eclatante è quello della definizione di “fannulloni” che deriva dalla definizione “nullafacenti” tirata fuori da quella “brava persona” di Ichino del PD. Brunetta però in genere prende il peggio, la parte populistica a cui abboccano gli italiani e tralascia il nucleo funzionante dell’idea, che nel caso di Ichino prevedeva di stare col fiato sul collo dei dirigenti, vincolando loro e i loro dipendenti a criteri di produttività.

Ora, su questo tornerò perché è di capitale importanza per capire quanto idioti siano stati gli italiani.

Quello che mi preme ora è mettere fine a una eclatante BUGIA.

Brunetta sostiene a tormentone ormai che non è il suo Art. 7, DL 1167 al Senato, che blocca le stabilizzazioni dei precari nella pubblica amministrazione (fra cui, lo ricordo, migliaia di ricercatori) ma la ormai famosa Circolare 5 del 2008 a firma dell’uscente Ministro del Governo Prodi, Nicolais.

Giustamente il ministro pubblica sul sito della Funzione Pubblica entrambi i testi in modo che la gente possa fare un confronto.

La gente, e penso lui lo sappia, non confronterà mai un tubo e continuerà a osannare Brunetta e la sua trasparenza. Nemmeno i giornalisti lo fanno. Infatti Brunetta può permettersi, impunemente, di citare SOLO UN PEZZO DELLA CIRCOLARE 5, TAGLIANDO IL PUNTO CHIAVE.

Vi riporto qui sotto la parte incriminata della Circolare 5, evidenziando in blu quello che sostiene Brunetta e in rosso quello che Brunetta non dice.

dalla Circolare 5 di Nicolais […] Ne deriva che la programmazione triennale del fabbisogno, nel rispetto delle disponibilità di organico dell’ente relative all’anno 2008 e 2009, potrà essere elaborata quest’anno e l’anno successivo tenendo conto anche di questa modalità di reclutamento speciale, mentre a decorrere dal 2010 gli interventi programmabili dovranno fondarsi esclusivamente sulla disciplina ordinaria di reclutamento, fatte salve le determinazioni assunte negli anni 2008 e 2009 riguardanti il personale stabilizzabile che ha  saturato o chedeve maturare il triennio previsto anche oltre il 2009. […]

E’ incredibile o no la precisione chirurgica con cui è stata rimossa la parte che fa salve proprio le stabilizzazioni?

E ora la spiegazione

1) la circolare Nicolais non fa altro che ribadire quello che già le due finanziarie Prodi dicevano: le stabilizzazioni sono una cosa straordinaria che serve solo a sanare una situazione paradossale; dal 2010 si ricomincia coi concorsi;

2) la circolare Nicolais NON ABROGA il comma 519 della Legge Finanziaria del dicembre 2006 (la prima di Prodi) che sancisce le stabilizzazioni, quindi le LISTE DI STABILIZZAZIONE fatte nel 2007 e nel 2008 RESTANO VALIDE

3) la circolare Nicolais dice esplicitamente: “fatte salve le determinazioni assunte negli anni 2008 e 2009 riguardanti il personale stabilizzabile che ha  saturato o che deve maturare il triennio previsto anche oltre il 2009

4) è il disegno di legge 1167 di Tremonti che, qualora approvato, con l’Art 7 (ammazzaprecari, di Brunetta) comma 1 abrogherebbe, a decorrere dal 1° Luglio 2009, il comma 519 della Finanziaria 2006 e i suoi omologhi della Finanziaria 2007, distruggendo le liste di statbilizzazione e i diritti acquisiti dai precari.

Io non apprezzo che l’ex Ministro Nicolais abbia voluto “firmare” quella inutile circolare né mi interessa che fra ministri ed ex ministri si insultino a vicenda (si difendano da soli); però non sopporto che si debba mentire spudoratamente senza contraddittorio (giornalisti dove siete?) per svuotare una protesta sacrosanta, quella dei precari, fra le cui fila militano i tanti precari degli Enti Pubblici di Ricerca a cui Brunetta si è permesso di dare dei “Capitani di Ventura”.

Su queste note mi permetto di ripubblicare il video “Precari della Ricerca contro Brunetta” a cui aggiungo solo una minima correzione: il 10% di taglio alle piante organiche è rientrato, sia per le forti proteste  che  per il fatto non secondario  che implicava in alcuni casi il licenziamento generico di dipendenti già a tempo INDETERMINATO!!!!

Un po’ di spazio …

A distanza di un giorno dall’evento e dopo aver fatto da involontario sfondo a un numero N di servizi giornalistici, la ConoscIenza in Piazza ha avuto un po’ più di attenzione dai media … un po’.

Intanto un servizio al TG3 Nazionale delle 20:00 del 24/05/2009 (minuto ~12).

Poi un bell’articolo de Il Capoluogo, da cui estraggo due parti significative:

In piazza non solo i coordinamenti precari di enti pubblici di ricerca ma anche le scuole con dipendenti e insegnanti il cui lavoro rischia di essere travolto dai recenti provvedimenti governativi, pronti a privatizzare la scuola pubblica. Perché tra scuola e ricerca c’è un legame inscindibile; infatti, come recita il volantino della protesta, “senza scuola non c’è ricerca, senza ricerca non c’è futuro” […] Ed è grazie a questa protesta che, calpestando chi si è messo in gioco per un paese che non lo ripaga come dovrebbe, ho provato l’inconfondibile sensazione di essere, anche se solo per qualche piccolo passo, Ministro della Funzione Pubblica.

Appena possibile posterò un commento, documentato, su come sia trattata la Ricerca in Italia.

PS: due link ai siti dei precari degli Enti Pubblici di Ricerca (Precari INGV, Precari INFN) e dei coordinamenti per la Scuola (Non Rubateci il Futuro, ReteScuole)

Magnitudo penale …

Era mia intenzione sganciarmi dall’argomento terremoto dell’Aquila per un po’, ma gira uno strafalcione in rete che riguarda il risarcimento dei danni nei comuni dell’Aquila su cui ho qualcosa da dire.

Prendo a riferimento questo post dal blog Italian Spot perchè tutto sommato riassume bene i termini della polemica anche se toppa del tutto il ragionamento. Ne riporto solo un pezzetto … poi spiegherò come stanno davvero le cose.

E’ invece l’INGV che fa questa distinzione e diffonde alle agenzie il dato più basso quello del 5.8, specificando che il dato americano pari al 6.3 e relativo alla “magnetudo momento” MW. Ma nel sito del USGS non c’è traccia di questa classificazione. […] Perché soltanto per il terremoto del 6 aprile scorso si fa questa evidente differenziazione sull’entità della magnitudo della scossa? Per l’INGV e per il Governo il dato ufficiale è il 5.8 richter e basta! Per l’USGS è del 6.3 richter!!!

COME STANNO LE COSE

0) premessa: esistono diversi tipi di magnitudo. Sempre il sito INGV spiega le caratteristiche e le differenze. Riassumendo, comunque, la Ml è la magnitudo locale e si calcola sulla massima ampiezza del segnale sismico, quindi è possibile calcolarla in tempo molto breve rispetto all’accadimento del terremoto e quindi può essere comunicata in tempo breve alla protezione civile, ma quando i terremoto è molto forte e le stazioni molto vicine può sottostimare il valore. La Mw invece si calcola in modo diverso su onde diverse e a bassa frequenza e quindi per terremoti forti da una stima migliore (cito dal sito).

Poi c’è la INTENSITA’. L’intensità è legata alla scala Mercalli ed è totalmente legata al “risentimento” cioè sostanzialmente … quanto un terremoto è stato avvertito e quanti danni ha fatto. La scala ha diversi gradi di intensità per danneggiamento crescente. Ha una relazione con l’energia del terremoto, ma l’intensità di un terremoto di Ml 7 nel deserto di sabbia sarebbe ZERO!

1) il dato sulla magnitudo: seguendo il link alla pagina dell’INGV, si nota che sono riportati entrambi i valori, sia di Ml che di Mw. Entrambe le misure hanno una valenza scientifica e per forti terremoti sono date tutte e due, ma la Ml consente di avvertire la PC in tempo rapido. Quest fatto è il più rilevante perché per un forte terremoto, che prevede l’attivazione della PC comunque (essendo un probabile disastro) , è fondamentale più la rapidità che la stima esatta, che arriva comunque più tardi.

Detto questo … c’è una FONDAMENTALE INESATTEZZA in quello che sta girando in internet: per quel che ne so il risarcimento per i danni da terremoto è definito in base alla classificazione dei danni. NON alla magnitudo, quindi, ma alla INTENSITA’ cioè la scala MERCALLI e NON alla Richter. Credo, ma il sito della PC può essere forse più utile, che il limite per il risarcimento è il grado 6 di intensità mercalli (e non di magnitudo).

Questa somiglianza fra la Mw (6.3) e l’intensità limite (6) ha forse generato la confusione … ma tale è: CONFUSIONE. Può essere utile leggere in merito la risposta di Boschi (presidente dell’INGV) … [per comodità ho caricato il PDF ma si può trovare direttamente alla pagina della rassegna stampa dell’INGV].

E’ evidente che non c’è nessuna volontà di nascondere nulla, almeno da parte dalla comunità scientifica: le magnitudo sono date entrambe.

Il resto, i limiti per gli indennizzi, la quantità dei soldi e i tempi con cui saranno erogati alla gente sono competenza del governo e non della comunità scientifica e, ribadisco, NON sono legati alla magnitudo, ne Ml ne Mw.

Concludo con una cosa importante: il giornalista de Il Centro fa bene a riportare quella che si configura come una notizia importante ma l’Ing. Floris, prima di lanciare accuse piuttosto gravi (penali), dovrebbe studiare l’argomento un po’ meglio … .

I lampedusani e la censura.

E’ da quando è scoppiata la situazione al CPT di Lampedusa, alcuni mesi fa, che volevo scrivere dei e ai Lampedusani. Sono rimasto sinceramente colpito dalla loro reazione sia alla situazione che all’invito al razzismo che viene ormai da tutto il paese e, purtroppo, da molte istituzioni.

E’ assurdo, mi rendo conto, che io mi debba stupire di un atteggiamento di fratellanza e umanità, ma tant’è … l’Italia di oggi è razzista al 70%, diciamocelo e, come per i mafiosi al parlamento, sembra esserne particolarmente orgogliosa. Quindi mi stupisco e mi commuovo.

Le donne e gli uomini di Lampedusa avrebbero potuto vedere, negli immigrati del “loro” CPT, gli invasori, il pericolo. Come farebbe qualunque sano leghista padano. E invece si sono posti un problema di umanità e un problema di giustizia, sia verso gli immigrati che verso l’Isola e la sua gente. Non se la sono presa con gli immigrati ma, giustamente, con le istituzioni.

Mentre loro hanno fatto, fin’ora, la cosa giusta, la stampa italiana, come al solito, ha fatto schifo. Penso che il servizio di Annozero che riporto qui sotto dia l’ennesima chiara idea di quanto l’informazione sia azzerata in questo paese, anche quando succedono cose francamente agghiaccianti.

Intanto gli sbarchi aumentano, come è logico che sia essendo la migrazione non una scelta ma una necessità dettata da una vita impossibile e disperata nei luoghi di origine. E non ci sono Berlusconi o Gentilini o Santanchè che reggano, nemmeno con la loro disumanità. La disperazione di chi vive in mezzo alle guerre, ai massacri, alle discariche e alla povertà non si ferma coi cannoni, come vorrebbe la Lega, né con i proclami e gli attacchi alla sinistra.

W Lampedusa e i Lampedusani.

Da un grande potere …

Questa frase, apparentemente banale, rappresenta benissimo le ragioni della rovina di questo paese. Più è grande il potere di cui si dispone e più grandi sono le responsabilità di cui ci si deve fare carico.

Questa è una lezione che il parlamento italiano non solo ha dimenticato ma sta cercando di farci dimenticare, complici i media e la paura. In Italia chi ha potere non si assume responsabilità e fa di tutto per liberarne i suoi “amici”.

Se non esistesse la rete, se non ci fosse internet, forse noi non avremmo più alcun potere di cambiare lo stato della cose avendo ormai svenduto tutto, anche la dignità, per un televisore e un cellulare. Ma la rete c’è e rappresenta un grande potere, a disposizione di tutti … e da un grande potere