La notizia: Gualtieri! Per la miseria sto tipo è di una velocità che fa paura. E chi sei Flash? Oggi avverrà il passaggio di consegne e già siamo nel futuro. Sperimentazione del primo bus elettrico di Roma per l’acquisto di 1000 entro il 2030.
Grazie romani per averci svegliati dall’incubo. Pensate se avessimo avuto ancora la Raggi. Che sarvata oh (cit) …
L’informazione: … e a proposito è importante notare il rilassamento di Repubblica/Confindustria: ora può dare le notizie con un taglio diverso e può pure dire serenamente che …
“L'esperimento, è bene ricordare, ricade nel più grande perimetro del piano di elettrificazione della rete di trasporto pubblico romano. Il 27 agosto scorso l'Atac ha sottoscritto un accordo con le aziende di trasporto di Milano e Napoli per acquistare entro 2030 ben 1.000 autobus elettrici. Di questi almeno la metà arriveranno entro il 2026 con i fondi del PNRR.“
É bene ricordare? Ah si adesso è bene ricordare che IL 27 Agosto … alla fine di un percorso, tipo come se avessero passato anni a riprogettare il futuro di una città consegnata nel passato remoto proprio da chi la prende in consegna oggi? SAREBBE STATO BENE RICORDARE, si.
La Percezione: leggendo, ascoltando, approfondendo per 5 anni i fatti attorno alle rabbiose accuse mosse da alcune persone riassumibili di solito in un finale “la Raggi è un disastro“, ho quasi sempre potuto confermare che non abbiano cercato di capire realmente nulla, che si siano fermate alla percezione, ai primi centimetri oltre al proprio naso, in un approccio essenzialmente privo di fondamento sui dati, norme, soldi, progetti, un approccio autolesionista senza futuro e soprattutto senza passato (il che è peggio vista la cultura e l’età). Un approccio tipico di chi di solito loro stessi definiscono “stupido”, “limitato”, “senza memoria”. E mi sono sorte molte domande sull’intelligenza umana. Quelle persone, almeno per come le conosco, io non sono per nulla stupide nel senso comune e generale del termine. Neppure ignoranti nel senso comune del termine. Quindi come funziona la percezione? E’ un problema culturale? No. Gente di cultura con laurea e dottorato e pure gente che ha la terza media hanno questo atteggiamento in comune. Come dimostra adeguatamente il fenomeno no-vax, no-greenpass (che ha decisamente più certezze che dubbi al contrario di come loro percepiscono se stessi), non è una questione di scolarizzazione, di povertà, di conoscenza … naaa è questione di approccio mentale alla percezione, che può essere educato si ma a prescindere dalla cultura e dal titolo di studio. Questo problema è assolutamente trasversale alla popolazione ma pure agli argomenti.
Le donne: il fenomeno di troppe donne, pure quelle progressiste. La donna, quel genere dell’umanità considerato (e auto-considerato) più profondo, più multi-tasking, più abituato al “lavoro sul lungo termine” di quanto sia l’uomo e che sta continuamente in trincea contro il maschio prevaricatore a causa del quale una donna per esempio paga i suoi eventuali errori sempre più di un uomo. Una donna in questa percezione è una che gestisce a lungo termine, resiliente, che lavora in background per il bene comune, non come l’uomo che vive il momento, che gioca col potere. É tutto vero.
Eh beh … però la realtà dei fatti è che a parole è tutto bello, ma quando si tratta di potere anche loro spengono tutto e attribuiscono merito solo a chi è maschio, come la parola stessa (merito). Danno il beneficio del dubbio prevalentemente al maschio, come la parola stessa (beneficio); danno la possibilità di re-iterare le sue prese per il culo solo al maschio, come la parola stessa (culo in questo caso).
Il che spiega anche perché hanno perso e continueranno a perdere la guerra di genere. Il che a me dispiace molto francamente.
Tutto questo a partire da un bus elettrico? Già.
Se questo è un giovane …
da un mio commento su Repubblica a questo articolo che prende il via da alcune dichiarazioni del viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali, Michel Martone.
Martone lo conosco bene, si fa per dire, per averlo sentito pontificare più volte in TV e una dal vivo durante una puntata di EXIT (La 7). Premesso che io mi sono laureato a 26 anni ma ho stimatissimi colleghi che si sono laureati a 30 e più e che sono dei bravissimi e prolifici ricercatori con Dottorato, devo dire che Martone è veramente uno che dimostra che la laurea non fa l’esperto.
Più volte ha sostenuto che nel mondo del lavoro italiano ci vuole più flessibilità. Non è il solo a dirlo ma lui ha l’aggravante di essere giovane … e un giovane non si può permettere di dire simili idiozie su un mondo del lavoro che è di fatto fra i più precarizzati d’europa, con meno tutele per i tempi determinati e gli stipendi minimi di categoria.
Peraltro senza che il soggetto si premuri mai di notare come invece il mondo dei datori di lavoro in italia sia fra i meno “coraggiosi” del mondo, meno votati alla ricerca e allo sviluppo e all’innovazione che ne consegue.
Industriali e grandi imprenditori che piangono miseria per aumentare i profitti chiedendo continue riduzioni del costo del lavoro senza dare nulla in cambio.
Mai si ricorda che sotto i 15 dipendenti l’art. 18 non esiste, sopra i 15 si può licenziare per giusta causa e nel caso di difficoltà economiche c’è la cassa integrazione. E nemmeno che esistono due leggi di m***a come la Biagi/Sacconi e la Treu che già hanno precarizzato il precarizzabile senza risolvere nulla se non deprimere l’economia.
Se ti laurei sotto i 28 anni per sparare ste ca***te tanto vale che vai a “quel Paese” non a questo …
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Pubblicato da Actarus2971 in 2012/01/24
https://actarus2971.wordpress.com/2012/01/24/se-questo-e-un-giovane/