The Flash

La notizia: Gualtieri! Per la miseria sto tipo è di una velocità che fa paura. E chi sei Flash? Oggi avverrà il passaggio di consegne e già siamo nel futuro. Sperimentazione del primo bus elettrico di Roma per l’acquisto di 1000 entro il 2030.

Grazie romani per averci svegliati dall’incubo. Pensate se avessimo avuto ancora la Raggi. Che sarvata oh (cit) …

https://ilcaffediroma.it/163362-2/?fbclid=IwAR0SlziJtzo6mIMpZoE01TatVIEYZzsnGpPC6k6ynhka3H9TZtkxH_KYtkA


L’informazione: … e a proposito è importante notare il rilassamento di Repubblica/Confindustria: ora può dare le notizie con un taglio diverso e può pure dire serenamente che …
L'esperimento, è bene ricordare, ricade nel più grande perimetro del piano di elettrificazione della rete di trasporto pubblico romano. Il 27 agosto scorso l'Atac ha sottoscritto un accordo con le aziende di trasporto di Milano e Napoli per acquistare entro 2030 ben 1.000 autobus elettrici. Di questi almeno la metà arriveranno entro il 2026 con i fondi del PNRR.

É bene ricordare? Ah si adesso è bene ricordare che IL 27 Agosto … alla fine di un percorso, tipo come se avessero passato anni a riprogettare il futuro di una città consegnata nel passato remoto proprio da chi la prende in consegna oggi? SAREBBE STATO BENE RICORDARE, si.

La Percezione: leggendo, ascoltando, approfondendo per 5 anni i fatti attorno alle rabbiose accuse mosse da alcune persone riassumibili di solito in un finale “la Raggi è un disastro“, ho quasi sempre potuto confermare che non abbiano cercato di capire realmente nulla, che si siano fermate alla percezione, ai primi centimetri oltre al proprio naso, in un approccio essenzialmente privo di fondamento sui dati, norme, soldi, progetti, un approccio autolesionista senza futuro e soprattutto senza passato (il che è peggio vista la cultura e l’età). Un approccio tipico di chi di solito loro stessi definiscono “stupido”, “limitato”, “senza memoria”. E mi sono sorte molte domande sull’intelligenza umana. Quelle persone, almeno per come le conosco, io non sono per nulla stupide nel senso comune e generale del termine. Neppure ignoranti nel senso comune del termine. Quindi come funziona la percezione? E’ un problema culturale? No. Gente di cultura con laurea e dottorato e pure gente che ha la terza media hanno questo atteggiamento in comune. Come dimostra adeguatamente il fenomeno no-vax, no-greenpass (che ha decisamente più certezze che dubbi al contrario di come loro percepiscono se stessi), non è una questione di scolarizzazione, di povertà, di conoscenza … naaa è questione di approccio mentale alla percezione, che può essere educato si ma a prescindere dalla cultura e dal titolo di studio. Questo problema è assolutamente trasversale alla popolazione ma pure agli argomenti.


Le donne: il fenomeno di troppe donne, pure quelle progressiste. La donna, quel genere dell’umanità considerato (e auto-considerato) più profondo, più multi-tasking, più abituato al “lavoro sul lungo termine” di quanto sia l’uomo e che sta continuamente in trincea contro il maschio prevaricatore a causa del quale una donna per esempio paga i suoi eventuali errori sempre più di un uomo. Una donna in questa percezione è una che gestisce a lungo termine, resiliente, che lavora in background per il bene comune, non come l’uomo che vive il momento, che gioca col potere. É tutto vero.
Eh beh … però la realtà dei fatti è che a parole è tutto bello, ma quando si tratta di potere anche loro spengono tutto e attribuiscono merito solo a chi è maschio, come la parola stessa (merito). Danno il beneficio del dubbio prevalentemente al maschio, come la parola stessa (beneficio); danno la possibilità di re-iterare le sue prese per il culo solo al maschio, come la parola stessa (culo in questo caso).

Il che spiega anche perché hanno perso e continueranno a perdere la guerra di genere. Il che a me dispiace molto francamente.

Tutto questo a partire da un bus elettrico? Già.

Se questo è un giovane …

da un mio commento su Repubblica a questo articolo che prende il via da alcune dichiarazioni del viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali, Michel Martone.

Martone lo conosco bene, si fa per dire, per averlo sentito pontificare più volte in TV e una dal vivo durante una puntata di EXIT (La 7). Premesso che io mi sono laureato a 26 anni ma ho stimatissimi colleghi che si sono laureati a 30 e più e che sono dei bravissimi e prolifici ricercatori con Dottorato, devo dire che Martone è veramente uno che dimostra che la laurea non fa l’esperto.
Più volte ha sostenuto che nel mondo del lavoro italiano ci vuole più flessibilità. Non è il solo a dirlo ma lui ha l’aggravante di essere giovane … e un giovane non si può permettere di dire simili idiozie su un mondo del lavoro che è di fatto fra i più precarizzati d’europa, con meno tutele per i tempi determinati e gli stipendi minimi di categoria.
Peraltro senza che il soggetto si premuri mai di notare come invece il mondo dei datori di lavoro in italia sia fra i meno “coraggiosi” del mondo, meno votati alla ricerca e allo sviluppo e all’innovazione che ne consegue.
Industriali e grandi imprenditori che piangono miseria per aumentare i profitti chiedendo continue riduzioni del costo del lavoro senza dare nulla in cambio.
Mai si ricorda che sotto i 15 dipendenti l’art. 18 non esiste, sopra i 15 si può licenziare per giusta causa e nel caso di difficoltà economiche c’è la cassa integrazione. E nemmeno che esistono due leggi di m***a come la Biagi/Sacconi e la Treu che già hanno precarizzato il precarizzabile senza risolvere nulla se non deprimere l’economia.
Se ti laurei sotto i 28 anni per sparare ste ca***te tanto vale che vai a “quel Paese” non a questo …

Il decreto gnè-gnè

Se il contenuto del Decreto-SalvaListe-PDL è incostituzionale, come anche chi sostiene la scelta di Napolitano pensa, non posso davvero credere alla forma con cui hanno scritto questo ennesimo decreto.

Per ora riprendo da Repubblica per comodità, perché non ho avuto il tempo di cercare il pdf del decreto. L’articolo è dell’8 marzo e quindi “oggi” è ieri:

Al quarto punto vi si dice, infatti, che “i delegati che si siano trovati nelle condizioni di cui al comma 1 (cioé che fossero entrati nei locali del Tribunale entro le 12 di sabato l’altro; ndr) possono effettuare la presentazione delle liste dalle ore otto alle ore venti del primo giorno non festivo successivo (cioé oggi) a quello di entrata in vigore del presente decreto”. [il resto dell’articolo]

Credo che nemmeno alle elementari, quando i ragazzini litigano sulle regole e i prepotenti (e i deboli) le cambiano in corso d’opera adattandole all’idea che debbano vincere loro a ogni costo, ho mai sentito una cosa del genere. Leggere queste poche righe è come sentire due ragazzini, di cui uno deficiente che dice “e allora facciamo che la regola era questa?” e quando l’altro dice no, perché l’accordo era un’altro, il ragazzino deficiente e prepotente fa “e io lo faccio lo stesso, e ho vinto io, GNE GNE GNE GNEGNE”.

Francamente, con tutto il rispetto per le idee di molti (se non di tutti), mi chiedo se gli elettori PDL avranno almeno questa volta uno scatto di orgoglio o se almeno questa volta gli sia suonata la sveglia dal mondo virtuale. Se non è bastata la grezza e violenta minaccia di Larussa (ma come si è permesso e come non lo abbiano coperto di insulti) spero che almeno la ridicolaggine di quel testo abbia delle conseguenze (ma immagino che sui giornali e sui TG di governo tutto questo sia stato occultato minzolinicamente).

akt

Non sparate alla ricerca!

Penso sempre più che gli italiani dovrebbero smetterla di adottare supinamente il berlusconi/marcegaglia-pensiero e farla quindi finita di pensare che i loro figli debbano essere per forza tutti imprenditori, commercianti oppure avvocati ecc …per essere persone realizzate e utili alla “patria”.

Dovrebbero smettere perché è falso! Perché senza ricerca non c’è futuro … nemmeno per le categorie di cui sopra. E poi perché diventare ricercatori evidentemente sviluppa anche molto la fantasia e le capacità a tutto campo …

Lo dimostra penso questo splendido … e inquietante video girato dai precari dell’ISPRA, Istituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale. Un supernome che racchiude un intile accorpamento di 3 enti indipendenti e il licenziamento di centinaia di precari, giovani e meno giovani e preparati, fra i meno tutelati del mondo della ricerca. I co.co.co. ma anche dei tempi determinati non inclusi nella stabilizzazione.

Qui si aprirebbe un discorso troppo lungo sul mondo della ricerca e sulla stabilizzazione negata. Ma voglio lasciare spazio al video …

Filmato dei ricercatori precari dell'ISPRA: non sparate alla Ricerca!

Filmato dei ricercatori precari dell'ISPRA: non sparate alla Ricerca!

Euforia da consensi

Quelli che seguono sembrano segnali di un governo fuori controllo in preda all’euforia da consensi … ma, mi chiedo, se pezzi delle istituzioni, come i vigili del fuoco, i poliziotti e i dirigenti scolastici, notoriamente poco inclini alle proteste anti-governative, sono stati costretti a portare in piazza o sui giornali la protesta per i tagli a pezzi fondamentali dello stato … peraltro quasi tutti legati alla sicurezza … ci sarà pure qualcosa di vero.

Quante saranno allora le persone precarie, sottopagate e maltrattate che lavorano nel e per lo stato e che non meritano gli sberleffi di gente come Brunetta?

La protesta dei vigili del fuoco

Il governo cancella assunzioni e fondi: «Ci hanno preso in giro»

[…] C’è chi li ha definiti gli angeli del terremoto, sono stati presi ad esempio per sacrificio e abnegazione. Hanno lasciato per settimane la casa e la famiglia per venire in Abruzzo ad aiutare i terremotati e rischiare la vita (un vigile del fuoco è morto nelle prime ore dei soccorsi e un altro è rimasto gravemente ferito). Si aspettavano un minimo di attenzione e invece per tutta risposta hanno avuto solo promesse che non sono state mantenute.

[continua]

Gelmini attacca i presidi ribelli: “Chi non sa dirigere se ne vada”

Polemica dopo la lettera dei dirigenti scolastici alle famiglie. “Scuole senza soldi? Basta far politica, se non siete capaci cambiate lavoro”

Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato così la vicenda dei presidi del Lazio che hanno denunciato, in una lettera inviata alle famiglie, la carenza di fondi degli istituti scolastici. Sono state oltre 41.739 le lettere spedite da circa 300 presidi del Lazio aderenti all’Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) per dare le cifre della scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal governo: non ci sono i soldi per i supplenti (fondi ridotti del 40 %) né per le visite fiscali obbligatorie; da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell’ora alternativa alla religione. Ma la sortita del ministro non è piaciuta all’opposizione: “Che sia la Gelmini a cambiare lavoro”.

[Continua]

Brunetta contro i poliziotti: Troppi panzoni”. Poi ci ripensa

Nuova esternazione del ministro della Pubblica amministrazione. “Impossibile mandare passacarte in strada”. “Ma non volevo offendere”.

[…] Parole che provocano la reazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine, (già furiosi per la questione straordinari non pagati), l’attacco dell’opposizione e la retromarcia di Brunetta. […]

[Continua]

PS: ho avuto l’occasione di ascoltare, dal vivo, una rappresentante del sindacato dei poliziotti mentre esponeva quello che già so della legge 133 sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici. La poliziotta ha fatto presente quanti soldi, di uno stipendio già ridotto, perdano i poliziotti che passando molto tempo al freddo e alla pioggia (per esempio durante i turni allo stadio) si ammalano di raffreddore o influenza cioè di una malattia che non essendo riconoscibile come “causa di servizio implica la riduzione dello stipendio. A questo è servita la legge di Brunetta, non a far lavorare i nullafacenti ma a punire chi lavora sul serio e, come tutti, ogni tanto si ammala.