La cenere sotto al tappeto

Tiro le somme di fine anno sull’inceneritore di Roma, integrando con aggiornamenti anche a valle di alcuni utili commenti ricevuti su FB.

Scrivo solo perché mi rendo conto che una larga maggioranza (quasi bulgara) che comunque non raggiungerò, ignora completamente l’argomento e anche per avere io stesso un riassunto di riferimento

Sommario

  1. Le puntate precedenti
  2. Aggiornamento
  3. Extra-costi
  4. La questione energetica

Le puntante precedenti

Ho scritto già di come nasce il Piano Rifiuti di Roma Capitale ad opera del Commissario straordinario Roberto Gualtieri e di cosa comporti, in Copia e Incolla 2035.

In quel piano, invece della combinazione di raccolta differenziata e molti nuovi impianti eco-sostenibili approvati dalla UE e programmati dalla Raggi, diventa la chiave praticamente unica per chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma l’Inceneritore, cosa questa che contrasta con una serie di vincoli:

  • l’incenerimento dei rifiuti è stato escluso dalla tassonomia europea sulla gestione dei rifiuti ed è consentito solo marginalmente per i rifiuti, al termine del circolo, ASSOLUTAMENTE non riciclabili
  • PNRR che di conseguenza non può essere usato per un inceneritore
  • fondi Giubilari che non possono essere usati per una cosa che se mai fosse fatta sarebbe pronta dopo la chiusura del Giubileo

Di tutto questo ho scritto, punto per punto motivando e dimostrando, in Verificare la Scadenza.

Premesse a parte, già in quell’articolo ho scritto di una cosa che, da ricercatore geofisico che si occupa però di altri argomenti, mi saltava agli occhi nel leggere il piano Rifiuti di Gualtieri: l’impianto sperimentale di cattura e stoccaggio della CO2.

Perché è così importante e così stonato quel passaggio?

Il bilancio della CO2 è essenziale per qualunque oggetto, a maggior ragione per un impianto industriale. Il piano rifiuti di Roma, prevede che con la costruzione dell’inceneritore una parte di CO2 prodotta a causa del trasporto fuori regione dei rifiuti, sarebbe stata mitigata. Una parte dell’inquinamento da trasporto resta ed è anzi concentrata sulla Pontina, perché tutti i rifiuti convergono a Santa-Palomba, ma la parte da Roma verso altre regioni apparentemente sparirebbe.

Però questa parziale miglioria sarebbe totalmente annullata, con un bilancio estremamente negativo, dalle emissioni dovute all’incenerimento: per 1T di rifiuti un inceneritore infatti produce approssimativamente 0.8-1T di CO2. Nel caso di Roma-Santa Palomba parliamo quindi di circa 500-600kT/anno.

Aggiornamento

Poiché a maggio 2023 la normativa 959 (Emission Trading System) è stata aggiornata obbligando anche gli inceneritori a essere soggetti alla disciplina, entro il 2026 la UE ne valuterà l’inserimento a pieno e fra il 2028 e il 2030 le società che gestiscono impianti di incenerimento inizieranno a pagare per le loro emissioni di CO2 e altri gas serra.

Si stima il prezzo attuale in 80€ per tonnellata di CO2, prezzo destinato pare però a crescere. Per Roma vorrebbe dire pagare 40-50milioni di euro l’anno di sovrattassa da incenerimento.

Per abbattere l’immissione di CO2 in atmosfera, infatti quasi tutti i gestori iniziano a promettere la realizzazione di impianti ausiliari di cattura e sequestro geologico della CO2, perché la produzione di una enorme quantità di CO2 per combustione è impossibile da ridurre alla fonte.

Neppure l’inceneritore di Brescia, uno dei più grandi d’Europa (750kT/anno) dichiarato dal WTERT nel 2020 il migliore e più efficiente impianto simile del mondo, sfugge a questa logica e si dovrà adeguare. La questione dell’impianto di Brescia è un utile riferimento (ben descritta in un podcast locale dal minuto 7:30).

Il piano rifiuti di Roma, in modo un po’ superficiale, prevedeva anch’esso un’impianto “ancillare” e sperimentale di “Carbon Capture and Storage“. Un impianto definito da loro stessi “sperimentale” quindi per definizione “non garantito”, il cui costo di sola realizzazione è stimato in 150milioni di euro.

Questa “postilla” ha suscitato, nel geologo residuo che c’è in me, più di una perplessità e né ho scritto in questo post pubblico su FB, dove ho linkato i files del bando di gara per Roma, inclusa la relazione tecnica. Consiglio di leggere almeno quel post prima di proseguire.

Grazie ad alcuni commenti al post e al re-post ho capito alcune cose:

  • che le mia perplessità sono fondate: stoccare la CO2 localmente nel sottosuolo dei Colli Albani presenta un serio problema perché è un luogo che già di suo degassa, quindi non è adatto a “tenersi” i gas;
  • che infatti nel bando di gara prevedono di esportare la CO2 su camion (come attualmente si fa coi rifiuti quindi) verso un posto idoneo allo stoccaggio
  • che questo posto lo hanno individuato, tramite un accordo con ENI-SNAM, a Ravenna all’interno dei giacimenti esauriti a gas nell’area dell’offshore Adriatico
  • che per farlo devono prima renderla liquida

Extra-costi

Queste ultime cose sono riportate nella relazione tecnica del bando al paragrafo 6.8.3 “Impianto di Cattura CO2 e Liquefazione – Storage“, ma ci sono scritte anche altre cose più interessanti che schematizzo di seguito:

  1. l’impianto di cattura e liquefazione di Santa Palomba è esso stesso “sperimentale” quindi soggetto a possibile fallimento come ogni esperimento
  2. in quanto tale, NON è soggetto al tanto decantato “uso delle BAT (Best Available Tecnologies)”
  3. a fronte di prevedibili 500kT/anno di CO2 in eccesso causate dall’incenerimento, “L’impiantistica per la cattura della CO2 sarà di tipo sperimentale e prevede la cattura e la liquefazione, mediante un impianto ad ammine, fino a 50 kg/h di CO2

Quanto al punto 1, sperimentare è lodevole ma una tecnologia sperimentale non può essere l’unica via d’uscita per non condannare una città a spendere 40milioni l’anno di extra-multe. Ti stanno dicendo che non è quella la strada per i rifiuti da iniziare ADESSO. Nasce VECCHIA!

Quanto al punto 3, è facile ottenere la capacità massima dell’impianto di liquefazione, basta moltiplicare 50kg per 24 ore per 365 giorni e si ottiene 438T/anno di CO2.

Questo conto è confermato dalla seguente dichiarazione:

La CO2 liquefatta nel polo impiantistico di Santa Palomba verrà caricata e trasportata mediante truck di capacità stimata pari a circa 27 ton. Una stima preliminare prevede 15 viaggi in un anno con l’utilizzo di un solo truck, in riferimento alla massima produzione stimata di c.a. 400ton/anno.

capitolo 6.8.3.3 Storage della CO2

Considerando che un Truck consuma (trasportando 25T) in media 35LT di gasolio ogni 100km e che fra Santa Palomba e Ravenna ci sono 400km circa di strada, per 15 volte (andata e ritorno) e che per ogni litro di gasolio si producono in media 2,7kg di CO2, si ottengono 11 tonnellate/anno di CO2 prodotta per esportare la CO2 liquida senza contare la CO2 prodotta per catturare e liquefare la CO2. Quindi infine alla capacità di liquefazione dobbiamo togliere almeno questo surplus di trasporto scendendo a 390ton/anno.

Dunque parliamo di 390T/anno sottratte all’atmosfera contro un surplus di minimo 400MILA tonnellate anno immesse, cioè … lo 0,1-0,2%.

Poiché il resto va in atmosfera, dal 2028, andrà anche in 40milioni di euro l’anno di esborso per Roma, al netto dell’accordo economico con ENI-SNAM di cui ignoro il costo.

Chi pagherà extra costi così esorbitanti?

La questione energetica

L’inceneritore di Brescia uno dei più grandi d’Europa (750kT/anno) e anche moderni, poco più capiente di quello previsto a Roma; quanto a fabbisogno calorico, stando ad A2A, rappresenta il 70% del calore inviato tramite teleriscaldamento che rappresenta il 70% dell’intero fabbisogno calorico della città. Quindi il termovalorizzatore fornisce il 50% del fabbisogno calorico di una città di circa 197mila abitanti. Inoltre dato che la differenziata a Brescia è al 70%, importano rifiuti per tenerlo acceso.

Il resto è fatto con il metano della centrale a cogenerazione di La Marmora (spiegando così come mai i prezzi del teleriscaldamento a Brescia aumentarono durante i rialzi del metano) e con i classici impianti autonomi.

Ma il teleriscaldamento, avveniristico quando fu fatto a Brescia, ha due inconvenienti:

  • la centrale deve essere vicina e non distante perché maggiore è la distanza minore il rendimento
  • è più efficiente ed ecologico di una caldaia di vecchio tipo (0,9) ma meno di una caldaia a condensazione (> 1) che opera nell’appartamento

L’inceneritore di Brescia dista 0km dalla periferia sud e 4km dal centro.

Trasferendo tutto a Roma e ricordando che i due termovalorizzatori hanno capienze simili (600kT/anno Roma, 750kT/anno Brescia) in prima approssimazione:

  • Santa Palomba dista 11km dal punto più vicino del raccordo anulare e 25km dal centro della città
  • Roma ha 2,7 milioni di abitanti (il solo Comune), Brescia 197mila

Anche piazzando il termovalorizzatore di Roma diciamo a “Porta Ardeatina“, dentro al G.R.A. sulla Cristoforo Colombo a 4km dal centro di Roma, e ipotizzando che il fabbisogno medio a Roma sia poco inferiore a quello di Brescia, al massimo il 4% della Città Eterna sarebbe riscaldata.

Inoltre quel 4% dovrebbe comunque pagare a Caltagirone, ACEA e soci, quella energia che è prodotta dai propri rifiuti il cui smaltimento non è gratuito ma pagato da noi. Mi sfugge la convenienza.

E se volessimo soddisfare tutta la popolazione di Roma, per assurdo, dovremmo costruire l’inceneritore più grande della galassia bruciando qualcosa come 17milioni di T/anno di rifiuti. A occhio è un po’ fuori target.

Infatti riprendendo a leggere la relazione tecnica, alle volte quante se ne trovano di cose interessanti:

La tipologia di insediamenti abitativi e la mancanza di concentrazione di utenze nelle aree limitrofe al
termovalorizzatore, che non consentono di raggiungere la sostenibilità tecnico-economica richiesta a tali
tipologie di infrastrutture, ha fatto sì che in progetto fosse inserita una sola rete di teleriscaldamento per le sole utenze civili di Santa Palomba (fino a 1 MWt).
In ogni caso l’impianto di termovalorizzazione è stato predisposto per erogare fino a circa 20 MW di vapore a 12 bar 200 C per uso industriale […]

Introduzione pagina 11

Considerando i 160 MWt dell’inceneritore di Brescia (che infatti si trova a 4km da un centro abitativo denso) contro 1 MWt di Santa Palomba, mi viene da dire “teleriscaldamento de che?!”

In sostanza Roma si piazzerebbe alla periferia un brucia-rifiuti con le seguenti conseguenze

  • smettere di esportare rifiuti e iniziare a esportare CO2
  • condannarsi a pagare milioni di euro di multe per eccesso di CO2
  • tele-riscaldare (a pagamento) una frazione di Santa Palomba (manco tutta)
  • pagre per regalare i rifiuti a privati che ci guadagnano due volte

Inoltre se dovessimo mai raggiungere il 70% di differenziata saremmo condannati a bruciare i rifiuti di altri per tenere aperto l’inceneritore.

In base a queste evidenze, a Roma conviene regalare (o farsi pagare per dare) i rifiuti ad altri che ne hanno bisogno per tenere i loro termo-valorizzatori accesi e intanto cercare di raggiungere il 70% di differenziata piuttosto che accendere adesso questa anacronistica miliardaria cambiale.

Tutta questa insistenza per un progetto insensato mi fa chiedere il gioco di chi facciano il Commissario Straordinario e il suo gruppo.

Buona anno.

Copia-Incolla 2035

A partire dal 10 Agosto 2022 la pagina Facebook di Roma Capitale ha pubblicato un serie di inserzioni a pagamento che pubblicizzano il “Piano per la gestione integrata dei rifiuti di Roma Capitale” (PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI ROMA CAPITALE – Commissario Straordinario art. 13 D. L. 50/22). Non so quanti l’abbiano letto (seguite il link qui sopra per leggerlo o cliccate qui).

Visto che la campagna elettorale 2021 per l’elezione del sindaco di Roma è stata giocata molto sui rifiuti e che le accuse mosse all’amministrazione #Raggi da Gualtieri, Zingaretti e Letta sulla gestione del problema rifiuti, sono molto gravi, la domanda che si dovrebbe porre chi ha votato Gualtieri e che i giornalisti prima di chiunque altro dovrebbero porre, sarebbe: sulla base di quali macerie e nulla assoluto lasciato dalla giunta di @VirginiaRaggi il Commissario Gualtieri ha prodotto questo “nuovo” piano rifiuti?

Allora leggiamolo questo piano di Gualtieri.

Questo post è composto da:

  • Parte 1, intitolata “Esisteva un piano Raggi?”
  • Parte 2, intitolata “Dichiarazioni di stima di Gualtieri a Raggi (dietro le quinte)”

Esisteva un Piano Raggi?

Le prime 140 pagine del piano di Gualtieri riportano un necessario prologo, varie dichiarazioni di intenti, un certamente necessario studio demografico (esistente) e qualche riferimento normativo EU e nazionale e infine lo stato dell’arte sulla raccolta dei rifiuti a Roma.

Ma da dove vengono i dati sullo stato dell’arte della raccolta rifiuti di Roma Capitale?

L’amministrazione Raggi ha pubblicato a Marzo 2020 il nuovo Piano Industriale AMA 2020-2024.

Questo piano a sua volta presenta uno stato dell’arte e uno scenario evolutivo sulla raccolta rifiuti a Roma Capitale dal 2020 al 2024, con obiettivi programmatici, previsione di nuovi impianti, evoluzione della raccolta differenziata, programmi sulla riduzione dei rifiuti alla fonte e riduzione dello spreco (basati su quali azioni lo vedremo dopo) e diversi scenari.

É essenziale notare che la data di uscita del piano AMA/Raggi precede di cinque mesi quella di pubblicazione del nuovo Piano Rifiuti della Regione Lazio. La Regione però, in base Testo Unico sull’Ambiente, del 2006 (la Bibbia) avrebbe dovuto pubblicare il suo piano, pena il commissariamento, nel 2018 e solo a valle di quello i vari Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), come Roma Capitale, avrebbero potuto procedere ai propri piani. L’approvazione del piano Regionale avviene però solo il 6 Agosto 2020 e il piano industriale AMA è stato conseguentemente aggiornato.

Ma è altrettanto necessario notare che AMA, sotto l’amministrazione Raggi, pubblica il piano rifiuti 2020-2024 il 4 Marzo 2020 quando il PNRR e il suo mare di soldi di cui oggi dispone Gualtieri, non esisteva nemmeno nella mente di Conte dato che il lock-down sarebbe iniziato il 12 Marzo successivo. Anche in questo caso il piano industriale AMA è aggiornato per includere l’avvento del COVID-19 ma certamente non i soldi PNRR che erano molto di là da venire.

É proprio sulla base di questo piano industriale già pronto che il “nuovo piano” di Gualtieri riporta lo stato dell’arte sulla gestione dei rifiuti a Roma. Non a caso, infatti, i dati riportati nel nuovo piano Gualtieri sono quelli del 2019 cioè quelli presentati nel Piano AMA/Raggi 2020.

Ciononostante qualche dato nuovo originale da parte della amministrazione Gualtieri c’è, nella sezione 7.1.1 Completezza postazioni stradali dove si legge:

[…] Una parte rilevante di postazioni stradali, il 29%, non è completa. Anche se si osserva un miglioramento rispetto agli anni precedenti: era il 46% nel 2019.

É incredibile quanto più rilassato sia Gualtieri con la Raggi in un documento che nessuno leggerà mai!

C’è poi un passaggio, a pagina 99, che un po’ è da paraculo diciamocelo, ma pure da fiodena [espressione dispregiativa “munita di dignità letteraria” (non so se veramente questo lo abbia detto Pasolini come riportano in tanti)].

Gli automezzi.

Nel corso del 2021 e del 2022, sono stati acquistati:

  • n. 339 automezzi tipo AC/CR e
  • n. 120 tipo mezzo CRCD.

Gualtieri qui parla degli acquisti di automezzi e lo fa mettendo insieme il 2021 e il 2022. Peccato che, come si evince da un primo articolo AMA di Febbraio 2021 e da un secondo di Settembre 2021, questi acquisti, certamente i 339, sono stati fatti solo nel 2021 dalla precedente amministrazione e sono, infatti, parte integrante del piano industriale AMA 2020-2024 che include anche le tante nuove assunzioni con concorsi del 2020.

La sostanza di questo quasi copia-incolla è però più profonda.

Mettendo infatti a confronto il Piano Rifiuti AMA/Raggi 2020-2024 con il Piano Rifiuti del Commissario Gualtieri 2022-2035 si nota che entrambi contengono praticamente gli stessi elementi, incluso il percorso verso l’autonomia di Roma Capitale/AMA, la costruzione di nuovi impianti e un aumento della raccolta differenziata, con riduzione della produzione di rifiuto e aumento del riuso, solo che grazie al PNRR, voluto da Giuseppe Conte, e della conseguente pioggia di soldi, Gualtieri avrà decisamente più margine, non dovendosi basare sul solo bilancio di AMA.

Per esempio a pagina 87 del piano AMA/Raggi si parla di 6 nuovi centri di raccolta oltre i 13 esistenti, per cui l’iter delle autorizzazioni è completo e i finanziamenti previsti, e di 20 ulteriori centri in fase di approvazione/verifica. Mentre a pagina 101 del piano di Gualtieri si legge che:

In occasione del fondi messi a disposizione dell’Unione Europea, il cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), AMA su delega di Roma Capitale, ha presentato relativamente al DM 396/2021 del MITE linea A, n.10 proposte di finanziamento relative alla realizzazione e ammodernamento dei centri di raccolta. Si prevede di arrivare al 2030 a complessivi n. 30 centri adeguatamente localizzati in tutti i Municipi di Roma Capitale

Una bella differenza. La creazione dei nuovi centri di raccolta era già contenuta (e in parte realizzata) nel piano AMA/Raggi ma ora si fanno con i soldi del PNRR. E comunque alla fine Gualtieri prevede 9 centri in meno di quanto previsto dal piano Raggi.

Altra differenza curiosa sono le milestones, gli obiettivi intermedi e le loro date. Il Piano Rifiuti AMA/Raggi ha ovviamente come orizzonte il 2025 e questo perché l’anno 2025 è il primo obiettivo delle norme europee quindi di quelle nazionali e di quelle regionali. Entro il 2025 la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani deve essere almeno al 55% in termini di peso (a scala nazionale a dire il vero). In ogni caso il piano Raggi dice:

Il presente Piano Industriale si pone, pertanto, obiettivi coerenti con quanto indicato dalla Direttiva 2018/851/CE, soddisfatti raggiungendo nel 2025 una percentuale di RD pari al 60%.

Gualtieri invece salta del tutto la milestone del 2025 in merito alla quale dice solo:

il 2025 sarà caratterizzato da un aumento della produzione rifiuti a seguito dell’afflusso di visitatori associato al Giubileo: per questo aumento di rifiuti il Piano prevede di definire accordi specifici con gestori operanti in Italia e all’estero che permettano di garantire il superamento dell’emergenza durante il 2025 e 2026

Non è ben chiaro perché il Commissario nominato appositamente per il Giubileo 2025, ometta di menzionare proprio gli obiettivi (normali, non quelli emergenziali ci mancherebbe) per il 2025. Cioè quanto farà di standard Gualtieri nei prossimi 3 anni e quanto no? Non è dato saperlo.

Se dovevamo fare un commissario straordinario per il 2025 per sentirci dire solo che nel 2025 esporterà comunque i rifiuti, come si dice a Roma “so ‘bboni tutti”.

Fatto sta che il 2025, per cui è stato nominato commissario straordinario con poteri speciali, non è mai nominato nello scenario. Si salta direttamente al 2030 (quasi 4 anni dopo la fine del suo mandato) e addirittura, cuore oltre l’ostacolo … ma il più lontano possibile … al 2035.

Lo Scenario di Piano […]

  • al 2030 si pone l’obiettivo di RD al 65% con un tasso di riciclaggio al 51,5% […]
  • il 2035 […] il raggiungimento del 70% di RD e un tasso di riciclaggio 54,9%

Ua’ … Insomma salta il 2025 (per il quale è commissario e che di norma dovrebbe indicare) ma il 2030 e il 2035 oh, quelli ci sono eh?

E veniamo al punto Inceneritore. Nel piano industriale AMA/Raggi un termovalorizzatore non c’è perché 1) non era ritenuto necessario dato che nella Regione Lazio già ci sono: forse non lo sapete, ma il termovalorizzatore di San Vittore ACEA ha 3 linee per un totale al momento di 376mila tonnellate / anno. 2) il termovalorizzatore è ritenuto un approccio obsoleto sia dall’EU (penultima scelta fra le tante per il ciclo rifiuti) che dal recentissimo Piano Rifiuti della Regione Lazio che esplicitamente si prende gioco dei termovalorizzatori.

Comunque … leggiamo il piano del Commissario Gualtieri, cito:

il Piano individua il sistema impiantistico necessario all’auto-sufficienza territoriale:

  • 2 impianti di selezione delle frazioni secche da RD (con capacità totale di 200.000 t/a)
  • 2 impianti per la digestione anaerobica delle frazioni organiche da RD (con capacità totale di 200.000 t/a)
  • 1 impianto di trattamento termico dei rifiuti indifferenziati residui con efficiente recupero energetico (con capacità totale di 600.000 t/a).

Tutti gli impianti adottano le BAT.

Nota: BAT = Best Available Techniques”, ogni tipologia ha un set di BAT definite a livello EU per cui puoi adottare solo quelle o qualcosa di meglio.

Ok, ma in pratica? Dal capitolo 16, cioè lo Scenario di Piano, a regime:

[…] 1 IMPIANTO DI TRATTAMENTO TERMICO PER IL RECUPERO DIRETTO DI ENERGIA DAI RIFIUTI RESIDUI INDIFFERENZIATI che adotta tecnologia di combustione consolidata, utilizza le BAT per il recupero energetico, per la riduzione e per il controllo delle emissioni in atmosfera e implementa la sperimentazione di una tecnologia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (‘carbon capture and storage‘).

Ma …

[…] Nella fase transitoria, fino al 2035, si proseguirà nell’utilizzo per almeno 170-200.000 t/a dell’impianto di termovalorizzazione di ACEA di San Vittore del Lazio (Frosinone). Le quantità da avviare a San Vittore saranno verificate di anno in anno nel corso del Monitoraggio del Piano.

Ora, nelle previsioni del piano Gualtieri al 2030 è scritto:

lo Scenario di Piano nel Contesto Tendenziale, in cui la produzione di rifiuti rimane stabile attorno a 1.69 milioni di tonnellate/anno e la RD raggiunge 65%, richiede al 2030 una capacità di trattamento termico in grado di gestire oltre 790.000 t/a

Tradotto: se tutto va come previsto, in base al nostro piano in cui si fa affidamento sul nuovo termovalorizzatore, dovremo bruciare almeno 800mila t/a di indifferenziato. L’eccedenza rispetto alle 600mila t/a del termovalorizzatore di Roma sarà avviata a San Vittore, previa costruzione di:

impianto di pretrattamento a gestione terzi

Pretrattamento che, a giudicare dalla figura 16.4 dello Scenario di Piano Gualtieri, per il termovalorizzatore di Roma non si farà perché sarà un impianto a trattamento diretto, dice.

Ora, San Vittore può termovalorizzare un massimo di 376mila tonnellate all’anno (t/a) su tre linee esistenti e, se ho capito bene, ne ha trattate al massimo fin qui 307mila t/a … ivi incluse quelle di Roma Capitale (ca 73mila t/a ricostruendo da questo articolo). Quelle 73mila però furono raggiunte perché, al contrario di quanto si dice nell’articolo di Repubblica, nel 2019 per scongiurare la puntuale crisi dei rifiuti la Raggi, osteggiata dal sindaco di Roccasecca, impose la ricezione da parte di San Vittore e del suo TMB di circa 200 t/giorno da Roma.

Oggi che San Vittore dovrà ricevere da Roma in modo permanente almeno fino al 2030/35 dalle 200 alle 530 tonnellate al giorno di rifiuti di Roma, perché lo ha detto il Commissario, suppongo che vada bene, ma dove le mettono visto che con le attuali 73mila t/a siamo già a 307mila t/a?

Forse alla quarta linea che ACEA ha chiesto di poter aggiungere? Siamo quindi appesi a questo per far tornare i conti del piano al 2030? Vabbè dai vuoi che Zingaretti prima di lasciare la Regione Lazio non faccia questo regalo?

Infine: nel piano NON SI DICE MAI esplicitamente quando sarà pronto il tervmovalorizzatore di Roma. Tutto è definito, come ho detto, per il solo 2030 e poi 2035. Il che è piuttosto assurdo a pensarci bene. Comunque stando alle dichiarazioni del Commissario Gualtieri, se je dice bene il termovalorizzatore di Roma sarà operativo, secondo la loro stessa road-map, nel 2025 (ma veramente deve andare tutto liscio). Ma se non va tutto liscio “stiamo con le pezze” e abbiamo perso 5 anni.

Francamente mi domando: ma non si dovrebbe investire di più sulla parte di riduzione/riutilizzo, riciclo (che c’hai pure il PNRR) e ridurre al minimo lo scarto da bruciare in modo che un ampliamento di un inceneritore regionale sia sufficiente? Veramente un argomento che per legge è di competenza Regionale, deve talmente essere scaricato come un barile sulle ATO, tanto da non ipotizzare nemmeno l’ottimizzazione dell’uso di termovalorizzatori a scala regionale? Peraltro la termovalorizzazione è considerata obsoleta dall’EU: l’EU prima li usava certo (e anche noi visto che li abbiamo) ma dal 2026 inizierà a tassarli, nonostante il recupero energetico, in quanto produttori di CO2 e altri scarti e perché l’obiettivo è ZERO-WASTE. Stiamo puntando per il futuro su un approccio già vecchio [Slide 25-27 Legambiente]. Il modello a cui si ispira Gualtieri per Roma è l’inceneritore Danese di Amager Bakke a Copenhagen. Celebratissimo e sicurissimo (a parte qualche pericoloso stop di emergenza), è stato comunque costruito in 4 anni (2013-2017) e non in 2 come dichiara Gualtieri per Roma. In Danimarca! Inoltre quanto a successo finanziario e convivenza con il ZERO-WASTE è particolarmente controverso e dimostra come una simile struttura debba sempre essere a regime per essere conveniente:

But now, ironically, as municipalities have become very efficient in waste sorting and recycling, the plant is quickly running out of its most important raw material: rubbish.

dal The Local

Tanto è vero che la Danimarca nella sua strada verso la neutralità energetica 2050 pianifica di spostare la produzione di energia dall’incenerimento alle fonti alternative e di “rimuovere la plastica dall’incenerimento” perché … è riciclabile (va la?).

Insomma a leggere il piano di Gualtieri e le sue dichiarazioni, a me st’inceneritore di Roma sembra una scappatoia per rimandare ad altra amministrazione le ulteriori azioni concrete oltre il Piano Industriale AMA già scritto dalla precedente amministrazione, per svalicare, con le chiacchiere, il 2025 mentre si continua a sfruttare il PNRR di Conte e le assunzioni + acquisti di Raggi per salvare la faccia dopo le tante accuse, a questo punto evidentemente gratuite, mosse all’amministrazione uscente.

Segue … l’incredibile.

Dichiarazioni di stima di Gualtieri a Raggi (dietro le quinte)

Nella sezione strategica, lo Straordinario Commissario Roberto Gualtieri inizia a delineare il “suo piano”. Lo fa però partendo dal “già fatto” da Roma Capitale in tema di prevenzione e riciclo, .

Ho trovato questa parte veramente … sorprendente considerate le pesanti accuse di incapacità rivolte al primo sindaco donna di Roma.

Sezione 12.3.2, pagina 137, dice il piano:

Con lo studio “La prevenzione della produzione dei rifiuti: analisi comparativa della sostenibilità degli imballaggi in plastica di alcuni prodotti per indirizzare l’efficacia dell’azione di Roma Capitale” è stata svolta un’analisi comparativa tra l’utilizzo di alcuni prodotti di largo consumo.

Lo studio in questione è di N.Girardi et al., pubblicato nel 2020 ed è stato eseguito:

[…] nell’ambito della collaborazione fra la Direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti del Dipartimento Tutela Ambientale (del Comune di Roma n.d.r) e l’Università di Roma “La Sapienza”, facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Dipartimento di Biologia Ambientale” che ha avuto “la durata di tre mesi, dal 1 novembre 2019 al 31 gennaio 2020. Al termine di tale periodo, è stata attivata una nuova fase per proseguire gli studi in itinere.

Dunque un lavoro del 2019 che, stando al piano in oggetto, riveste un ruolo importante nell’orientare l’azione del Comune di Roma. Ma proseguiamo.

12.3.3 Il nuovo Regolamento Comunale.

Il piano di Gualtieri, a proposito di questo nuovo regolamento, recita così:

Il nuovo Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani, approvato con la Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 44 del 13 maggio 2021, introduce numerose innovazioni sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti.

Già. Pare che il nuovo regolamento approvato 5 mesi prima che il Commissario Gualtieri vincesse le elezioni comunali, addirittura introduca, numerose innovazioni sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti. Uanema, si direbbe a Napoli.

E cosa dice ‘sto nuovo regolamento fatto da #Raggi, sorprendentemente innovativo per Gualtieri? Innanzitutto …

Il titolo III di tale Regolamento riguarda la “Prevenzione della produzione dei rifiuti urbani” e individua le misure per l’organizzazione degli eventi pubblici e le azioni per la riduzione della produzione dei rifiuti derivanti dai servizi di ristorazione scolastica

… con diversi dettagli operativi, che potete leggere da soli.

Poi Gualtieri si indigna proprio e dice che il Comune di Roma veramente non può tollerare lo spreco alimentare.

“in Italia sono prodotte, in un anno, circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari che rappresentano il 16,8% dei consumi annui alimentari […] La percentuale di eccedenza alimentare donata – a livello nazionale – è ancora poco consistente […] la Legge 166/2016 del 19 agosto 2016, detta Legge Gadda […] è nata con l’obiettivo di incentivare la redistribuzione delle eccedenze e dei beni inutilizzati a fini di solidarietà sociale, destinandoli alle categorie bisognose. […] Per Roma Capitale l’attuazione della Legge 166/2016 si realizza dando spazio a tutte quelle realtà

Ed è per questo che …

Per tali realtà, Roma Capitale ha definito uno strumento incentivante, ossia una riduzione della parte variabile della Ta.Ri.

Brava Roma Capitale!!! Ecco, però la riduzione della parte variabile della Ta.Ri. è stata realizzata, come dice lo stesso Gualtieri, attraverso una delibera che modifica il regolamento Ta.Ri. con gli Art. 16-bis e 16-ter.

Delibera (questa qui) che è del …. 30 Marzo 2018. Pare poi che a conferma del fatto che sta roba non appartenga alla nuova era Gualtieri c’è sempre il Commissario Gualtieri:

Nel gennaio 2022 si è chiuso il primo anno di applicazione di questa azione, che ha visto l’adesione di alcune importanti realtà cittadine, dando la prima concreta realizzazione al contrasto dello spreco alimentare.

Cioè, un anno sarebbe Gennaio 2021. Delibera Raggi, sperimentazione Raggi finita quando Gualtieri non aveva manco la giunta un altro po’.

Vabbè, proseguo, perché mi pare strano che Gualtieri osanni così il lavoro della #Raggi e pubblicizzi pure l’osanna su FB. A un certo punto partirà qualche “hanno fatto un casino, maledetti M5S”.

Allora passiamo al capitolo “I Centri del Riuso e l’Ecorubrica“. Dai questa non l’avevo sentita mai manco io. Questa sarà roba del 2022 dai. Sempre citando il piano di Gualtieri:

La promozione dei CENTRI DEL RIUSO e la realizzazione DELL’ECORUBRICA si incardinano nella strategia di Roma Capitale orientata a favorire la ricollocazione di beni che detengono ancora un valore d’uso e una utilizzabilità, ma di cui il detentore non vuole più disporre.

Quindi?

L’Ecorubrica, elaborata in collaborazione con AMA SpA; costituisce un vademecum per tutti i cittadini che desiderano evitare che gli oggetti di cui voglio disfarsi diventino rifiuti e che cercano soggetti cui destinarli. Biciclette, passeggini e tanti altri beni durevoli trovano così, tramite i Centri del Riuso e l’informazione corretta, nuova vita

Ah. Quindi in pratica?

Roma Capitale ed AMA SpA hanno inoltre siglato Protocolli d’Intesa con le associazioni Book Cycle, Ciclonauti, Joni and Friends, Libra, Nuova Acropoli e W.A.Y.S. (determinazione dirigenziale 723/2021), finalizzati alla prevenzione della produzione dei rifiuti e l’incentivazione al riuso dei beni, […]

Je l’hai fatta. Ma quando l’hai fatta sta cosa? Stavolta mi viene in aiuto un link esterno di Eco dalle Città. L’articolo è del 18 Maggio … 2021. Così come è del 20 Maggio 2021 questo post di W.A.Y.S. che festeggia il protocollo d’intesa con AMA. Insomma i #Raggi alla bicicletta li hanno riparati un anno e mezzo fa, quando Gualtieri ancora non aveva deciso se candidarsi o meno.

Vabbè dai ci sono ancora diverse pagine. Passiamo quindi al capitolo successivo:

Il Green Public Procurement (GPP) viene definito come: “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Interessante si, ma Roma non aveva mai fatto nulla per questo fino alla nuova era Gualtieri, giusto? Infatti:

è stato siglato il Protocollo d’intesa tra Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e Roma Capitale

Quando? Il Commissario Gualtieri non linka e non cita il protocollo in menzione ma il web si. Il protocollo è questo qui, dal sito del MITE, o meglio questa è la proroga del Protocollo originale siglato con l’allora Ministero dell’Ambiente in data … 16 aprile 2018. Si che poi era di durata triennale quindi anche la sua prosecuzione richiesta dal Roma Capitale è del … 9 aprile 2021, ancora quando Gualtieri non sapeva se fare il sindaco fosse per lui.

Ma non finisce qui con questo argomento perché a un certo punto Gualtieri si esalta:

Dal 2018 ad oggi, sono stati realizzati, anche in collaborazione con la Scuola di Formazione Capitolina, 20 eventi di formazione. Questa attività ha già portato a due importanti riconoscimenti. […] il 9 ottobre 2020, è stata conferita a Roma Capitale una Menzione speciale del premio Compraverde Buygreen 2020, sezione Bando Verde. Il bando, oggetto del premio, è stato realizzato dal Municipio VI sul capitolato d’appalto: “Manutenzione Straordinaria del Verde Pubblico in aree di pertinenza ERP”

Tutto qui?

nell’ottobre 2021 ha presentato la propria candidatura al Premio Compraverde Buygreen, sezione politiche GPP per le pubbliche amministrazioni che hanno attuato attività concrete per promuovere e migliorare gli acquisti verdi. Roma Capitale è stata insignita di una menzione speciale di tale premio, consegnato a Roma Capitale venerdì 8 ottobre 2021

Quattro giorni dopo le elezioni. Na scheggia Gualtieri, 10 giorni prima del ballottaggio già un premio.

Finita? Basta? No. Non potevamo farci mancare il capitolo “12.3.7 La raccolta selettiva delle bottiglie in PET“. Non è la super-chicca ma poco ci manca. Vado di citazione

La Direttiva (UE) 2019/904, detta direttiva SUP, Single Use Plastic, ha introdotto nuovi e sfidanti obiettivi di raccolta e riciclo specifici sulle bottiglie in PET, ripresi nel d.lgs. di recepimento n. 196/2021

[…] Per rispondere alle sfide poste dalla nuova normativa europea, occorre integrare i tradizionali sistemi di raccolta con nuovi sistemi di restituzione da parte dei cittadini delle bottiglie post consumo

[…] L’installazione di eco-compattatori per la raccolta delle bottiglie in PET realizza tale sistema di riciclo a ciclo chiuso bottle to bottle.

Io non vorrei fare spoiler a questo punto ma … ‘tacci tua se po’ di? Si a Roma se po’. Ma eccola …

I cittadini che si impegnano in questa nuova raccolta, utilizzando gli eco-compattatori posti in punti presidiati del territorio comunale (quali mercati e stazioni della metropolitana, ecc.), sono premiati con bonus utilizzabili per l’acquisto di biglietti per il trasporto pubblico locale o per effettuare la spesa nei mercati.

Oh sembrano proprio le macchinette mangia-plastica daa #Raggi, ve? Vero Commissa’?

Giuro non ci sta una cosa brutta che il Commissario Gualtieri, evidentemente un tantino bipolare, dica alla “vuoto a perdere” #Raggi.

Certo, raramente riporta le date dove può evitarlo. Certo in pubblico insulta la #Raggi e dice che sta partendo da zero, in coro con il suo protettore (in senso volgare? no assolutamente, in senso letterale) Zingaretti.

The Flash

La notizia: Gualtieri! Per la miseria sto tipo è di una velocità che fa paura. E chi sei Flash? Oggi avverrà il passaggio di consegne e già siamo nel futuro. Sperimentazione del primo bus elettrico di Roma per l’acquisto di 1000 entro il 2030.

Grazie romani per averci svegliati dall’incubo. Pensate se avessimo avuto ancora la Raggi. Che sarvata oh (cit) …

https://ilcaffediroma.it/163362-2/?fbclid=IwAR0SlziJtzo6mIMpZoE01TatVIEYZzsnGpPC6k6ynhka3H9TZtkxH_KYtkA


L’informazione: … e a proposito è importante notare il rilassamento di Repubblica/Confindustria: ora può dare le notizie con un taglio diverso e può pure dire serenamente che …
L'esperimento, è bene ricordare, ricade nel più grande perimetro del piano di elettrificazione della rete di trasporto pubblico romano. Il 27 agosto scorso l'Atac ha sottoscritto un accordo con le aziende di trasporto di Milano e Napoli per acquistare entro 2030 ben 1.000 autobus elettrici. Di questi almeno la metà arriveranno entro il 2026 con i fondi del PNRR.

É bene ricordare? Ah si adesso è bene ricordare che IL 27 Agosto … alla fine di un percorso, tipo come se avessero passato anni a riprogettare il futuro di una città consegnata nel passato remoto proprio da chi la prende in consegna oggi? SAREBBE STATO BENE RICORDARE, si.

La Percezione: leggendo, ascoltando, approfondendo per 5 anni i fatti attorno alle rabbiose accuse mosse da alcune persone riassumibili di solito in un finale “la Raggi è un disastro“, ho quasi sempre potuto confermare che non abbiano cercato di capire realmente nulla, che si siano fermate alla percezione, ai primi centimetri oltre al proprio naso, in un approccio essenzialmente privo di fondamento sui dati, norme, soldi, progetti, un approccio autolesionista senza futuro e soprattutto senza passato (il che è peggio vista la cultura e l’età). Un approccio tipico di chi di solito loro stessi definiscono “stupido”, “limitato”, “senza memoria”. E mi sono sorte molte domande sull’intelligenza umana. Quelle persone, almeno per come le conosco, io non sono per nulla stupide nel senso comune e generale del termine. Neppure ignoranti nel senso comune del termine. Quindi come funziona la percezione? E’ un problema culturale? No. Gente di cultura con laurea e dottorato e pure gente che ha la terza media hanno questo atteggiamento in comune. Come dimostra adeguatamente il fenomeno no-vax, no-greenpass (che ha decisamente più certezze che dubbi al contrario di come loro percepiscono se stessi), non è una questione di scolarizzazione, di povertà, di conoscenza … naaa è questione di approccio mentale alla percezione, che può essere educato si ma a prescindere dalla cultura e dal titolo di studio. Questo problema è assolutamente trasversale alla popolazione ma pure agli argomenti.


Le donne: il fenomeno di troppe donne, pure quelle progressiste. La donna, quel genere dell’umanità considerato (e auto-considerato) più profondo, più multi-tasking, più abituato al “lavoro sul lungo termine” di quanto sia l’uomo e che sta continuamente in trincea contro il maschio prevaricatore a causa del quale una donna per esempio paga i suoi eventuali errori sempre più di un uomo. Una donna in questa percezione è una che gestisce a lungo termine, resiliente, che lavora in background per il bene comune, non come l’uomo che vive il momento, che gioca col potere. É tutto vero.
Eh beh … però la realtà dei fatti è che a parole è tutto bello, ma quando si tratta di potere anche loro spengono tutto e attribuiscono merito solo a chi è maschio, come la parola stessa (merito). Danno il beneficio del dubbio prevalentemente al maschio, come la parola stessa (beneficio); danno la possibilità di re-iterare le sue prese per il culo solo al maschio, come la parola stessa (culo in questo caso).

Il che spiega anche perché hanno perso e continueranno a perdere la guerra di genere. Il che a me dispiace molto francamente.

Tutto questo a partire da un bus elettrico? Già.

Decoro a Roma: Future State

Ecco come andrà: Gualtieri o Michetti vinceranno le elezioni al ballottaggio per Roma. Fin qui.

Nel frattempo l’amministrazione di Virginia Raggi, sindaco uscente, nel 2020 a novembre, DOPO aver lavorato per anni al bilancio di una partecipata portata alle soglie del fallimento da 25+5 anni di centro-sinistra e centro-destra, aveva avviato l’iter per l’assunzione di circa 300 operatori in AMA con numeri distribuiti fra 100 + 125 per Spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio, 40 per officine e 20 per cimiteri.

Gli iter sono andati avanti e in larga parte conclusi.

Quello che succederà è che queste persone entreranno in attività e le vedremo all’opera, le strade saranno più pulite e mantenute e questo i romani lo attribuiranno a Michetti o a Gualtieri. 

Finalmente la Raggi se n’é andata.

Lo stesso si potrà dire del servizio giardini e per altri aspetti della cura di Roma.

Poteva essere fatto prima? No. Non senza agire come hanno sempre fatto i nuovi vecchi, fra appalti esterni e indebitamenti vari. Chi fa progetti seri e ci lavora in prima persona sa come funziona. Dovrebbe almeno.

Inoltre senza operatori nuovi non fai più differenziata (atteso che si sappia dove portarla in assenza di vita della Regione Lazio che ha aggiornato il piano con 2 anni di ritardo ad agosto 2020) perché la differenziata è bellissima ma richiede 3 volte gli addetti rispetto alla stradale.

Solo Alemanno ha avuto l’onore di un solo mandato. E lui oltre a sconquassare il trasporto su ferro diluendolo nei debiti ATAC ha pure fatto la bellissima bad company di Roma spostando il debito miliardario di lato ed è finito sotto inchiesta. Gli altri tutti 2. Poi c’è Marino.

A tutte le persone dotate di intelletto ma che ancora considerano Raggi al pari di Alemanno: beh avete sbagliato e avete dato il più consistente esempio di anti-meritocrazia che ‘sta città ricordi. Ma tant’è, non ve ne pentirete nemmeno e andrete avanti sicuri verso il prossimo re di Roma (inderogabilmente maschio) perché poi i danni si vedranno fra alcuni anni, non prima, verosimilmente 7 anni (grazie al PNRR di Conte).

——

Logo AMA

Qui sotto per chi ha voglia (pochi, di solito) alcuni dettagli.

Dalla sezione “Lavora con noi” di amaroma.it si vede che gli iter, iniziati a Novembre 2020, sono andati avanti regolarmente e in parte si sono conclusi con l’approvazione delle graduatorie definitive.

Preselezione per n. 100 OPERAI GENERICI CCNL Utilitalia Servizi Ambientali – area “Spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio” da inserire al livello “J” a tempo indeterminato – Part Time verticale 25 ore settimanali (comprese domeniche e festivi).

Il 19/04/2021 è stato pubblicato l’elenco pre-selettivo provvisorio.

Preselezione per n. 125 OPERATORI ECOLOGICI QUALIFICATI CCNL Utilitalia Servizi Ambientali – area “Spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio” da inserire al livello 1°B a tempo indeterminato – Full Time 38 ore settimanali (comprese domeniche e festivi).

Il 26/07/2021 è stata pubblicata la graduatoria definitiva.

Poi ci sono addetti alle officine (40) e interratori/seppellitori (20).

Sindaci di Roma: piccolo promemoria

Quante occasioni ha dato il popolo sovrano di Roma ai sindaci da quando nel 1993 il sindaco si elegge in modo diretto?


Rutelli: ha avuto due mandati come Sindaco della durata di 4 anni l’uno per fare quello che ha fatto. Il secondo mandato lo ha interrotto lui anticipatamente consegnando Roma al Commissario straordinario per candidarsi a presidente del consiglio per l’Ulivo.Per fare quello che ha fatto (fra cui cedere il 49% di ACEA a Caltagirone), il debito è passato da 3,62Mld€ a 5,93Mld€ (+2,31Mld€).

Veltroni: ha avuto due mandati come Sindaco della durata di 5 anni l’uno per fare quello che ha fatto ma il secondo lo ha interrotto lui anticipatamente dopo soli 2 anni consegnando Roma al Commissario straordinario per candidarsi come presidente del consiglio per il PD.Per fare quello che ha fatto il debito è passato da 5,93Mld€ a 6,95Mld€ (+1,21Mld€)

Alemanno: ha avuto un mandato come Sindaco di Roma della durata di 5 anni per fare quello che ha fatto (fra cui magheggi col debito, sciogliere MeTro in ATAC arrecando danno al trasporto pubblico su ferro a Roma). Quanto al debito semplicemente … gli cambia nome: ora si chiama “debito pregresso” e se lo leva di torno (lui). Crea nel 2010 cioè, con l’aiuto di Berlusconi e Tremonti al governo, la bad company del debito di Roma ed essendo pure il commissario del debito pregresso, ci mette quello che vuole in accordo con Tremonti. Lo stato reale verrà a galla solo dopo Alemanno: al 2010 il debito era di 10Mld. L’euforia di aver cambiato nome al debito ha prodotto altri debiti. Questa operazione fa sparire Roma dai radar dei rating pubblici.

Marino: quando arriva Marino il debito è di circa 13Mld€. Si riduce un po’ e secondo lo stesso ex-sindaco a quel tempo il rating di Roma era passato da negativo a stabile. La stessa cosa che poi accadrà dopo i 5 anni di amministrazione Raggi. Sempre a opera di Standard and Poor’s.

Quei debiti li paghiamo in larga parte con l’IRPEF ma ci sono anche gli interessi.

Sia chiaro: è ovvio che non tutto il debito è “cattivo” MA quello di Roma è mostruosamente cattivo quindi ogni debito per investimenti (che potrebbe essere positivo se hai capacità di pagarlo) non è ovvio per una città col debito di Roma.

A me dopo 23 anni di sindaci di Roma che hanno consegnato alla fin fine un tessuto deteriorato e indebitato pare un gran risultato per un sindaco di Roma

  • iniziare a ridurre il debito mostruoso dando “outlook” stabile alla Città
  • iniziare a ridurre gli interessi sul debito
  • nonostante tutto mettere a bilancio e fare appalti per manutenzione ordinaria senza fare nuovo debito
  • nonostante tutto mettere a bilancio e fare appalti per manutenzione straordinaria senza fare nuovo debito
  • realizzare progetti da città europea che possano diventare veramente esecutivi
  • realizzare progetti che diventati esecutivi non siano una mangiatoia e non lievitino in 3 giorni
  • puntare sulla mobilità sostenibile (in ritardo di 30 anni)
  • iniziare a rinnovare il parco mezzi di ATAC e Servizio Giardini
  • mettere in atto “Strade Nuove” mentre si iniziano a manutenere in modo ordinario quelle che non vi possono ancora rientrare
  • mettere al centro le periferie durante il mandato e non in campagna elettorale
  • denunciare le inadempienze pesanti di altre istituzioni chiarendo i ruoli e pretendendone il rispetto
  • ecc …

Comunque, il primo mandato per un sindaco onesto e capace in una città come Roma che parte purtroppo dai fatti narrati, serve a questo. Fosse stato fatto in passato forse non avremmo decine di articoli, indagini, pareri dei commissari ecc che parlano di debito mostro della capitale. Il secondo mandato serve a consolidare, proseguire, realizzare.

Debito pubblico di Roma secondo il Sole24Ore

Abbiamo dato due mandati a gente che ce li ha ributtati in faccia in spregio alla fiducia, che ha accumulato debiti immensi (e non per investimenti fruttuosi sennò non avremmo sto debito), ha lasciato deperire il parco mezzi, il servizio giardini; l’unico a cui abbiamo dato un solo mandato ha addirittura mistificato il debito e mandato in rovina parti importanti dei servizi; uno che pareva avere un’idea di servizio, Marino, quelli stessi lo hanno defenestrato a metà mandato.

E ancora alcuni pensano che la Raggi non meriti un secondo mandato?

E’ definitivo che questo non è un paese che premia il merito né la capacità progettuale a lungo termine.

Coraggio Olimpionico

La scelta di ritirare la candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2024 da parte di Virginia Raggi è stata forse la sua prima prova di forza e lungimiranza. C’è chi l’ha presa come scusa già da li per legarsela al dito e tirare le somme di una amministrazione manco iniziata.

Eppure ci sono degli elementi che queste persone non hanno voluto tenere in conto. Dico “non hanno voluto” perché se ti scagli contro una decisione di cui da semplice cittadino non capisci una mazza se non altro dovresti un minimo approfondire i parametri in gioco. Parametri che sono, alla fine, al 90% di ritorno economico e sociale. Soldi guadagnati, lavoro aumentato, tessuto sociale migliorato.

Beh, esiste una vasta letteratura giornalistica e di analisi dei bilanci a corto, medio e lungo termine, delle conseguenze VERE delle Olimpiadi moderne che dicono che l’impatto è andato da, nel migliore dei casi , “nessun guadagno apprezzabile non riconducibile al normale contesto economico”, fino a “collasso di un paese intero” come il caso della Grecia e le Olimpiadi di Atene del 2004. Quelle di Londra sono borderline, e secondo gli analisti non hanno portato vantaggi apprezzabili, con spese più che decuplicate (se si include anche l’importante spesa per la sicurezza), indotto di lavori a lungo termine zero e turismo ridotto. Aspetti positivi se ne ipotizzano, senza certezze, in 10 anni almeno e non escono dai margini di errore. Poi c’è la sfiga: Tokyo è stata sfigata causa COVID-19 ed è stato un maxi-flop di perdite.

L’organizzazione di un evento come le Olimpiadi deve avere garanzia di Stato già normalmente, figuriamoci quando una città come Roma arriva alla candidatura con 15 miliardi di debiti (8,64 miliardi di debiti non finanziari, più 7,12 finanziati) per giunta a valle di un decreto Salva Roma che ha consentito una serie di operazioni a sostegno del debito da parte dello Stato.

Sul bilancio delle olimpiadi si vedano questi articoli scritti in data precedente alla candidatura di Roma e al suo ritiro: Fatto Quotidiano 1, Fatto Quotidiano 2, Repubblica, La stampa, linkiesta, Wired e le citazioni di studi contenute all’interno.

Candidatura Roma 2024

Più interessante ancora è ciò che precede il ritiro della candidatura da parte della Sindaca Raggi.

La prima candidatura, per le Olimpiadi 2020, nasce sotto Alemanno nel 2012. Però l’organizzazione prevede una garanzia di copertura in caso di perdite per la città, da parte dello Stato.

Il primo secco e motivato NO alle Olimpiadi a Roma viene per l’appunto da uno che tutto gli puoi dire salvo che i conti non li sappia fare: Mario Monti. Come riportato in questo articolo del Fatto Quotidiano

Il premier ha incontrato Alemanno, Petrucci, Letta e Pescante, ma la decisione dell’esecutivo non è cambiata: decisive la crisi economica ancora in corso e l’alta incertezza sui costi reali dell’iniziativa. Emblematici i casi di Atene 2004 e Londra 2012: in Grecia ripercussioni negative per l’economia ellenica, in Inghilterra esborsi raddoppiati rispetto al previsto

e da altri giornali fra cui Il Corriere.

Poi cambia il governo, Letta non sta sereno e subentra Matteo Renzi che a Dicembre 2014 dichiara il supporto alla candidatura di Roma per le olimpiadi 2024 seguito dal plauso del CONI. Il quadro del debito di Roma non è cambiato, a parte operazioni di bilancio tramite il decreto Salva Roma, ma è cambiato il Sindaco. É Ignazio Marino che in giunta capitolina il 25 Giugno 2015 porta all’approvazione la candidatura di Roma.

A giudicare dalla sua lettera all’Espresso in merito ai palazzinari (che potete leggere solo da abbonati) riassunta con queste parole:

Ci diranno che il Villaggio Olimpico si dovrà fare nel verde di Tor Vergata e si dovrà prolungare la metro C. Il risultato è che le Olimpiadi secondo il modello Renzi saranno al servizio di altri interessi, non di quelli dei romani. Per rendersene conto, basta vedere la foto del 21 febbraio scorso a Losanna: all’incontro ufficiale c’erano Renzi, Malagò e Montezemolo. Ma non c’era Roma“.

pur non essendo riuscito ancora a vedere Roma Golpe Capitale, mi sorge il dubbio che Marino sia stato fatto cadere in fretta e furia a causa della sua idea di Olimpiadi.

Tirando le somme, Virginia Raggi ha fatto la cosa giusta e in linea di massima ha fermato quella congrega di affaristi che già avevano le mani su Roma e che hanno fatto fuori il suo predecessore Marino.

Per questa azione l’ho vista crocifissa da persone che pur intelligenti e stimate non si sono prese il tempo di approfondire un minimo ma hanno passato 4 anni a non perdonarle questa azione. E la cosa è molto triste.

Grillo e Lerner – Lerner e Grillo

Prendo spunto da una polemica nata sul Blog di Grillo fra lui e Gad Lerner, a seguito della puntata in cui Berlusconi ha dato prova ennesima della sua cialtroneria e bassezza.

La polemica la potete leggere qui.

Mentre quello che ho da dire a entrambi è:

In realtà sia Lerner che Grillo stanno dicendo la medesima cosa. Lo dimostra l’esempio di Lerner: “se volessi fare il sindaco prima farei l’assessore perché di cose amministrative non capisco nulla.”
E’ vero. E’ infatti quello che fanno gli eletti del 5 stelle. Hanno idee, freschezza, determinazione, trasparenza e esperienze in alcuni campi … e mica partono come sindaci o premier.
Fanno la gavetta …
A entrambi dico questo: per gavetta non si deve e nn si può intendere più quella fatta in un partito, ma quella fatta nella società civile e nelle istituzioni dello stato …
Se hai già molta esperienza come amministratore di qualcosa di pubblico, forse puoi già fare il sindaco, circondandoti di persone a te complementari come conoscenze. Se invece non sai nulla di amministrazione e leggi ma hai in mente un progetto e hai altre conoscenze (su energie, su ricerca, su edilizia, su ambiente, su cultura, scuola ecc) allora è meglio se prima fai un po’ di crescita come assessore o quello che è.

NON come galoppino di qualche quadro politico di partito.

Penso che se vi prendeste un caffè insieme, cari Lerner e Grillo, e parlaste delle reciproche esperienze e dei vostri progetti e idee per una società migliore di questa (facile … vista la m***a che c’è) scoprireste di essere in perfetto accordo.

Mentre quei putridi stanno sfasciando quel po’ di dignità che anni fa pensavo restasse ancora a questo paese non trovate niente di meglio da fare che litigare fra persone degne e trasparenti per cose sulle quali in fondo avete idee simili? MASOCHISTI!!!

 

Branco … Comunale 1: vittime di serie B

C’è qualcosa che non torna nella situazione sicurezza a Roma.

Forse si dovrebbe istituire la forma giuridica di “vittima sotto il centro sinistra” e “vittima sotto il centro destra”. Perché a Roma la situazione sicurezza dei cittadini, in sostanza,  non è cambiata. C’era un debole andamento verso la diminuzione del numero di crimini, iniziato a partire dal 2006 in conseguenza della stipula dei patti per la sicurezza, e probabilmente questo andamento c’è anche adesso.

Però ancora oggi, per quel che ne so, a Roma mediamente circa 200 donne all’anno denunciano violenze carnali. Non so quante siano quelle che, subendo violenza in famiglia o da un conoscente, non denunciano l’accaduto. Stando alle statistiche, il 90% degli abusi è dovuto a conoscenti, quindi direi che sono migliaia.

Ma veniamo al dunque. Anno 2009, governo della Città Eterna nelle mani di Alemanno. Mille militari “distribuiti” sul territorio. Polemica e proteste della Polizia perché Tremonti “non gli mette la benzina nelle macchine” e Brunetta gli leva(va?) pure i soldi quando si ammalano. Nascono le ronde con il  “Decreto Sicurezza” o un provvedimento collegato.

Una donna subisce violenza al quartiere della Bufalotta … e non è la prima, si scopre. E ancora, una ragazza denuncia le violenze sessuali dell’ex fidanzato … e adesso, proprio adesso un’altra ragazza subisce uno stupro a Roma Sud (Tor Carbone).

Ma come mai questi fatti adesso non diventano la vernice di un quadro infernale, sbattuto ogni giorno sui TG di tutta Italia a dipingere un paese e una città entrambi di sinistra, dominati dalla violenza?

Forse perché oggi c’è il centro destra in entrambi e perché Roma ha i militari?

Toglierei il forse. Anzi lo tolgo. La campagna per le comunali di Roma e le nazionali del 2008 è stata una vera schifezza.

Mi sento di poter affermare che siccome oggi c’è la destra al governo sia del paese che della Città Eterna, la violenza sia essa “normale” che carnale, pur non essendo azzerata nella realtà, lo deve essere nella mente della gente.

La dimostrazione che l’approccio sia questo la troviamo a Milano che è una città governata dalla destra, in una regione governata dalla destra e che si trova in una situazione, per la sicurezza, sicuramente meno felice di Roma … Ebbene la colpa era, udite udite, delle sinistra che amministra(va) la provincia. Oggi la provincia è passata al centro-destra.

A Roma intanto  la propaganda continua a fare faville. Dal numero di Ottobre 2008 della rivista della Prefettura di Roma:

Quali sono stati gli interventi più significativi e, se ci sono stati, momenti di difficoltà operativa? “Non parlerei di eventi “significativi”, in quanto il lavoro finora svolto non è stato rivolto a particolari situazioni operative ma si rivolge al semplice quotidiano, ed è proprio questo aspetto che è maggiormente apprezzato dalla gente. Il poter percorrere le stazioni della metropolitana, il vedere scomparire esempi di degrado urbano sono elementi che contribuiscono ad una migliore qualità della vita.

Un c***o! Ma chi se ne frega dei militari a Laurentina o a Termini?

1) le stazioni sono tantissime e la maggior parte di esse non ha militari

2) i luoghi delle violenze carnali sono tantissimi … che c***o ci faccio con 4 militari dove non succede mai nulla?!

3) che ci faccio coi militari se poi la polizia e i carabinieri non hanno la benzina per pattugliare il VERO territorio?

4) i militari, come le ronde, non servono a una mazza dato che non possono fare nulla di attivo … servono solo a pigliare per i fondelli gli elettori di tutti gli schieramenti (soprattutto di destra) e a VINCERE le ELEZIONI!

Roma è più sicura di Milano e lo era già ad Aprile 2008.

Ma solo ad elezioni vinte il caro sindaco Alemanno, dopo aver speculato elettoralmente sul corpo di diverse donne mentre la destra nazionale e Romana dipingeva l’inferno in terra, oggi, leggero, dichiara:

[…] “I dati parlano chiaro: a Roma c’è un netto calo nel numero dei delitti e dei reati predatori. La media mensile dei delitti nel 2006 era di 18.448; nel 2007 di 18.808, nel 2008 di 15.521. Nel gennaio 2009 i delitti divengono 12.074”. Da un articolo del CorriereRomano

Chiudo con un frammento del volantino distribuito dal Centro Donna L.I.S.A (linkato su CenerentolaSiRibella):

[…] È ovvio che NON C’È POLITICA DI SICUREZZA, non ci sono strade illuminate, ronde o quartieri “vivibili” che ci garantiscano dallo stupro nel garage, o nella metropolitana affollata, o in una festa di fine anno, quindi l’ideale è uscire il meno possibile, che sia per divertirsi o per lavorare, e rimanere ben chiuse in casa dove il maggior numero di violenze viene consumato nel silenzio. […]

E’ per questo che dopo il Branco Parlamentare 1 e 2, mi sento di parlare di Branco Comunale..

Perché finchè anche un solo politico in Italia si permetterà di usare la sofferenza anche di una sola donna per vincere una sporca elezione e per fare demagogia e propaganda … quel politico per me farà parte del branco di stupratori.

Come se n’esce? Lo ripeto:

leggi severe, pene sicure e soprattutto una incessante campagna di informazione/formazione a tamburo battente che sradichi una volta per tutte questa schifosa cultura di machismo e violenza (di cui le ronde padane o nere che siano sono parte integrante) che appesta questo paese!