Non sparate alla ricerca!

Penso sempre più che gli italiani dovrebbero smetterla di adottare supinamente il berlusconi/marcegaglia-pensiero e farla quindi finita di pensare che i loro figli debbano essere per forza tutti imprenditori, commercianti oppure avvocati ecc …per essere persone realizzate e utili alla “patria”.

Dovrebbero smettere perché è falso! Perché senza ricerca non c’è futuro … nemmeno per le categorie di cui sopra. E poi perché diventare ricercatori evidentemente sviluppa anche molto la fantasia e le capacità a tutto campo …

Lo dimostra penso questo splendido … e inquietante video girato dai precari dell’ISPRA, Istituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale. Un supernome che racchiude un intile accorpamento di 3 enti indipendenti e il licenziamento di centinaia di precari, giovani e meno giovani e preparati, fra i meno tutelati del mondo della ricerca. I co.co.co. ma anche dei tempi determinati non inclusi nella stabilizzazione.

Qui si aprirebbe un discorso troppo lungo sul mondo della ricerca e sulla stabilizzazione negata. Ma voglio lasciare spazio al video …

Filmato dei ricercatori precari dell'ISPRA: non sparate alla Ricerca!

Filmato dei ricercatori precari dell'ISPRA: non sparate alla Ricerca!

Euforia da consensi

Quelli che seguono sembrano segnali di un governo fuori controllo in preda all’euforia da consensi … ma, mi chiedo, se pezzi delle istituzioni, come i vigili del fuoco, i poliziotti e i dirigenti scolastici, notoriamente poco inclini alle proteste anti-governative, sono stati costretti a portare in piazza o sui giornali la protesta per i tagli a pezzi fondamentali dello stato … peraltro quasi tutti legati alla sicurezza … ci sarà pure qualcosa di vero.

Quante saranno allora le persone precarie, sottopagate e maltrattate che lavorano nel e per lo stato e che non meritano gli sberleffi di gente come Brunetta?

La protesta dei vigili del fuoco

Il governo cancella assunzioni e fondi: «Ci hanno preso in giro»

[…] C’è chi li ha definiti gli angeli del terremoto, sono stati presi ad esempio per sacrificio e abnegazione. Hanno lasciato per settimane la casa e la famiglia per venire in Abruzzo ad aiutare i terremotati e rischiare la vita (un vigile del fuoco è morto nelle prime ore dei soccorsi e un altro è rimasto gravemente ferito). Si aspettavano un minimo di attenzione e invece per tutta risposta hanno avuto solo promesse che non sono state mantenute.

[continua]

Gelmini attacca i presidi ribelli: “Chi non sa dirigere se ne vada”

Polemica dopo la lettera dei dirigenti scolastici alle famiglie. “Scuole senza soldi? Basta far politica, se non siete capaci cambiate lavoro”

Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato così la vicenda dei presidi del Lazio che hanno denunciato, in una lettera inviata alle famiglie, la carenza di fondi degli istituti scolastici. Sono state oltre 41.739 le lettere spedite da circa 300 presidi del Lazio aderenti all’Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) per dare le cifre della scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal governo: non ci sono i soldi per i supplenti (fondi ridotti del 40 %) né per le visite fiscali obbligatorie; da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell’ora alternativa alla religione. Ma la sortita del ministro non è piaciuta all’opposizione: “Che sia la Gelmini a cambiare lavoro”.

[Continua]

Brunetta contro i poliziotti: Troppi panzoni”. Poi ci ripensa

Nuova esternazione del ministro della Pubblica amministrazione. “Impossibile mandare passacarte in strada”. “Ma non volevo offendere”.

[…] Parole che provocano la reazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine, (già furiosi per la questione straordinari non pagati), l’attacco dell’opposizione e la retromarcia di Brunetta. […]

[Continua]

PS: ho avuto l’occasione di ascoltare, dal vivo, una rappresentante del sindacato dei poliziotti mentre esponeva quello che già so della legge 133 sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici. La poliziotta ha fatto presente quanti soldi, di uno stipendio già ridotto, perdano i poliziotti che passando molto tempo al freddo e alla pioggia (per esempio durante i turni allo stadio) si ammalano di raffreddore o influenza cioè di una malattia che non essendo riconoscibile come “causa di servizio implica la riduzione dello stipendio. A questo è servita la legge di Brunetta, non a far lavorare i nullafacenti ma a punire chi lavora sul serio e, come tutti, ogni tanto si ammala.

Un po’ di spazio …

A distanza di un giorno dall’evento e dopo aver fatto da involontario sfondo a un numero N di servizi giornalistici, la ConoscIenza in Piazza ha avuto un po’ più di attenzione dai media … un po’.

Intanto un servizio al TG3 Nazionale delle 20:00 del 24/05/2009 (minuto ~12).

Poi un bell’articolo de Il Capoluogo, da cui estraggo due parti significative:

In piazza non solo i coordinamenti precari di enti pubblici di ricerca ma anche le scuole con dipendenti e insegnanti il cui lavoro rischia di essere travolto dai recenti provvedimenti governativi, pronti a privatizzare la scuola pubblica. Perché tra scuola e ricerca c’è un legame inscindibile; infatti, come recita il volantino della protesta, “senza scuola non c’è ricerca, senza ricerca non c’è futuro” […] Ed è grazie a questa protesta che, calpestando chi si è messo in gioco per un paese che non lo ripaga come dovrebbe, ho provato l’inconfondibile sensazione di essere, anche se solo per qualche piccolo passo, Ministro della Funzione Pubblica.

Appena possibile posterò un commento, documentato, su come sia trattata la Ricerca in Italia.

PS: due link ai siti dei precari degli Enti Pubblici di Ricerca (Precari INGV, Precari INFN) e dei coordinamenti per la Scuola (Non Rubateci il Futuro, ReteScuole)

La ricerca Calpestata … dall’informazione

La prima delle 2 giornate della ConoScIenza in Piazza è stata un grande successo e un’esperienza fantastica, in mezzo alla gente, sopra le 1800 facce dei ricercatori italiani, fra gazebi di Fisica Nucleare, Sismologia e Geomagnetismo, Scuola e altro ancora. Fra una lezione sull’universo e un esperimento di fisica, fra una lezione sul terremoto dell’Aquila e una sull’Antartide hanno trovato spazio la protesta per la scarsa considerazione in cui è tenuta la conoscenza in Italia e per la condizione di estrema e continuativa precarietà in cui versa chi dedica la vita all’insegnamento (i precari della scuola) e alla scienza (i precari della ricerca) … due cose che SONO lo sviluppo di un paese civile.

Solo le immagini e i video possono rendere l’idea. Per ora ne pubblico solo tre di foto. Le altre seguiranno a breve.

Foto dal Pincio
Vista dall’alto delle fotografie dei 1800 ricercatori italiani, distese su mezza piazza del Popolo a Roma

Piazza del Popolo e la ricerca calpestata

Piazza del Popolo e la ricerca calpestata

Il Pannello della Ricerca Calpestata

Il Pannello della Ricerca Calpestata

La cosa che lascia perplessi è che un evento di questa portata, se non altro per la ricchezza che porta con se e per la rappresentatività nazionale, abbia trovato spazio solo su un articoletto della sezione Roma del Corriere.it (dove peraltro dicono che l’evento è stato organizzato dalla FLC-CGIL mentre sul suo sito la FLC stessa dichiara di averlo solo sostenuto … come confermano gli organizzatori stessi) e nell’edizione serale del TG 3 Regione.

Domani continua l’iniziativa a Villa Pamphili a Roma, nella piazzetta del Bel Respiro, questa volta con predominanza del mondo della Scuola.

Senza la Ricerca …

Sabato 23 Maggio e Domenica 24 Maggio 2009 l'intero mondo della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, scende in piazza, con tutto il suo carico di precari e con la determinazione a fermare questo scempio.Sabato 23 Maggio e Domenica 24 Maggio 2009 l’intero mondo della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, scende in piazza, con tutto il suo carico di precari e con la determinazione a fermare questo scempio.

Senza la Ricerca non esiste un futuro sostenibile e quindi non esiste futuro. L’ecosistema terrestre è al collasso e la via d’uscita passa esclusivamente per una riconversione del modello di sviluppo … e quest’ultima non è possibile, a meno di non voler tornare a vivere nelle caverne, senza la ricerca.

E non esiste ricerca senza scuola. E fra un po’ non esisterà più la scuola in questo paese.

Sabato 23 e Domenica 24 Maggio 2009 la Scuola si unirà alla ricerca per portare questo messaggio alle persone che ancora non hanno realizzato che non saranno un atteggiamento da sbruffoni e un ottimismo inattivo a salvarci dalla crisi economica e ambientale. Il messaggio porterà con se anche le informazioni sulla REALE situazione dei due mondi complementari della Conoscenza.

Clickando sull’immagine a destra si apre il PDF dell’evento.