Le Iene

Seguo l’andamento del numero di followers su Twitter di alcuni personaggi sin dal dicembre 2019, con frequenza di campionamento di circa 3 ore (salvo spegnimento del mio computer). Il significato delle variazioni di followers su twitter l’ho commentato qui.

Il 3 Gennaio 2020 scrissi un post chiamato brevemente “Cuore Immacolato di Maria“: Salvini fece un meme sul Papa che schiaffeggia la mano di una fedele in piazza. Questo escamotage social gli fruttò un forte incremento del numero di suoi followers, decretando la ripresa di Salvini su Meloni, almeno su Twitter.

Stavolta l’accelerata esagerata del numero di nuovi followers si trova sul profilo Twitter di Giorgia Meloni, più o meno fra le 9 e le 12 del 22 Agosto. L’accelerazione è proseguita per circa due giorni.

Cosa è successo allora il 22 Agosto che ha decretato questo “burst” per la Meloni?

Andamento (circa) orario del numero di nuovi followers a partire dal 20/08/2022 per alcuni profili Twitter. Notare bene che il numero riportato in asse Y NON è il numero totale di followers dei profili (Renzi ne ha 3.3Mln, Salvini 1.4Mln, Meloni 1.2Mln, Conte 1.1Mln, Calenda 0.3Mln ecc) ma solo i nuovi followers acquisiti dal 20 Agosto 2022. L’andamento è indice della velocità di crescita ed è più sintomatico di interesse del momento rispetto al numero assoluto di followers che, acquisiti in momenti di particolare esposizione, tendenzialmente si perdono a fatica).

È successo che la sera prima, il 21 Agosto, Giorgia Meloni ha postato il video sullo stupro di Piacenza.

Una notizia di stupro commentata come al solito, modello anti-immigrazione alla Salvini-Meloni, non avrebbe avuto il medesimo impatto. Un video invece dà molto più feedback. Dunque un post gratuito, come contenuti, per l’aggiunta del video che mostra la vittima, ma estremamente proficuo come acchiappa followers.

Usare il video è stato certamente utile allo scopo: aumentare l’audience della presidente di Fratelli d’Italia.

È poco probabile a mio avviso che persone così consapevoli del funzionamento di media e social non sapessero cosa stessero facendo e non comprendessero le implicazioni morali e umane, dunque immagino che debbano aver valutato pro e contro e che subito dopo debbano aver pensato che ne sia valsa la pena mostrare l’anima di sciacallo per quelle migliaia di followers in più, trainati dalla immancabile polemica.

Però a differenza del meme di Salvini, questo risultato non si è stabilizzato perché dopo l’eccezionale burst la velocità di crescita di Meloni si è ridotta di molto rispetto alla costante crescita che precedeva il burst e a breve sarà superata da Conte come lo è stata già da Calenda.

Pubblicare un video di una aggressione sessuale è una azione spregevole. Ma si deve notare che la tendenza (senza fare quindi di tutta l’erba un fascio) della classe politica mondiale sta andando in una direzione comune, quella di spingere all’estremo i meccanismi dei social, che necessità di tanta ma tanta capacità di guida e moralità. A questi soggetti è come se avessero dato all’improvviso una Ferrari, ma la Ferrari po’ esse piuma e po’ esse fero: se non la sai portare ammazzi qualcuno.

Note a margine:

  • lo shift di Conte in blocco fra il 24 e il 29 Agosto sembra una questione di Twitter più che altro, dato che il trend resta sempre lo stesso solo shiftato in giù e poi in su da un’ora a quella successiva, che non ha nulla a che vedere con l’andirivieni dei veri followers.
  • poco dopo una leggera accelerazione appresso a Meloni, la salita lenta ma costante di Salvini si è spenta del tutto: questo è sintomatico ma strano; ho verificato i dati numerici visivamente in questi ultimi giorni e in effetti l’aumento dei followers di Salvini è mediamente piatto per ora.

RIGASSIFICATORI e PERFORAZIONI

Come elettori, saremo presto travolti dallo scontro politico che, sull’ambiente, come sempre, contrapporrà quelli che “crisi economica, panico ed urgenza, crisi energetica, indipendenza … dobbiamo perforare e rigassificare” che daranno dei “partito del NO” a quelli che diranno “no trivelle no rigassificatori” appellandosi, questi ultimi, alla tutela dell’ambiente perché c’è la crisi climatica.

Distribuzione risorse idrocarburi. (PITESAI)
Principali province di idrocarburi in Italia (credit: PITESAI, Bertello et
al., 2010)
. Citazione e immagine presa da GeoPop.

Il fatto è che l’ascoltatore/elettore medio, pure quello sensibile alle tematiche ambientali tenderà a dare intimamente ragione ai primi perché … “ok la tutela dell’ambiente ma (tanto per cambiare, n.d.R.) ci sono le bollette, la guerra, la Russia”. Un po’ come a Roma l’inceneritore: ok l’ambiente e la differenziata, ma ci sta la spazzatura, l’emergenza. E così non se ne esce.

E così, cioè, avverrà di nuovo che coloro che sono la causa della nostra dipendenza dal GAS, la causa del non essere avanguardia nelle rinnovabili, la causa della sempre tardiva inversione di tendenza, la causa della spazzatura, saranno ascoltati e gli altri no, anzi “che palle”.

Il punto è che, mi duole dirlo, la difesa dell’ambiente, nonostante tutto non sarà recepita come motivazione per non fare rigassificatori, perforazioni e inceneritori. E perderemo di nuovo la battaglia principale per invertire la tendenza proprio ora che l’occasione è veramente propizia da ogni punto di vista.

Per fortuna c’è un MA. Le ragioni per cui il puntare sulla rigassificazione, sulle perforazioni o sugli inceneritori è una scelta cretina, dannosa pari a gettare sabbia nel serbatoio di una macchina non risiede “solo” nella difesa dell’ambiente.

Dipendiamo pesantemente dal GAS Russo. I rigassificatori che dovremmo fare servirebbero, dicono, per eliminare, cosa impossibile, la dipendenza dalla Russia: importiamo, in forma liquida, GAS tramite navi da altri paesi e poi lo rigassifichiamo qui. Ma un rigassificatore sostituisce solo una dipendenza con un’altra. Avrebbe senso se fosse una misura temporanea emergenziale (ma allora dovremmo già averlo) altrimenti in un quadro geo-politico così variabile, con le risorse fossili prevalentemente in mano a paesi diciamo borderline o veramente costosi, peraltro in un mondo in cui il gas russo parte anche per altri lidi e poi noi lo ricompriamo in quei lidi e lo trasportiamo con le navi qui in forma liquida e poi lo rigassifichiamo per usarlo, la cosa assume dei contorni ridicoli a fronte pure del fatto che manco risparmiamo soldi anzi. Anzi, perché il gas di altri paesi non è tanto economico quanto il russo, pare, men che meno le risorse fossili che importiamo dagli USA. Quindi puntare a costruire rigassificatori, continuare a puntare al GAS come risorsa del futuro è oggettivamente un perdita di tempo prezioso che non abbiamo proprio più. É anche una sciocca perdita di soldi e sanciremmo per sempre la nostra sudditanza ad altri, poco stabili soggetti internazionali.

Allora perché non perforare altri pozzi in Adriatico? Per tutelare l’ambiente, maledetti ecologisti? (poco importa se poi gli ecologisti hanno sempre avuto ragione contro tutti).

Diciamo che dei fondali e degli ecosistemi non ci frega ‘na mazza (da bravi liberisti) nonostante il collasso ambientale. Diciamolo pure. Ma c’è un altro MA più pragmatico e cinico: le risorse addizionali provenienti da nuove perforazioni dell’Adriatico e nelle altre zone previste dal Piano della Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI) NON sono sufficienti, a detta degli esperti, a compensare le importazioni vecchie e/o nuove. Il Decreto Bollette emanato a inizio 2022, pur se in contrasto con lo stesso PITESAI, prevede una aumento di 6-7 Mld di m3/anno che si andrebbero a sommare agli attuali circa 3-4Mld di metri cubi anno. Dato che il consumo annuo italiano è di circa 76Mld di m3/anno arriviamo al massimo al 10-15% di contributo del nostro metano al fabbisogno nazionale, il che inciderebbe, quindi, sul prezzo alla distribuzione (bollette) per una parte minima perché dipenderemmo ancora per l’85% dalle importazioni. Queste nuove estrazioni non ci darebbero e non ci daranno alcuna indipendenza. Anche il fattore tempo non è secondario: ci vuole tempo per fare nuovi pozzi/piattaforme: anche SALTANDO l’iter burocratico a piedi pari ci vorrebbero 3-4 anni per andare in produzione da nuovi pozzi. Inoltre, infine, c’è una cosa che mai nessuno dice: le risorse fossili non sono infinite (lo sappiamo) e non sappiamo se un giorno, per ragioni di ordine superiore, né avremo davvero bisogno. La stima è che nel nostro sottosuolo ci siano sicuri 90Mld di m3 di metano, fino a un massimo potenziale (includendo risorse “possibili ma non certe”) di 350Mld di m3: questo rende evidente la limitatezza di queste risorse nel tempo (estraendo 10Mld l’anno su 90 certi che ne abbiamo compenseremmo appena il 15% di consumo per 10 anni, e includendo le potenziali, 35 anni, poi basta). Che senso ha in un momento in cui la tecnologia ci consente di cambiare strada per l’approvvigionamento energetico, continuare a consumarle per una riduzione dei costi praticamente risibile e restando dipendenti dal resto del mondo? Così a ca**o?

É come con l’inceneritore: usarlo come metodo di smaltimento (cosa che accade se lo usi quando la differenziata non è al 90-95%) è roba oltre che vietata dall’Europa, anche senza alcun senso economicamente e dal punto di vista della lungimiranza, oltre che non è certo una soluzione “emergenziale” visti i tempi di realizzazione. Continueremmo a sprecare una risorsa come i rifiuti, rallentando o fermando il processo virtuoso di riduzione/riuso/riciclo e producendo un rifiuto terminale che non è quello che si avrebbe se usi un inceneritore come CHIUSURA del ciclo rifiuti, ma altro. Al momento attuale (o fra 5 anni quando puntano al 60% di differenziata) quel rifiuto all’inceneritore non sarebbe ancora adeguato … . É proprio la strada sbagliata, anti-economica per il pubblico (forse non per i soliti privati) indirettamente (oltre che direttamente) dannosa per l’ambiente e per le città.

Allora, quello che voglio dire per esempio a Conte è: il motivo per non volere rigassificatori, inceneritori e nuove trivellazioni, non è (politicamente) mi duole dirlo, la tutela dell’ambiente in senso diretto (su cui esiste già un piano, magari perfettibile) ma più cinicamente, pragmaticamente e funzionalmente, che NON ci conviene proprio.

Un paio di decenni fa Grillo già parlava dei tetti dei capannoni industriali: perché non erano tappezzati di pannelli?

I pannelli per carità anche quelli, e le batterie, devono essere smaltiti prima o poi ma quelli moderni hanno una resa spaventosamente alta, una durata molto lunga e il vantaggio che c’è una enorme quantità di spazio libero su migliaia di km2 di tetti pubblici e privati. Ogni set di pannelli rende autonomo chi ci sta sotto e lo rende produttore per gli altri.

Se dobbiamo fare un’azione massiccia in senso energetico, oggi che la tecnologia finalmente fa passi enormi, il piano nazionale, i soldi del PNRR la sburocratizzazione DEVONO andare in quella direzione.

Chi vi dice il contrario è lui/lei stesso/a quel partito del NO che da decenni produce incommensurabili danni che non svuotano solo l’ambiente ma anche il nostro portafogli.

Attenzione e consenso

Il grafico riporta, come già detto in un post precedente, i nuovi followers per gli accounts monitorati dal 3 dicembre 2019 (tranne per il Papa che ho aggiunto più tardi).

I dati degli ultimi giorni parlano in prevalenza di COVID-19 e il dato di Conte parla chiaro.

Quello che mi preme qui sottolineare, dal punto di vista scientifico/sociale, è che l’aumento del numero di followers twitter rappresenta più che altro “attenzione” da parte degli altri utenti. Questo dato è testimone cioè di quanta attenzione (per motivi fra i più vari) gode un personaggio in un determinato momento e in generale. Più pende la curva più alta è l’attenzione.

Non necessariamente però questo è sintomo di consenso acquisito, come dimostrano i confronti coi sondaggi politici.

Ma il consenso è potenzialmente presente nell’attenzione social e nella sua crescita e a mio avviso dipende da quanto bene si comporterà il personaggio nei confronti delle aspettative dei followers o in alternativa da quanto i followers daranno fiducia all’atteggiamento del personaggio, ingannevole o sincero che sia.

In sostanza Conte, che già saliva nell’attenzione in un modo paragonabile a Salvini e Meloni, negli ultimi giorni con una fortissima accelerazione, ha guadagnato un incremento di followers dal 3 dicembre (circa 51.000) a questo punto nettamente superiore a quello che Meloni, e soprattutto Salvini, hanno guadagnato con semplici sparate continue o con sciocchezze da Tik Tok, speculando sulle fasce più deboli del mondo e sulle paure più ingiustificate (dai dati) della gente.

Questo potrebbe corrispondere per Conte (come per gli altri) in parte anche a una crescita importante o a un consolidamento a lungo termine di futura fiducia politica.

Nel caso di Conte però non sarebbe basato su sparate a salve gratuite a costo zero ma su atti che realmente incidono su una situazione molto grave che pesa sulla vita di tutti i giorni di tutti noi, su decisioni realmente molto difficili. In sostanza su atti della vita reale e non sulla finzione le bufale e l’emotività di cui si avvalgono altri.

Staremo a vedere. Intanto i dati sono questi.

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#cuoreimmacolatodimaria ma anche #manoschiaffeggiante di @Pontifex_it. Nun se butta via gnente.

A inizio dicembre 2019 mi sono incuriosito riguardo all’andamento nel tempo del numero di followers di alcuni politici. Un interesse sociale scientifico solo per capire se ci fosse qualcosa da vedere. Così ho costruito un piccolo codice fatto in casa basato su strumenti a riga di comando disponibili e gratuiti, per verificare con cadenza oraria in automatico l’andamento del numero di followers di @virginiaraggi @matteorenzi @matteosalvinimi @GiuseppeConteIT @nzingaretti @GiorgiaMeloni @luigidimaio.

Il numero di followers è meno importante del numero di interazioni reali (che ne rappresenta la vitalità) ma il numero di interazioni reali è funzione del numero di followers che comunque è la base minima per essere oggetto di interesse per un personaggio pubblico. Per un politico ogni follower, che interagisca o meno, è un potenziale elettore o procacciatore di elettori o di altri followers. Quelli che seguono qualcuno pur non sopportandolo a mio avviso sono una percentuale poco significativa. I giornalisti, esperti del settore e detrattori particolarmente ferventi. I fake ancora meno.

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L’inizio del grafico è il 3 Dicembre 2019 che è lo zero per tutti. Quindi sull’asse verticale si legge il numero di followers in più acquisiti dal 3 dicembre. Sull’asse orizzontale ci sono le date, dal 3 dicembre appunto fino al 3 Gennaio 2020. Le righe verticali dentro al grafico segnano la mezzanotte di ogni giorno. Più alta è la retta dei followers dell’account o più è impennata la curva e più veloce è la crescita, cioè più è alto il numero di nuovi followers al giorno. La lunga parte senza puntini colorati lungo le linee è un periodo in cui il codice è rimasto spento dopo il test iniziale.

Se ora vuoi andare direttamente al nocciolo del post più sotto clicca qui.

Fino al 31 Dicembre le uniche cose che avevo notato erano:

  • ognuno di loro parte da una base di followers diversa: per dire Renzi il 3 dicembre aveva il più alto numero di followers di tutti, oltre 3Mln contro 1,7Mln di Salvini, gli 843k di Meloni, i 500k di Di Maio, i 475 di Zingaretti e i 427k di Raggi. Questa base l’hanno raggiunta però ognuno a suo modo e nel suo momento di gloria, in alcuni casi terminato un po’ di tempo fa, o in un lungo tempo;
  • quasi tutti gli accounts registrano una crescita più o meno veloce durante il giorno e quasi uno stop (andamento orizzontale senza pendenza) durante le ore notturne dall’una alle sette del mattino;
  • sono rare le defezioni di followers che portano a un decremento visibile; Renzi è quello che perde più spesso ma in media vivacchia intorno agli stessi numeri da quando ho iniziato l’osservazione; comunque c’è da dire che lui partiva da 3Mln;
  • perdere followers non è ovvio, devi fare cose molto invise; per questo non conta da quanti followers partisse ognuno di loro il 3 dicembre ma conta la velocità di crescita attuale che è sintomo di interesse o disinteresse;
  • Meloni, Salvini e Conte erano (e sono per ora) i tre che aumentavano il numero di followers più rapidamente.

La crescita di Meloni è incredibilmente costante. Una retta perfetta senza uno sgarro, una accelerazione, un decremento visibile. Una retta un po’ troppo retta per non essere frutto di una programmazione di marketing molto attenta. A me da l’idea di una gestione dei consensi, da parte dello staff di Meloni, programmata per piccole “pedalate” costanti che mantengono la crescita senza scossoni ma costante e rapidissima. Interventi social frequenti e calibrati. Un po’ come un volano: una volta avviato, per conservare la velocità basta una pedalata costante e leggera. Le basta la costanza di prodursi in qualche piccolo show senza scossoni ogni giorno per mantenere l’attenzione su di se e far crescere i followers rapidamente.

La crescita di Salvini invece pur essendo costante ha delle accelerazioni ogni tanto. Ogni tanto si allontana dalla retta, più in su che in giù ma comunque non sempre rispetta l’andamento rettilineo. Si vede che la politica dello staff di Salvini è sempre quella delle piccole medie o forti bordate affiancate a un meccanismo “volano” alla Meloni meno efficiente. Lavorano così, stanno attenti al trend topic e ogni tanto sparano qualcosa di più attraente.

Il terzo, per velocità di crescita è Conte. Sebbene la sua velocità sia la metà di quella della Meloni e meno comunque di Salvini, va forte (250 followers in più al giorno) e distanzia tutti gli altri. Ha una crescita abbastanza costante e lineare anche lui ma non è una retta perfetta e a volte stagna un po’, ma comunque cresce.

Tutti gli altri crescono si, ma molto più lentamente dei primi tre. Raggi più veloce di Zingaretti, Zingaretti poco più di Di Maio (che ogni tanto stagna pure lui) e tutti più di Renzi che è l’unico che sta al palo (alto).

Fin qui comunque il grafico proseguiva più o meno uguale a se stesso.

Ma il 31 Dicembre il Papa fra le 18 e le 20 reagisce allo strattone di una fan sfegatata. Ovviamente questa cosa fa il giro del mondo in pochissime ore, diventa, come si dice, virale. Un potente trend topic, figuriamoci: la discesa a terra di un pontefice, l’intermediario fra gli esseri umani e il cuore immacolato di Maria o Dio, o il figlio di Dio ecc … che s’incazza vistosamente con una povera mortale davanti alle telecamere mostrando stizza e pure alzando leggermente le mani.

Meno di 24 ore è il tempo che è servito allo staff di Salvini (il 31 dicembre poi, saranno stati distratti) per:

  1. visualizzare la notizia
  2. verificare il trend topic
  3. capirne la portata
  4. realizzare l’occasione da non perdere
  5. pensare a come non perderla … a cosa far twittare al capo per …

… per? Per allinearsi finalmente alla velocità di crescita della diretta concorrente nel centro destra? E’ certo che se il rate di crescita dei loro followers lo conosco io che non sono nessuno, loro lo sanno certamente meglio … quindi mi pare plausibile che da qualche tempo ci fosse l’obiettivo di colmare il divario d’attenzione crescente e spostare il riflettore da Meloni a Salvini quel tanto che basta.

Fatto sta che Alle 17:01 del 1° Gennaio 2020, meno di 24 ore dopo l’atto di ribellione del Papa, Salvini produce una vera e propria imitazione del fatto, addirittura recitando la parte che è mancata al Papa, la carezza finale alla fan (recitante anche lei in questo caso). Messaggio azzeccato per un social e tempestivo. Da tik tok addirittura direi, manco da twitter.

Beh dal grafico si vede l’effetto che ha fatto la trovata: fra le 17:00 e le 18:00 con un tempo di reazione della rete direi immediato (i campioni sono orari quindi il tempo di reazione è stato plausibilmente meno di mezz’ora) …

  • la velocità di crescita del numero di Followers di Salvini è aumentata vertiginosamente: da circa 100 al giorno a più di mille al giorno
  • la spinta dell’evento ha bucato la stagnazione fisiologica notturna … che per lui è sparita per due giorni e mezzo
  • l’effetto è durato, appunto, due giorni e mezzo dopo la pubblicazione (trainato dai tanti giornali, siti web, tweet, retweet, post FB ecc che ne hanno parlato (ragion per cui ho deciso di aspettare a pubblicare questo post fino alla fine del trend)
  • l’effetto lo ha portato esattamente (e incredibilmente) a un incremento di followers esattamente pari a quello della Meloni: ha recuperato la distanza che aveva accumulata in un mese dal 3 dicembre 2019
  • soprattutto, al momento attuale, dopo l’effetto bomba del suo tweet del 1° Gennaio, è tornato a una crescita più normale come prevedibile ma ha conservato la spinta e questo probabilmente era l’obiettivo. Adesso cresce alla stessa velocità della Meloni. Fino alla prossima invenzione/intuizione del suo staff (o sua chi lo sa) e alla prossima botta di culo social … salvo incidenti di percorso.

In conclusione

  1. dietro alle crescite più vertiginose, distanti dalle oscillazioni o anche dalle crescite fisiologiche, c’è un calcolo di marketing pazzesco, metodi noti e meno noti, estremi e meno estremi (gli stessi che usano gli influencers di 16 anni o i grandi brand) che conosce perfettamente il pubblico e i suoi lati deboli
  2. quando lo scopo di un politico è pari e in nulla diverso da quello di un commerciante o un tronista (la crescita vertiginosa a qualunque costo), e così è per certi personaggi come dimostra la loro presenza social, è una presa per il culo, e pure brutta, nei confronti dei suoi followers. Non solo è segno di pochezza, egocentrismo e brama di notorietà e potere, ma anche di mancanza di rispetto per un pubblico che non necessariamente sa di cosa è vittima. Esattamente quello da cui l’Italia non riesce mai a liberarsi, roba vecchia, parassitismo paraculo. Nulla di nuovo, ma in chiave social/marketing
  3. la politica (nel vero senso del termine) non c’entra proprio nulla nei post di questa gente, anche quando parlano di politica. L’interesse ad agire per il popolo (comunque sia anche con azioni che non ci piacciono) può ancora essere presente dove le crescite del numero di followers sono lente, legate ad eventi e comunicazioni reali, non lo è quando parliamo di post da tik tok, alla ricerca del meme perduto, della dichiarazione shock. Li c’è solo una gran presa per il culo.

Fate come vi pare. Votatelo/a seguitelo/a. Purché sappiate che i vostri idoli vi trattano come deficienti.


Note: gli strumenti sono Python3 e nello specifico la libreria tweepy che consente di accedere alle API di twitter una volta registratisi come developers e ottenuta la chiave personale. Non tutte le informazioni sono facili da ottenere. Il numero di followers per account aperti è la più semplice. Per esempio ottenere gli id dei followers e facile ma c’è un limite numerico di 5k a volta e quindi per ottenere milioni di id la cosa si complica un po’. Per la grafica GMT 4.5.18 (versione ormai sorpassata dalle più recenti versioni 5 e 6) di ampio e comune uso nella comunità scientifica da anni. L’automatizzazione è basata su crontab su mac/unix.

Tik Tok … Tik Tok …

Non necessariamente le persone intelligenti e colte sanno o vogliono guardare lontano. Più spesso, come gli sciocchi e gli ignoranti, finiscono per aggirarsi, convinti, in un minimo relativo, citazione scientifica che vuol dire semplicemente puntare al dito mentre la luna sta altrove.

Gli ignoranti e gli sciocchi non sono un problema, ci sono sempre stati. Ma così tanti intelligenti e colti io non ne avevo mai visti.

Per ogni inutile commento sprezzante, per ogni dissenso su un argomento certamente importante che diventa, in mezzo alle macerie strutturali del paese, priorità immediata, essenziale e irrinunciabile per cui un governo o un partito è addirittura indegno, cresce di un punto la convinzione di chi è indeciso o di chi già voterebbe questa destra ignobile ipocrita e pericolosamente opportunista, che sia vero che il governo aumenta le tasse (mentre è vero il contrario) e che Venezia sia colpa dei no di Toninelli (mentre è vero il contrario) o che i migranti siano causa dei mali del paese mentre è vero che subiscono gli stessi problemi, spesso amplificati, dei nativi.

In tutto questo i giornalisti (più che altro opinionisti visto il poco uso che fanno dei dati) sedicenti liberali e/o di sinistra incredibilmente ignari del paese in cui hanno vissuto fino a ieri, mentre apparentemente riconoscono le macerie e le relative responsabilità, con ogni loro parola smontano quanto di strutturale (e quindi lento) è fatto, i piccoli cambiamenti, un tentativo di guardare al futuro.

Nemmeno si accorgono (forse) di esaltare le grandi capacità (tecnicamente inesistenti, nulle) dei capi della destra. Addirittura il carisma (quanto la usano questa parola nemmeno si conta). E così ne accrescono la strisciante popolarità annullandone di fatto le pesanti responsabilità proprio nei temi tanto cari all’elettorato di destra attuale o potenziale: tasse, case, lavoro, infrastrutture. Li rendono simpatici addirittura a tratti e li fanno sembrare positivamente furbi … che mai cosa piace di più all’italiano.

Si illudono tutti di comunicare chissà quale argomento sottile o profondo magari pure di sinistra ma tutto quello che esce è: aridatece er capitano.

Intanto, mentre Meloni spopola grazie al nuovo tormentone di Propaganda Live (programma che mi piace moltissimo tra l’altro) Salvini sbarca su tik tok, social per quindicenni (ma frequentato da ogni età direi) di rapida fruizione, totalmente leggero, a differenza di FB e Twitter. Lui prova a mettere, anche li, semi per il futuro: il suo. A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno,  che al tronista della politica non glie ne frega nulla del popolo, del paese e del futuro. Solo del potere, della poltrona, dei soldi. Chissà che gli adolescenti non si dimostrino più svegli di quanto pensiamo e comunque più degli “illuminati”.

I miei complimenti agli intelligenti, ai colti, ai liberali e agli opinionisti. Non è un caso che le dittature nascano dalle democrazie, spesso proprio grazie alla cecità dell’intelligenza. Questo lo chiamo sonno della ragione.

Ci vediamo nel futuro.

https://globalist.it/life/2019/11/15/gli-adolescenti-si-ribellano-a-salvini-su-tik-tok-vattene-questo-non-e-posto-per-te-2049102.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/17/matteo-salvini-e-su-tik-tok-il-social-dei-ragazzini-fa-un-simil-balletto-circondato-da-cacchte-di-uccello-muccino-lasciate-in-pace-i-giovani/5567840/