Branco … Comunale 1: vittime di serie B

C’è qualcosa che non torna nella situazione sicurezza a Roma.

Forse si dovrebbe istituire la forma giuridica di “vittima sotto il centro sinistra” e “vittima sotto il centro destra”. Perché a Roma la situazione sicurezza dei cittadini, in sostanza,  non è cambiata. C’era un debole andamento verso la diminuzione del numero di crimini, iniziato a partire dal 2006 in conseguenza della stipula dei patti per la sicurezza, e probabilmente questo andamento c’è anche adesso.

Però ancora oggi, per quel che ne so, a Roma mediamente circa 200 donne all’anno denunciano violenze carnali. Non so quante siano quelle che, subendo violenza in famiglia o da un conoscente, non denunciano l’accaduto. Stando alle statistiche, il 90% degli abusi è dovuto a conoscenti, quindi direi che sono migliaia.

Ma veniamo al dunque. Anno 2009, governo della Città Eterna nelle mani di Alemanno. Mille militari “distribuiti” sul territorio. Polemica e proteste della Polizia perché Tremonti “non gli mette la benzina nelle macchine” e Brunetta gli leva(va?) pure i soldi quando si ammalano. Nascono le ronde con il  “Decreto Sicurezza” o un provvedimento collegato.

Una donna subisce violenza al quartiere della Bufalotta … e non è la prima, si scopre. E ancora, una ragazza denuncia le violenze sessuali dell’ex fidanzato … e adesso, proprio adesso un’altra ragazza subisce uno stupro a Roma Sud (Tor Carbone).

Ma come mai questi fatti adesso non diventano la vernice di un quadro infernale, sbattuto ogni giorno sui TG di tutta Italia a dipingere un paese e una città entrambi di sinistra, dominati dalla violenza?

Forse perché oggi c’è il centro destra in entrambi e perché Roma ha i militari?

Toglierei il forse. Anzi lo tolgo. La campagna per le comunali di Roma e le nazionali del 2008 è stata una vera schifezza.

Mi sento di poter affermare che siccome oggi c’è la destra al governo sia del paese che della Città Eterna, la violenza sia essa “normale” che carnale, pur non essendo azzerata nella realtà, lo deve essere nella mente della gente.

La dimostrazione che l’approccio sia questo la troviamo a Milano che è una città governata dalla destra, in una regione governata dalla destra e che si trova in una situazione, per la sicurezza, sicuramente meno felice di Roma … Ebbene la colpa era, udite udite, delle sinistra che amministra(va) la provincia. Oggi la provincia è passata al centro-destra.

A Roma intanto  la propaganda continua a fare faville. Dal numero di Ottobre 2008 della rivista della Prefettura di Roma:

Quali sono stati gli interventi più significativi e, se ci sono stati, momenti di difficoltà operativa? “Non parlerei di eventi “significativi”, in quanto il lavoro finora svolto non è stato rivolto a particolari situazioni operative ma si rivolge al semplice quotidiano, ed è proprio questo aspetto che è maggiormente apprezzato dalla gente. Il poter percorrere le stazioni della metropolitana, il vedere scomparire esempi di degrado urbano sono elementi che contribuiscono ad una migliore qualità della vita.

Un c***o! Ma chi se ne frega dei militari a Laurentina o a Termini?

1) le stazioni sono tantissime e la maggior parte di esse non ha militari

2) i luoghi delle violenze carnali sono tantissimi … che c***o ci faccio con 4 militari dove non succede mai nulla?!

3) che ci faccio coi militari se poi la polizia e i carabinieri non hanno la benzina per pattugliare il VERO territorio?

4) i militari, come le ronde, non servono a una mazza dato che non possono fare nulla di attivo … servono solo a pigliare per i fondelli gli elettori di tutti gli schieramenti (soprattutto di destra) e a VINCERE le ELEZIONI!

Roma è più sicura di Milano e lo era già ad Aprile 2008.

Ma solo ad elezioni vinte il caro sindaco Alemanno, dopo aver speculato elettoralmente sul corpo di diverse donne mentre la destra nazionale e Romana dipingeva l’inferno in terra, oggi, leggero, dichiara:

[…] “I dati parlano chiaro: a Roma c’è un netto calo nel numero dei delitti e dei reati predatori. La media mensile dei delitti nel 2006 era di 18.448; nel 2007 di 18.808, nel 2008 di 15.521. Nel gennaio 2009 i delitti divengono 12.074”. Da un articolo del CorriereRomano

Chiudo con un frammento del volantino distribuito dal Centro Donna L.I.S.A (linkato su CenerentolaSiRibella):

[…] È ovvio che NON C’È POLITICA DI SICUREZZA, non ci sono strade illuminate, ronde o quartieri “vivibili” che ci garantiscano dallo stupro nel garage, o nella metropolitana affollata, o in una festa di fine anno, quindi l’ideale è uscire il meno possibile, che sia per divertirsi o per lavorare, e rimanere ben chiuse in casa dove il maggior numero di violenze viene consumato nel silenzio. […]

E’ per questo che dopo il Branco Parlamentare 1 e 2, mi sento di parlare di Branco Comunale..

Perché finchè anche un solo politico in Italia si permetterà di usare la sofferenza anche di una sola donna per vincere una sporca elezione e per fare demagogia e propaganda … quel politico per me farà parte del branco di stupratori.

Come se n’esce? Lo ripeto:

leggi severe, pene sicure e soprattutto una incessante campagna di informazione/formazione a tamburo battente che sradichi una volta per tutte questa schifosa cultura di machismo e violenza (di cui le ronde padane o nere che siano sono parte integrante) che appesta questo paese!

Acque luride e oscure

Il titolo cita un video musicale (qui) del canale youtube ACETOakaBELTA.

Il post-Elezioni-Europee è positivo per alcuni e negativo per altri. Negativo per PD e PDL, positivo per Lega e IdV.

C’è però un aspetto di tutto ciò che è molto più triste e grave dei successi “personali”.

Berlusconi ha perso circa 3Milioni di voti rispetto alle politiche 2008 ma il PD ne ha persi oltre 4 di milioni. Quei … quei … non so come definirli, di Rifondazione+ComIt+Sinistra e libertà+PCDL avrebbero preso il 7% … ma lo hanno bruciato. Anche se IdV è salita (da circa 1.700.000 alla Camera nel 2008 a circa 2.500.000 alle Europee del 2009 ) e Berlusconi è sceso un po’ … si riconferma lo strapotere della destra e soprattutto della destra xenofoba e razzista della Lega Nord (2.642.166 Politiche 2008  –> 3.125.467 Europee 2009 ).

L’astensionismo ha colpito entrambi gli schieramenti per motivi diversi e in posti diversi ma penso sia chiaro che non è colpa dell’astensionismo.

Non c’è proprio nulla da stare allegri … se l’IdV (che non è la sinistra) in Italia prende meno voti della Lega Nord che promuove le ronde e i respingimenti ILLEGALI dei barconi e ha Gentilini (sceriffo), Cota (classi ponte) e Tosi (tutto vietato) fra i suoi. La somma di IdV e PD, poi, fa a malapena la PDL mentre i partiti comunisti tutti insieme non fanno la Lega.

E poi c’è … Casini (il cui nome esemplifica la situazione) che comunque non è sinistra (ne centro) ma è centro-destra da sempre e che col suo 6% andrà con Berlusconi (di fatto) quando meno ce lo aspettiamo. Comunque se andasse col PD comporterebbe una emorragia di voti dal PD che, quasi sicuramente, non convergerebbero su IdV.

E’ un casino. Se l’opposizione non si mette in testa, in modo unitario, di riportare la legalità in questo paese, non ne usciamo.

Tutti i partiti dell’opposizione devono sostenere la legalità nella politica. La lotta alla mafia nella politica. La riforma in positivo (e non in P2) del sistema giudiziario.
Sui temi dell’immigrazione e dell’ambiente invece le parole d’ordine sono RISORSE RINNOVABILI, RICERCA SCIENTIFICA a tutto campo, INTEGRAZIONE (soprattutto attraverso la scuola elementare e media), ACCOGLIENZA e PIANIFICAZIONE EUROPEA DEGLI ARRIVI.
E poi serve un fortissimo lavoro di trasformazione dall’interno delle forze di polizia. Supporto, valorizzazione … ma soprattutto “SCREMATURA” delle componenti fasciste, xenofobe e omofobe. Perché protestare in questo paese è possibile finché un manganello non ti spezza la schiena al grido di sporco comunista (e magari sei democristiano da 7 generazioni).

La destra è viscida in questo: li appoggia e glorifica a voce, li aizza contro immigrati e comunisti ma poi li sfrutta e li mette al chiodo. Devono essere riportati tutti davvero dalla parte della gente onesta e libera, se si vuole sconfiggere Berlusconi.

Serve tutta l’opposizione.

L’IdV, quella che guadagna di più fra le opposizioni, non è la sinistra e la sparizione della sinistra, in questo paese a vocazione fascista, sarebbe pericolosa anche per loro.

Se sparisse il PD, l’IdV potrebbe puntare ad avere anche un successo clamoroso prendendo, chissà, il 30%  ma poi la vampata svanirebbe e resterebbe solo Licio Gelli.

Nessuno mi toglie dalla testa che la spinta che Berlusconi, anche contro i suoi componenti interni di AN, ha dato alla Lega in fine di campagna elettorale sia parte del disegno di sdoganamento delle componenti razziste, nazionaliste (contro l’europa) e separatiste (per interessi personali) del paese.

E’ un disegno che sta vincendo e sta lacerando l’Italia, in un clima reso favorevole dall’ascesa delle componenti xenofobe dell’europa.

La mia domanda è: quand’è che siamo diventati così tristi e grigi? Noi che abbiamo nel sangue o almeno nelle tradizioni tanta emigrazione e tanta sofferenza? Stiamo diventando “[…] perdenti della civiltà globale, vincitori della gara a chi è più meridionale“.

PS: a Roma PD+IdV+ComunistiVari hanno la maggioranza dei voti percentuali …

L’ANTIRAZZISMO

L’integrazione non inizierà mai dal parlamento italiano, ma può nascere e crescere nei quartieri.

Riporto qui sotto una comunicazione del ComitatoQuartierePigneto e l’appuntamento per domani.

OSSERVATORIO SULLE MIGRAZIONI, CONTRO IL RAZZISMO E PER I DIRITTI DI CITTADINANZA PER TUTTE E TUTTI

SI INVITANO TUTTI/E COLORO SONO INTERESSATI A PARTECIPARE AL PROSSIMO APPUNTAMENTO MERCOLEDÌ 20 MAGGIO ORE 20, NEI LOCALI DELL’EX SERONO, VIA DEL PIGNETO 22, Roma

L’ANTIRAZZISMO OGGI E’ LA NOSTRA PRIORITA’

Il discorso razzista è diventato ormai ovunque nel nostro paese pratica di governo.

Dalla scuole agli ospedali dagli uffici pubblici alle questure, dal parlamento nazionale alle amministrazioni locali per arrivare fino alle frontiere marittime e terrestri non c’è aspetto della vita pubblica che non è toccato da questa realtà. L’antirazzismo diventa quindi una priorità e una necessità indiscutibile per chi non si vuole rassegnare a una società in cui lo sfruttamento, la precarietà, il lavoro nero, la politica della paura vengono legittimati definitivamente come strategia finalizzata non solo a fronteggiare la crisi economica ma addirittura indirizzata a prefigurare un nuovo modello di società. In un territorio segnato da lungo tempo dalle immigrazioni, attraversato da numerosi segnali di resistenza al razzismo ma anche da episodi preoccupanti di intolleranza e negazione dei diritti, è quindi prioritario costruire una rete solidale, capace di passare dalla protesta e dalla denuncia alla costruzione di un’alternativa pratica, in termini di solidarietà, di servizi, di autorganizzazione, capace di far comunicare tutti i soggetti che hanno scelto di non sottoscrivere il razzismo di stato nè il razzismo di strada e che insieme possono contribuire a invertire la tendenza, partendo dal territorio.

Per questo, ci siamo riuniti in un primo appuntamento Lunedì 11 maggio ore 18.00, nei locali dell’ex Serono al Pigneto, per decidere di costruire un’Osservatorio territoriale sulle migrazioni, incentrato sui temi dell’antirazzismo e per  l’affermazione dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti. Hanno partecipato i cittadini migranti organizzati e non, i lavoratori di strutture pubbliche quali scuole e ospedali, le realtà associative e autogestite presenti sul territorio che si occupano di migrazioni, diritti, formazione, salute che da anni svolgono un lavoro capillare nei quartiere Pigneto, Maranella, Tor Pignattara e non solo. L’obiettivo di questo osservatorio è creare una rete di solidarietà tra i soggetti che vogliono agire direttamente per l’affermazione dei propri diritti quali la salute, il lavoro l’istruzione, ma anche solo la possibilità di muoversi liberamente, e tutti coloro che sono disposti a mettere a disposizione le proprie risorse e le proprie competenze per questo obiettivo comune. L’Osservatorio vuole sostenere, attivando mobilitazioni comuni per i diritti politici e civili, per il riconoscimento del diritto alla cittadinanza di chi vuole stabilirsi in Italia o nasce da genitori migranti su suolo italiano, per il diritto d’asilo, per la chiusura dei centri di detenzione (CIE), per il diritto all’abitare, al lavoro e ad una vita dignitosa.

Da una discussione iniziale si enucleano i seguenti obiettivi territoriali specifici:

– mappatura del territorio su presenze (abitative, per studio,lavorative), qualità della vita e servizi (sanitari, socio-sanitari, scolastici, culturali)
– creazione di una rete territoriale di mutuo soccorso coordinando tutte le realtà già presenti sul territorio (associazioni, enti pubblici, strutture autogestite) capace di intervenire sulle questioni relative alla formazione, alla salute, alla prevenzione del disagio, alla violenza, all’ emergenza abitativa e in grado di fornire anche supporto legale per chi ne avesse bisogno.
– campagna di  controinformazione sulla realtà del territorio del Pigneto-Prenestino, sulle dinamiche sociali che lo attraversano, sull’origine delle specifiche problematiche del quartiere al fine di coinvolgere, sensibilizzare e rendere consapevoli quante più persone possibile.
– monitoraggio e intervento sullo stato dei servizi pubblici (sul modello dell’attività svolta dall’Assemblea delle donne del Consultorio)
– organizzazione a breve di una festa di quartiere che consenta l’incontro di persone di qualsiasi provenienza geografica e cultura, rompendo lo schema delle comunità etniche chiuse in se stesse e la diffidenza nei confronti del diverso.

Obiettivi a carattere cittadino e nazionale:
– Analizzare approfonditamente le politiche volte alla negazione dei diritti fondamentali per alcune categorie di persone attuate in Italia e in Europa e dei sistemi di interesse che le muovono (si veda in proposito il DDL 733, noto come Pacchetto Sicurezza, e le direttive europee da cui consegue).
– Partecipare ai percorsi di mobilitazioni nazionali (campagna “da che parte stare” e manifestazione del 23 maggio a Milano,  Mobilitazione del 30 maggio a Roma contro il G8 degli Interni sulla sicurezza).

avanti … Kossi!

Il Dr. Komla-Ebri mi perdonerà, spero, il gioco di parole del titolo!!

Kossi Komla-Ebri è un medico ed è l’autore, italo-togolese, del libretto di una sessantina di pagine che ho acquistato l’altro giorno per strada da un ragazzo venditore ambulante … di libri appunto. E’ una mini-collezione di episodi di ordinario, più o meno consapevole, razzismo di molti italiani. Imbarazzismi

La situazione dell’Italia dal punto di vista del razzismo si è fatta davvero pesante  per l’arroganza dei Leghisti e dei fascisti e per la stupidità di chi non glie lo ha impedito e non glie lo sta impedendo. E’ quindi importante che si parli sempre di più degli altri italiani, dei nuovi italiani (che poi come nel caso del Dr. Komla-Ebri sono italiani da più tempo di tanti altri italiani, me compreso) e di quello che si trovano a fronteggiare ogni giorno a causa dei pregiudizi e dell’ignoranza dei nostri conterranei (o di noi stessi). Nel caso di “Imbarazzismi“, il libro in questione, la lettura di questi episodi è divertente e leggera perché si tratta di situazioni grottesche e, per certi versi, buffe ma molto indicative.

Imbarazzismi, ci tengo a dirlo, non contiene nessun riferimento politico. Io però voglio citare l’unico episodio che riguarda un uomo politico (anonimo!), un sindaco. Proprio perché dalla politica dovrebbe arrivare il buon esempio  sull’integrazione e invece ci troviamo sempre ad avere a che fare con dei cialtroni.

D’uso comune

Il sindaco di una grande città del nord Italia in un discorso ufficiale definì col termine “vu cumprà” i venditori ambulanti senegalesi. Qualcuno obiettò che la parola era offensiva e carica di significato dispregiativo. Il primo cittadino ribatté che si trattava di una polemica pretestuosa in quanto ormai “vu cumprà” era una parola d’uso comune. Quando chiesero ad un mio amico giornalista senegalese cosa nel pensava, egli rispose: «Dite a quel sindaco che è un cretino! Tanto, ‘cretino’ è ormai una parola d’uso comune»”

PS: colgo l’occasione per linkare Roma Multietnica.

Gli Italiani pensano … quello che gli Italiani pensano!

Quella che segue è solo una breve riflessione, scaturita dalla visione di Ballarò di questa settimana. Uno degli argomenti principali era l’immigrazione. Fra gli ospiti c’era Lucia Annunziata, giornalista il cui approccio raramente apprezzo ma che ha almeno il lato positivo di essere, durante le sue interviste, più o meno antipatica con tutti gli ospiti (brava!).

Le cose dette dagli ospiti (fra cui gli ormai immancabili Cota e Casini) erano più o meno le solite, eccezion fatta per Di Pietro che ha dato al presidente del consiglio (e al suo governo) del razzista, fascista e piduista.

A un certo punto, dopo un lungo silenzio, l’Annunziata ha detto tre cose che, piaccia o no, sono i veri fatti in base ai quali si dovrebbe discutere di immigrazione: 1) l’Italia ha molti meno immigrati (presenti ed entranti) di quanto non ne abbiano paesi come la Germania, la Francia e (io aggiungo) la Svizzera; 2) gli ingressi di clandestini sono diminuiti (e non nell’ultimo anno); 3) nonostante le apparenze i confini più traversabili e meno controllati non sono quelli marittimi ma quelli terrestri che confinano con i paesi dell’Est che sono comunque comunitari.

A questo punto una trasmissione normale di un paese normale avrebbe avuto un sussulto e tutti si sarebbero domandati, risvegliandosi dal torpore: “ma allora di che stiamo parlando?“.

Almeno si sarebbe istillato il dubbio che l’intero paese stia parlando di cose che non conosce, di numeri che non sa e di paure che non controlla. Alcuni poi, i più avveduti, si sarebbero chiesti se alcuni partiti, particolarmente votati al razzismo, non stiano alimentando le paure degli Italiani per sete personale di potere.

Invece no, niente dubbi, ragionamenti o altre simili amenità. Il buon Floris c’ha pensato subito, ricorrendo a una “vespata”: il sondaggio. Floris invoca, Pagnoncelli accorre.

Cosa pensano gli Italiani? 1) il governo fa bene; 2) è giusto rimandarli a casa loro e amenità del genere … . Quanti Italiani lo pensano? La maggioranza.

Il più è fatto. Il dibattito ritorna sulla retta via, da solo a questo punto, e nessuno in studio mette più in dubbio che il problema esista, che sia grave e che l’Italia sia sola in questo mondo, a fronteggiare una incredibile invasione degli ultracorpi.

A questo punto, ovviamente, l’ascoltatore ha già dimenticato che c’erano dei dubbi sulla necessità di tutti questi provvedimenti e sulla necessità di avere una paura fottuta dell’invasione aliena. Tutti hanno preso atto che il 55% degli Italiani è d’accordo. Quindi … deve essere giusto.

Non conta che quel 55% (che comunque è un sottoinsieme di Italiani) abbia formulato le sue opinioni essendo all’oscuro dei fatti e sotto un bombardamento mediatico incredibile. Adesso noi stessi pensiamo che se noi stessi siamo d’accordo con il governo noi stessi avremo dei buoni motivi per pensarlo e quindi iniziamo anche noi a pensare come noi stessi.

E così ancora una volta assistiamo alla scomparsa dei fatti o almeno a quella dei dubbi … unico vero motore dell’indipendenza intellettuale e quindi della libertà individuale.

La puntata di Ballarò è visibile sul sito Rai cliccando l’immagine qui sotto.

ballaro-annunziata

L’intervento dell’Annunziata inizia al tempo 00:32:54 e finisce al tempo 00:34:35 … un secondo dopo Floris per tutta risposta invoca Nando Pagnoncelli (IPSOS) e gli chiede: “perché si fa così? Ci dice cosa pensano gli Italiani?”.

Ho una proposta per Floris: perché non usa Pagnoncelli (oppure lo sostituisce) per dare dati reali e non le opinioni degli Italiani? Sarebbe un modo come un altro per contribuire tirar fuori l’italiano medio dalla moda dell’opinione basata sul nulla … che è poi quell’attitudine che sta distruggendo questo paese consegnandolo sempre più nelle mani di razzisti e fascisti e qualunquisti (di qalunque colore politico si vestano).

Riserviamo i posti sui mezzi ai non-leghisti?

Penso che ognuno possa liberamente essere anche parecchio str***o, ma non si può essere leghisti. Pensavo che i neo-fascisti fossero il peggio che potesse capitare a un paese che il fascismo l’ha subito e ha cercato di liberarsene. Invece mi sbagliavo. Come sempre il razzismo più becero, quello che si può trasfomrare in realtà di tutti i giorni, non viene dai naziskin o simili (che pure sono razzisti checché ne dicano) ma da gentaglia in giacca e cravatta (verde) e da quella subcultura ignorante, grezza, pecoreccia e qualunquista che la Lega Nord produce e alimenta. Gente ignobile, di livello gutturale, che sa parlare solo di odio, superiorità, … diritto divino.

Carrozze riservate ai milanesi?

Classi ponte?

Presidi spia?

Medici spia?

I leghisti e i loro elettori (almeno quelli che non cambiano il loro voto immediatamente) sono rimasti a più di 400 anni fa con condimento di nazismo, basato sulla loro triste vuotezza interiore di poveracci e sulle loro paure e infinite tristi debolezze! E questo tanto nel caso in cui si tratti di ricchi imprenditori quanto di operai o operatori di call-center o ricercartori, ingegneri ecc

E non si offendano gli elettori leghisti che eventualmente leggessero questo post: perché sono certo che letti questi aborti di proposte politiche tutti avranno deciso immediatamente di non lasciarsi più rappresentare da gente così schifosa e quindi questo post in fondo non li riguarda.

Ma tutti quelli che, apprese le notizie, restassero leghisti … beh …

Questo post è dedicato ai veri italiani, quelli che non devono vergognarsi di fronte al mondo. Soprattutto a quegli italiani che lo sono diventati da poco, sfuggiti a povertà e sofferenza, e che con pazienza e dignità stanno sopportando le chiacchiere naziste di questi cialtroni in cravatta verde.

Questo post è sfacciatamente anti-leghista, così come il blog.

Non faccio mai post del genere … ma la Lega ha passato il limite da tempo e quell’incapace di Berlusconi ne è inspiegabilmente schiavo e li sta lasciando spadroneggiare come volpi nel pollaio!

Che tristezza e che rabbia!

PS: zero tolleranza è un concetto, state attenti, che non fa distinzione fra immigrati e residenti!

I lampedusani e la censura.

E’ da quando è scoppiata la situazione al CPT di Lampedusa, alcuni mesi fa, che volevo scrivere dei e ai Lampedusani. Sono rimasto sinceramente colpito dalla loro reazione sia alla situazione che all’invito al razzismo che viene ormai da tutto il paese e, purtroppo, da molte istituzioni.

E’ assurdo, mi rendo conto, che io mi debba stupire di un atteggiamento di fratellanza e umanità, ma tant’è … l’Italia di oggi è razzista al 70%, diciamocelo e, come per i mafiosi al parlamento, sembra esserne particolarmente orgogliosa. Quindi mi stupisco e mi commuovo.

Le donne e gli uomini di Lampedusa avrebbero potuto vedere, negli immigrati del “loro” CPT, gli invasori, il pericolo. Come farebbe qualunque sano leghista padano. E invece si sono posti un problema di umanità e un problema di giustizia, sia verso gli immigrati che verso l’Isola e la sua gente. Non se la sono presa con gli immigrati ma, giustamente, con le istituzioni.

Mentre loro hanno fatto, fin’ora, la cosa giusta, la stampa italiana, come al solito, ha fatto schifo. Penso che il servizio di Annozero che riporto qui sotto dia l’ennesima chiara idea di quanto l’informazione sia azzerata in questo paese, anche quando succedono cose francamente agghiaccianti.

Intanto gli sbarchi aumentano, come è logico che sia essendo la migrazione non una scelta ma una necessità dettata da una vita impossibile e disperata nei luoghi di origine. E non ci sono Berlusconi o Gentilini o Santanchè che reggano, nemmeno con la loro disumanità. La disperazione di chi vive in mezzo alle guerre, ai massacri, alle discariche e alla povertà non si ferma coi cannoni, come vorrebbe la Lega, né con i proclami e gli attacchi alla sinistra.

W Lampedusa e i Lampedusani.

Branco parlamentare 2

Nel precedente post ho riportato i dati sulle violenze sessuali in Italia, facendo riferimento a un lavoro di due anni fa dell’Istat. Nel frattempo si sono verificati purtroppo altri stupri. Ormai l’argomento, per anni e anni praticamente ignorato dai media, è diventato l’argomento principe da quando spira forte il vento del razzismo e, a causa della Lega, del fascismo. L’istituzione e la quasi “legalizzazione” delle ronde di “cittadini” sembra infatti, con le debite differenze, una strana mescolanza di Fasci Italiani di Combattimento e Leggi Razziali (razziste come dice meglio Tullia Zevi).

Il problema è che tutta questa esplosione di razzismo, alimentata dal governo o da parti della sua maggioranza (come Stiffoni della Lega), e il concentrare tutto l’odio su una particolare nazionalità (i Rumeni in genere) o comunque sugli immigrati in generale, è criminale. E’ criminale non solo perché è contrario alla realtà descritta dalle statistiche ma soprattutto perché svia l’attenzione dalle vere cause della persistenza e anzi dell’aumento della violenza sulle donne allontanando sempre più la soluzione del problema.

La realtà è che

  1. fra le donne stuprate ci sono sia le donne immigrate (molte sono Rumene) che le donne italiane
  2. fra gli stupratori ci sono sia gli immigrati che gli italiani e questi ultimi sono molti di più
  3. il 70% degli stupri avviene in famiglia
  4. in Italia il razzismo dilagante sta facendo si che se uno stupro lo fa un Italiano … vabbe’, ma se lo fa uno straniero si da fuoco alla sua comunità
  5. in Italia, soprattutto negli ultimi anni, la legge mira sempre più a una impunità generalizzata e questo favorisce la delinquenza
  6. in Italia, soprattutto negli ultimi anni, il sistema giudiziario è bloccato e questo favorisce la delinquenza
  7. in Italia le operazioni di sicurezza sul territorio sono operazioni di facciate, perché di fatto le forze dell’ordine non hanno nemmeno la benzina per le macchine
  8. in Italia il problema non è beccare lo stupratore (alla fine la polizia li prende e ci mette anche poco) ma mandarlo in galera e farcelo restare
  9. in Italia il problema è impedire che lo stupratore decida di stuprare

Il punto 9 lo si può ottenere solo se i parlamentari si metteranno in testa di dichiarare guerra non agli stranieri, che così facendo si elimina solo una minoranza di stupratori al costo di una tensione sociale insostenibile, ma allo stupro. Per farlo si deve fare una campagna a tamburo battente che faccia entrare nella testa marcia dei maschi di qualunque età e nazionalità che

  1. in Italia lo stupro NON è tollerato
  2. in Italia lo stupro commesso da un italiano è punito con 30 anni di galera senza appello e senza sconti di pena
  3. in Italia lo stupro commesso da uno straniero è punito con 30 anni di galera senza appello e … SENZA espulsione … perché bisogna essere idioti per espellere uno stupratore dopo averlo finalmente preso … per ritrovarselo di nuovo qui dopo un mese … ma a piede libero!!!
  4. la violenza sulle donne ti trasforma in un essere schifato dalla sua stessa gente

Quando si diffonde, si pubblicizza e si mette in pratica questo tipo di informazione e messaggio, quello che succede è che aumentano le speranze che ha una donna di vedere fatta giustizia se subisce una violenza … quindi aumentano le denunce … quindi aumentano le condanne … quindi aumenta la consapevolezza che almeno per questo tipo di reato in Italia si paga davvero … e non ci sono nazionalità, soldo o potere che tengano. E allora si che gli stupri diminuiscono, senza bisogno di inutili penosi militari di facciata. Deve aumentare la deterrenza ma anche la cultura generale del rispetto degli uomini per le donne.

Le leggi che stanno per introdurre sono l’ennesimo inganno … ci stanno infilando l’eliminazione dei domiciliari (che va bene) ma per il resto non cambia nulla.

Ogni giorno che passerà, in cui gli Italiani si ostineranno a prendersela con intere comunità di immigrati pensando che questo risolva il problema degli stupri farà si che una donna in più, italiana o straniera, subisca uno stupro.

Ogni giorno che passerà, in cui i parlamentari italiani continueranno a sfruttare la paura degli italiani per cavalcare il razzismo e restare in sella senza risolvere il problema anzi aggravandolo, torneremo a dover parlare di Branco Parlamentare.

Il piccolo inutile cervelletto dei nostri connazionali riuscirà a realizzare una cosa così ovvia in tempo?

PS: ho letto un’intervista della Garfagna … ecco, forse il giorno che le uniche donne al governo NON saranno come Mara Garfagna o Mariastella Gelmini la probabilità di eliminare il branco parlamentare sarà maggiore!

Branco parlamentare

L’Italia attraversa un’era speciale. Da ricordare. E’ l’era della scomparsa dei fatti. Siamo entrati da tempo in un periodo in cui contano solo le opinioni e le paure. Se sei abituato al ragionamento razionale, infatti, proverai sicuramente una certa nausea alla fine (e durante) un Porta a Porta piuttosto che un Ballarò.
Quando Alemanno doveva diventare sindaco, la macchina della propaganda e della paura diffuse l’idea che Roma fosse paragonabile alla città di 1997 Fuga da New York. Praticamente vivevamo a stupro-city. La percezione era che la situazione stesse peggiorando di giorno in giorno. Questo non era vero allora e non è vero oggi. Non solo. La macchina della propaganda e della paura diffuse, e tutt’ora diffonde, l’idea che gli stupratori siano nella quasi totalità stranieri, rumeni, e le vittime italiane (“le nostre donne”). Anche questo non era vero allora e non è vero oggi (come dimostrano chiaramente gli avvenimenti degli ultimi giorni).
Allora cosa è vero?

  • E’ vero, dati della prefettura di Roma alla mano (che sul sito non si trovano), che i reati sono in diminuzione costante da marzo 2007. L’inizio di questo andamento corrisponde con l’avvio dei “Patti per la sicurezza” fra il Ministero dell’Interno e i sindaci delle principali città, il primo dei quali è stato siglato a novembre 2006.
  • E’ vero che a Roma si sono verificati meno stupri nel 2008 (216) che nel 2007 (242), come riporta un articolo del Corriere della Sera.
  • E’ vero che “Il 69,7% degli stupri, […], é opera di partner, il 17,4% di un conoscente. Solo il 6,2% è stato opera di estranei. Il rischio di subire
    uno stupro piuttosto che un tentativo di stupro è tanto più elevato quanto più è stretta la relazione tra autore e vittima.
    ” [da “Violenza e maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia“. indagine ISTAT del 2006.
  • E’ vero che Alemanno ha vinto le elezioni per aver schifosamente sfruttato, con l’aiuto di tutti i partiti della PDL, la fine orribile di Giovanna Reggiani, per scopi elettorali.

… e l’elenco delle cose che “invece” sono vere potrebbe continuare.

Ma quel che conta è che lo stupro è un genere di violenza che un paese patriarcale come il nostro dovrebbe impegnarsi, più di qualunque altro, a debellare.

Lo stupro è una violenza brutale commessa coscientemente, pianificata e poi protratta per un tempo infinito. E’ una pratica vomitevole e sadica inflitta con calcolo e destinata a imprimersi a lungo o per sempre nella persona che la subisce. Un reato del genere non può essere affrontato come un qualsiasi altro reato. E’ più vicino alla tortura che all’omicidio. Per tanto non dovrebbe consentire alcuno sconto di pena, circostanza attenuante, attenuanti generiche o specifiche, alcun tipo di arresto domiciliare, indulto o amnistia… niente.

Invece, l’Art. 609-bis del Codice Penale Italiano, intitolato “Violenza Sessuale”, prevede

  1. pena massima di 10 anni (12 nel caso di violenza di di gruppo)
  2. pena minima di 5 anni (6 nel caso di violenza di gruppo)
  3. “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

Dunque, non solo è prevista una pena minima, ma è previsto un caso di “minore gravità” … Ora, come insegna Bruno Tinti nel suo “Toghe Rotte” (la cui seconda parte vi consiglio di leggere), le circostanze attenuanti raramente non sussistono, soprattutto se l’imputato è incensurato (e anche qui ce ne sono molte da dire). Gli sconti di pena, per come sono scritte le leggi, sono quasi automatici. E così, anno dopo anno, sconto dopo sconto si finisce a dare, per uno stupro (anche di gruppo, anche aggravato), una pena che finisce per portare per direttissima ai servizi sociali oppure a pochi anni di galera e poi ai servizi sociali … . E se poi lo stupratore ha abbastanza soldi e/o potere, allora può andare avanti per numerosi gradi di giudizio, allungando il brodo con continui rinvii, fino al raggiungimento dei termini di prescrizione (che alcuni, come Berlusconi, accorciano sempre più), complice l’intasamento del sistema giudiziario.

Questa fastidiosa e costosa tiritera, che abbiamo visto ripetersi per numerosi reati e per diversi criminali illustri (politici e di loro amici), nel caso dello stupro è assolutamente inaccettabile, anche perché genera reazioni popolari scomposte, violente e assurde e, purtroppo, razziste!

Di chi è la colpa se uno stupratore (o fortemente indiziato di esserlo) finisce ai domiciliari? Di chi è la colpa se uno stupratore condanato non fa nemmeno un giorno di galera (a meno che non sia rumeno, allora c’è verso che muoia prima per le bastonate inferte dai poliziotti) ma finisce direttamente ai lavori socialmente utili o a casa?

La maggioranza, dopo 15 anni di Mediaset e almeno 8 di RaiSet, risponde sempre: “dei magistrati” … alcuni aggiungono “comunisti”.

FALSO. I Magistrati applicano la legge e seguono il dettato garantista del nostro sistema giudiziario (al contrario di quello che sostengono i politici inquisiti di destra e sinistra).

E’ vero invece che la colpa è del PARLAMENTO. Da qui il titolo del post. E’ il nostro parlamento che essendo fatto in una percentuale sconcertante di inquisiti, condannati, prescritti ecc … NON vuole che la giustizia funzioni perché ne uscirebbe decimato. NON vuole che l’istituto della prescrizione sia modificato. NON vuole la certezza della pena, nonostante i proclami della destra. E infatti mette, a ogni piè sospinto, i bastoni fra le ruote al sistema giudiziario. Ultimo penoso esempio, i limiti alle intercettazioni telefoniche (anche per lo stupro), per giustificare i quali ha cosparso 3/4 dei media di bugie e falsità varie.

Il nostro parlamento purtroppo si muove in direzione opposta a quella di un sistema giudiziario giusto. E le conseguenze, in un paese sempre più razzista che ha una netta preferenza per lo stupratore nostrano, le pagano gli stranieri … con la morte o, se gli dice bene, con percosse o con grandi ustioni!

L’aggravante, in tutto questo, è l’altissimo livello di testosterone di un parlamento che all’80% (se basta) è fatto di maschi, la maggior parte dei quali considera le donne meno di nulla, alla stregua di un oggetto di cui fruire a piacere. Le scandalose parole del presidente Berlusconi, “un militare ogni bella donna”, confermano.

Bene, un parlamento siffatto non produrrà MAI una seria legge contro lo stupro, che qualifichi la violenza sessuale per quello che è. E la ragione è duplice:

  1. non glie ne frega niente di farla perché non li riguarda: sono maschi e con le famiglie ben protette
  2. uno stupro ogni tanto genera paura e la paura genera intolleranza … due ottime armi di distrazione di massa  ed elettorali per chi le sa usare

Sarebbe ora che gli italiani mettessero un po’ da parte la loro xenofobia e si concentrassero un po’ di più su chi mandano in parlamento e a fare cosa!!

actarus2971

PS: a proposito del pestaggio, in carcere, degli stupratori di guidonia e delle minacce alla parlamentare dei Radicali che è andata a trovarli: è più che comprensibile, a mio parere, la reazione violenta della vittima o dei parenti/amici della vittima … ma resta inammissibile e incivile la violenza “privata”, per giunta a freddo, di CHIUNQUE ALTRO! Gli altri “cittadini” e le forze dell’ordine una volta effettuato l’arresto, DEVONO tenere e far tenere giù le mani!!