28 secondi

Nel 1994 Youssou N’Dour e Neneh Cherry pubblicano un singolo che si chiama 7 Seconds. Un successo internazionale. Rimane in classifica per quasi un anno entrando nella top 3 di quasi tutti i paesi in cui il disco è stato commercializzato (così riporta Wikipedia).

Nel 2022, il 22 Settembre alle ore 20:41, Giorgia Meloni usa “Su di noi” di Pupo (che ringrazia) come colonna sonora della chiusura della sua campagna elettorale in un video di 28 secondi. Un video che mi pare un successo per lo meno nazionale e di marketing politico.

Osservando l’andamento dei nuovi followers dei vari politici si vede che a un certo punto il profilo di Giorgia Meloni prende una accelerata di nuovi followers che palesemente andava bel oltre le possibilità dei “bot” e dei profili human-fake. Un’impennata clamorosa che inizia subito dopo le ore 21 del 22 Settembre. Purtroppo non ho dati dopo le 21 fino alle 9 di mattina del 23 ma non servono perché la pendenza è tale da renderli inutili.

Cosa è successo? Nelle notizie, a differenza del video dello stupro, non c’è nulla.

C’è però qualcosa nel profilo di Giorgia Meloni: un video che invece di avere le solite 15mila-50mila visualizzazioni né aveva, almeno il 24 settembre, oltre 400mila.

La salita è continuata come si vede nell’immagine animata qui sotto fino a ora (nel grafico sono le 18:00 di Domenica 25 Settembre).

La coincidenza di orari è talmente netta che, come nel caso del video dello stupro, la causa è ovviamente quella. Da poche ore dopo la pubblicazione le visualizzazioni del video salgono di circa 250 al minuto mentre i “follow” del profilo crescono di circa 13 al minuto. Nei giorni precedenti la crescita del numero di followers è di circa 1 ogni 4 minuti.

Credo che si possa dedurre in buona approssimazione che il 5% di chi ha visualizzato il video sia diventato follower. Questo è confermato da un rozzo conto dividendo l’aumento di followers dalle ore 21 del 22 Settembre alle 18:00 del 25 per le visualizzazioni totali (i video seguenti hanno meno di un decimo delle visualizzazioni): si ottiene un 3,5% medio.

Questa cosa che scrivo non è una novità, né ho scritto già prima e sa anche di ovvio: sennò perché i politici sarebbero sui social? Ma un video di 28s, che presenta la leader di FdI in veste quasi mitologica e col fare di chi sente già la vittoria, con una musica che già fa nostalgia, ricordo di dure lotte quando nessuno ci credeva “su di noi”, che porta così in alto il numero di nuovi followers è, da un certo punto di vista, molto preoccupante.

Mostra l’infantilismo e il basso livello non tanto (non solo) del politico, men che meno degli addetti del marketing del politico, ma di una fetta consistente di popolo si.

Utenti più che elettori.

PS: nel post elezioni ovviamente il profilo è esploso anche senza video e minchiate varie. Ha guadagnato oltre 150mila followers in pochi giorni, mentre il video ha raggiunto ad oggi (28 Settembre) 1,4Mln di visualizzazioni. Ma qui c’è ormai l’attenzione del mondo intero.

Le Iene

Seguo l’andamento del numero di followers su Twitter di alcuni personaggi sin dal dicembre 2019, con frequenza di campionamento di circa 3 ore (salvo spegnimento del mio computer). Il significato delle variazioni di followers su twitter l’ho commentato qui.

Il 3 Gennaio 2020 scrissi un post chiamato brevemente “Cuore Immacolato di Maria“: Salvini fece un meme sul Papa che schiaffeggia la mano di una fedele in piazza. Questo escamotage social gli fruttò un forte incremento del numero di suoi followers, decretando la ripresa di Salvini su Meloni, almeno su Twitter.

Stavolta l’accelerata esagerata del numero di nuovi followers si trova sul profilo Twitter di Giorgia Meloni, più o meno fra le 9 e le 12 del 22 Agosto. L’accelerazione è proseguita per circa due giorni.

Cosa è successo allora il 22 Agosto che ha decretato questo “burst” per la Meloni?

Andamento (circa) orario del numero di nuovi followers a partire dal 20/08/2022 per alcuni profili Twitter. Notare bene che il numero riportato in asse Y NON è il numero totale di followers dei profili (Renzi ne ha 3.3Mln, Salvini 1.4Mln, Meloni 1.2Mln, Conte 1.1Mln, Calenda 0.3Mln ecc) ma solo i nuovi followers acquisiti dal 20 Agosto 2022. L’andamento è indice della velocità di crescita ed è più sintomatico di interesse del momento rispetto al numero assoluto di followers che, acquisiti in momenti di particolare esposizione, tendenzialmente si perdono a fatica).

È successo che la sera prima, il 21 Agosto, Giorgia Meloni ha postato il video sullo stupro di Piacenza.

Una notizia di stupro commentata come al solito, modello anti-immigrazione alla Salvini-Meloni, non avrebbe avuto il medesimo impatto. Un video invece dà molto più feedback. Dunque un post gratuito, come contenuti, per l’aggiunta del video che mostra la vittima, ma estremamente proficuo come acchiappa followers.

Usare il video è stato certamente utile allo scopo: aumentare l’audience della presidente di Fratelli d’Italia.

È poco probabile a mio avviso che persone così consapevoli del funzionamento di media e social non sapessero cosa stessero facendo e non comprendessero le implicazioni morali e umane, dunque immagino che debbano aver valutato pro e contro e che subito dopo debbano aver pensato che ne sia valsa la pena mostrare l’anima di sciacallo per quelle migliaia di followers in più, trainati dalla immancabile polemica.

Però a differenza del meme di Salvini, questo risultato non si è stabilizzato perché dopo l’eccezionale burst la velocità di crescita di Meloni si è ridotta di molto rispetto alla costante crescita che precedeva il burst e a breve sarà superata da Conte come lo è stata già da Calenda.

Pubblicare un video di una aggressione sessuale è una azione spregevole. Ma si deve notare che la tendenza (senza fare quindi di tutta l’erba un fascio) della classe politica mondiale sta andando in una direzione comune, quella di spingere all’estremo i meccanismi dei social, che necessità di tanta ma tanta capacità di guida e moralità. A questi soggetti è come se avessero dato all’improvviso una Ferrari, ma la Ferrari po’ esse piuma e po’ esse fero: se non la sai portare ammazzi qualcuno.

Note a margine:

  • lo shift di Conte in blocco fra il 24 e il 29 Agosto sembra una questione di Twitter più che altro, dato che il trend resta sempre lo stesso solo shiftato in giù e poi in su da un’ora a quella successiva, che non ha nulla a che vedere con l’andirivieni dei veri followers.
  • poco dopo una leggera accelerazione appresso a Meloni, la salita lenta ma costante di Salvini si è spenta del tutto: questo è sintomatico ma strano; ho verificato i dati numerici visivamente in questi ultimi giorni e in effetti l’aumento dei followers di Salvini è mediamente piatto per ora.

Attenzione e consenso

Il grafico riporta, come già detto in un post precedente, i nuovi followers per gli accounts monitorati dal 3 dicembre 2019 (tranne per il Papa che ho aggiunto più tardi).

I dati degli ultimi giorni parlano in prevalenza di COVID-19 e il dato di Conte parla chiaro.

Quello che mi preme qui sottolineare, dal punto di vista scientifico/sociale, è che l’aumento del numero di followers twitter rappresenta più che altro “attenzione” da parte degli altri utenti. Questo dato è testimone cioè di quanta attenzione (per motivi fra i più vari) gode un personaggio in un determinato momento e in generale. Più pende la curva più alta è l’attenzione.

Non necessariamente però questo è sintomo di consenso acquisito, come dimostrano i confronti coi sondaggi politici.

Ma il consenso è potenzialmente presente nell’attenzione social e nella sua crescita e a mio avviso dipende da quanto bene si comporterà il personaggio nei confronti delle aspettative dei followers o in alternativa da quanto i followers daranno fiducia all’atteggiamento del personaggio, ingannevole o sincero che sia.

In sostanza Conte, che già saliva nell’attenzione in un modo paragonabile a Salvini e Meloni, negli ultimi giorni con una fortissima accelerazione, ha guadagnato un incremento di followers dal 3 dicembre (circa 51.000) a questo punto nettamente superiore a quello che Meloni, e soprattutto Salvini, hanno guadagnato con semplici sparate continue o con sciocchezze da Tik Tok, speculando sulle fasce più deboli del mondo e sulle paure più ingiustificate (dai dati) della gente.

Questo potrebbe corrispondere per Conte (come per gli altri) in parte anche a una crescita importante o a un consolidamento a lungo termine di futura fiducia politica.

Nel caso di Conte però non sarebbe basato su sparate a salve gratuite a costo zero ma su atti che realmente incidono su una situazione molto grave che pesa sulla vita di tutti i giorni di tutti noi, su decisioni realmente molto difficili. In sostanza su atti della vita reale e non sulla finzione le bufale e l’emotività di cui si avvalgono altri.

Staremo a vedere. Intanto i dati sono questi.

twitter_followers

#cuoreimmacolatodimaria ma anche #manoschiaffeggiante di @Pontifex_it. Nun se butta via gnente.

A inizio dicembre 2019 mi sono incuriosito riguardo all’andamento nel tempo del numero di followers di alcuni politici. Un interesse sociale scientifico solo per capire se ci fosse qualcosa da vedere. Così ho costruito un piccolo codice fatto in casa basato su strumenti a riga di comando disponibili e gratuiti, per verificare con cadenza oraria in automatico l’andamento del numero di followers di @virginiaraggi @matteorenzi @matteosalvinimi @GiuseppeConteIT @nzingaretti @GiorgiaMeloni @luigidimaio.

Il numero di followers è meno importante del numero di interazioni reali (che ne rappresenta la vitalità) ma il numero di interazioni reali è funzione del numero di followers che comunque è la base minima per essere oggetto di interesse per un personaggio pubblico. Per un politico ogni follower, che interagisca o meno, è un potenziale elettore o procacciatore di elettori o di altri followers. Quelli che seguono qualcuno pur non sopportandolo a mio avviso sono una percentuale poco significativa. I giornalisti, esperti del settore e detrattori particolarmente ferventi. I fake ancora meno.

twitter_followers

L’inizio del grafico è il 3 Dicembre 2019 che è lo zero per tutti. Quindi sull’asse verticale si legge il numero di followers in più acquisiti dal 3 dicembre. Sull’asse orizzontale ci sono le date, dal 3 dicembre appunto fino al 3 Gennaio 2020. Le righe verticali dentro al grafico segnano la mezzanotte di ogni giorno. Più alta è la retta dei followers dell’account o più è impennata la curva e più veloce è la crescita, cioè più è alto il numero di nuovi followers al giorno. La lunga parte senza puntini colorati lungo le linee è un periodo in cui il codice è rimasto spento dopo il test iniziale.

Se ora vuoi andare direttamente al nocciolo del post più sotto clicca qui.

Fino al 31 Dicembre le uniche cose che avevo notato erano:

  • ognuno di loro parte da una base di followers diversa: per dire Renzi il 3 dicembre aveva il più alto numero di followers di tutti, oltre 3Mln contro 1,7Mln di Salvini, gli 843k di Meloni, i 500k di Di Maio, i 475 di Zingaretti e i 427k di Raggi. Questa base l’hanno raggiunta però ognuno a suo modo e nel suo momento di gloria, in alcuni casi terminato un po’ di tempo fa, o in un lungo tempo;
  • quasi tutti gli accounts registrano una crescita più o meno veloce durante il giorno e quasi uno stop (andamento orizzontale senza pendenza) durante le ore notturne dall’una alle sette del mattino;
  • sono rare le defezioni di followers che portano a un decremento visibile; Renzi è quello che perde più spesso ma in media vivacchia intorno agli stessi numeri da quando ho iniziato l’osservazione; comunque c’è da dire che lui partiva da 3Mln;
  • perdere followers non è ovvio, devi fare cose molto invise; per questo non conta da quanti followers partisse ognuno di loro il 3 dicembre ma conta la velocità di crescita attuale che è sintomo di interesse o disinteresse;
  • Meloni, Salvini e Conte erano (e sono per ora) i tre che aumentavano il numero di followers più rapidamente.

La crescita di Meloni è incredibilmente costante. Una retta perfetta senza uno sgarro, una accelerazione, un decremento visibile. Una retta un po’ troppo retta per non essere frutto di una programmazione di marketing molto attenta. A me da l’idea di una gestione dei consensi, da parte dello staff di Meloni, programmata per piccole “pedalate” costanti che mantengono la crescita senza scossoni ma costante e rapidissima. Interventi social frequenti e calibrati. Un po’ come un volano: una volta avviato, per conservare la velocità basta una pedalata costante e leggera. Le basta la costanza di prodursi in qualche piccolo show senza scossoni ogni giorno per mantenere l’attenzione su di se e far crescere i followers rapidamente.

La crescita di Salvini invece pur essendo costante ha delle accelerazioni ogni tanto. Ogni tanto si allontana dalla retta, più in su che in giù ma comunque non sempre rispetta l’andamento rettilineo. Si vede che la politica dello staff di Salvini è sempre quella delle piccole medie o forti bordate affiancate a un meccanismo “volano” alla Meloni meno efficiente. Lavorano così, stanno attenti al trend topic e ogni tanto sparano qualcosa di più attraente.

Il terzo, per velocità di crescita è Conte. Sebbene la sua velocità sia la metà di quella della Meloni e meno comunque di Salvini, va forte (250 followers in più al giorno) e distanzia tutti gli altri. Ha una crescita abbastanza costante e lineare anche lui ma non è una retta perfetta e a volte stagna un po’, ma comunque cresce.

Tutti gli altri crescono si, ma molto più lentamente dei primi tre. Raggi più veloce di Zingaretti, Zingaretti poco più di Di Maio (che ogni tanto stagna pure lui) e tutti più di Renzi che è l’unico che sta al palo (alto).

Fin qui comunque il grafico proseguiva più o meno uguale a se stesso.

Ma il 31 Dicembre il Papa fra le 18 e le 20 reagisce allo strattone di una fan sfegatata. Ovviamente questa cosa fa il giro del mondo in pochissime ore, diventa, come si dice, virale. Un potente trend topic, figuriamoci: la discesa a terra di un pontefice, l’intermediario fra gli esseri umani e il cuore immacolato di Maria o Dio, o il figlio di Dio ecc … che s’incazza vistosamente con una povera mortale davanti alle telecamere mostrando stizza e pure alzando leggermente le mani.

Meno di 24 ore è il tempo che è servito allo staff di Salvini (il 31 dicembre poi, saranno stati distratti) per:

  1. visualizzare la notizia
  2. verificare il trend topic
  3. capirne la portata
  4. realizzare l’occasione da non perdere
  5. pensare a come non perderla … a cosa far twittare al capo per …

… per? Per allinearsi finalmente alla velocità di crescita della diretta concorrente nel centro destra? E’ certo che se il rate di crescita dei loro followers lo conosco io che non sono nessuno, loro lo sanno certamente meglio … quindi mi pare plausibile che da qualche tempo ci fosse l’obiettivo di colmare il divario d’attenzione crescente e spostare il riflettore da Meloni a Salvini quel tanto che basta.

Fatto sta che Alle 17:01 del 1° Gennaio 2020, meno di 24 ore dopo l’atto di ribellione del Papa, Salvini produce una vera e propria imitazione del fatto, addirittura recitando la parte che è mancata al Papa, la carezza finale alla fan (recitante anche lei in questo caso). Messaggio azzeccato per un social e tempestivo. Da tik tok addirittura direi, manco da twitter.

Beh dal grafico si vede l’effetto che ha fatto la trovata: fra le 17:00 e le 18:00 con un tempo di reazione della rete direi immediato (i campioni sono orari quindi il tempo di reazione è stato plausibilmente meno di mezz’ora) …

  • la velocità di crescita del numero di Followers di Salvini è aumentata vertiginosamente: da circa 100 al giorno a più di mille al giorno
  • la spinta dell’evento ha bucato la stagnazione fisiologica notturna … che per lui è sparita per due giorni e mezzo
  • l’effetto è durato, appunto, due giorni e mezzo dopo la pubblicazione (trainato dai tanti giornali, siti web, tweet, retweet, post FB ecc che ne hanno parlato (ragion per cui ho deciso di aspettare a pubblicare questo post fino alla fine del trend)
  • l’effetto lo ha portato esattamente (e incredibilmente) a un incremento di followers esattamente pari a quello della Meloni: ha recuperato la distanza che aveva accumulata in un mese dal 3 dicembre 2019
  • soprattutto, al momento attuale, dopo l’effetto bomba del suo tweet del 1° Gennaio, è tornato a una crescita più normale come prevedibile ma ha conservato la spinta e questo probabilmente era l’obiettivo. Adesso cresce alla stessa velocità della Meloni. Fino alla prossima invenzione/intuizione del suo staff (o sua chi lo sa) e alla prossima botta di culo social … salvo incidenti di percorso.

In conclusione

  1. dietro alle crescite più vertiginose, distanti dalle oscillazioni o anche dalle crescite fisiologiche, c’è un calcolo di marketing pazzesco, metodi noti e meno noti, estremi e meno estremi (gli stessi che usano gli influencers di 16 anni o i grandi brand) che conosce perfettamente il pubblico e i suoi lati deboli
  2. quando lo scopo di un politico è pari e in nulla diverso da quello di un commerciante o un tronista (la crescita vertiginosa a qualunque costo), e così è per certi personaggi come dimostra la loro presenza social, è una presa per il culo, e pure brutta, nei confronti dei suoi followers. Non solo è segno di pochezza, egocentrismo e brama di notorietà e potere, ma anche di mancanza di rispetto per un pubblico che non necessariamente sa di cosa è vittima. Esattamente quello da cui l’Italia non riesce mai a liberarsi, roba vecchia, parassitismo paraculo. Nulla di nuovo, ma in chiave social/marketing
  3. la politica (nel vero senso del termine) non c’entra proprio nulla nei post di questa gente, anche quando parlano di politica. L’interesse ad agire per il popolo (comunque sia anche con azioni che non ci piacciono) può ancora essere presente dove le crescite del numero di followers sono lente, legate ad eventi e comunicazioni reali, non lo è quando parliamo di post da tik tok, alla ricerca del meme perduto, della dichiarazione shock. Li c’è solo una gran presa per il culo.

Fate come vi pare. Votatelo/a seguitelo/a. Purché sappiate che i vostri idoli vi trattano come deficienti.


Note: gli strumenti sono Python3 e nello specifico la libreria tweepy che consente di accedere alle API di twitter una volta registratisi come developers e ottenuta la chiave personale. Non tutte le informazioni sono facili da ottenere. Il numero di followers per account aperti è la più semplice. Per esempio ottenere gli id dei followers e facile ma c’è un limite numerico di 5k a volta e quindi per ottenere milioni di id la cosa si complica un po’. Per la grafica GMT 4.5.18 (versione ormai sorpassata dalle più recenti versioni 5 e 6) di ampio e comune uso nella comunità scientifica da anni. L’automatizzazione è basata su crontab su mac/unix.

Il villaggio dell’odio

Gli haters (o odiatori seriali), i leoni da tastiera, i nuovi mostri.

Sono i simboli e le conseguenze, a detta di molti e mi pare nel sentire comune, della pessima influenza dei social che hanno “sdoganato” l’odio. Un fenomeno moderno insomma.

Rancori vomitati addosso ad altri, ritenuti più deboli, e pubblicamente. Cattiverie, aggressività discriminazione e bullismo che una cosa del genere non s’era mai vista. Questo mi sembra il pensiero dominante.

A mio avviso invece non c’è nulla di particolarmente nuovo in tutto questo. Parafrasando Baricco, è forse una rivoluzione della tecnologia ma non della mente. I social in tutto questo sono solo un nuovo mezzo per qualcosa che non è nulla di realmente nuovo.

Facebook, Twitter, Instagram e tutto il resto sono in realtà la versione digitale del tuo piccolo paesello di provincia. Quel luogo di cui la cronaca nera di qualunque nazione, spesso racconta gli eventi allucinanti, la bruttezza di alcuni esseri umani e la solitudine mortale di altri.

Quanti followers/amici (Twitter, Instagram, Facebook ecc) hai? Cento? Mille? I più famosi  ne hanno milioni ma in media fra gli esseri umani non influencers qualche migliaio è proprio il massimo. Insomma, al più, un paesello.

Il paesello certo non è un luogo preciso, è un luogo della rete e quindi chi vi abita, i tuoi compaesani, possono essere e sono di solito geo-delocalizzati. Ma tutto qui. Puoi nascondere a tutti o a specifici amici certe informazioni (e alcuni lo fanno) ed è equivalente a non uscire di casa nel tuo paesello o evitare alcune persone che comunque possono parlare/leggere di te altrove nello stesso social tramite le relazioni intermedie.

Se posti qualcosa su FaceBook quindi è più o meno come scendere nella piazza del paese e dire una cosa ad alta voce o fare chiacchiere di Paese, da Bar, appunto un po’ con tutti. C’è chi ti ascolta e chi no ma, se interessa, la voce gira fra i tuoi compaesani e anche fuori dal tuo paese.

Quando fai un post su Facebook o un tweet su Twitter stai di fatto parlando dei tuoi pensieri con un megafono al bar o in piazza e non all’orecchio di qualcuno (anche perché col megafono sai che male?).

Ora gli haters, i leoni da tastiera.

Se vivi in un piccolo paese di provincia (o se lo frequenti e tieni le orecchie aperte) dopo un po’ senti racconti di ogni genere. Non parlo di roba che sia andata in cronaca.

Racconti e pettegolezzi, voci di paese storie su questa o quella persona, a volte aneddoti divertenti a volte storie molto brutte e vicende agghiaccianti di nonnismo, sopraffazione, arretratezza, bullismo. Chiacchiere infamanti su altri. Escono, a volte alla chetichella, la cattiveria e le pesanti conseguenze che questa ha avuto sulle persone. Voci vere o, più spesso, false e ai più non importa.

Voci false che frequentemente diventano vere per forza di paese, o cose vere e personali che diventano dominio pubblico e a volte il marchio su persone innocenti. Storture che altro non sono che l’attività di haters di un piccolo paese.

Che ci sono sempre stati. E se la voce la mette in giro il “grosso”, il coatto boss, pesa anche di più.

I bulli, i piccoli potenti e prepotenti, i repressi o gli stronzi di un luogo fisico, in questo caso, che se la prendono con i deboli, quelli visti come diversi per esempio. E poi le leggende urbane: i tuttologi che sanno pure la “geologia” orale di un luogo (in pieno contrasto con quella reale). Terrapiattisti che pure se glie la spieghi coi dati non si convincono.

Quando l’odio, il bullismo la cattiveria si scatenano su una persona in un paesello l’effetto è deleterio, duraturo (soprattutto se dal paesello non te ne vai mai) e all’apice può portare al suicidio, all’abuso permanente e molto altro che non voglio manco sapere. Vogliamo parlare degli stalkers? Piccoli mediocri complessati e incasinati che tante volte in passato hanno reso la vita impossibile alle vittime che poi sono in alcuni casi finite male. E i ricatti lunghi anni, spesso legati a sfruttamento e sevizie sessuali, che restano li magari noti a tanti nel paese che sanno, sospettano ma … . Storie di sopraffazione e odio.

Questo genere di realtà, meschina, gretta, triste e pesante, in cui i più deboli da sempre restano invischiati, oggi, nel mondo dei social, non è diversa solo che, per fortuna, si sa. E questo fornisce strumenti prima inesistenti, di indagine, di prova e anche macchine di solidarietà prima durissime da attivare.

Oggi nel mondo globale, a differenza di ciò che avveniva ieri in realtà isolate e piccole, tutto questo grazie ai social rompe i confini e un atto di pesante bullismo non avviene più necessariamente nel tuo mondo isolato ma ne può rompere gli argini e venire a conoscenza di una cerchia più ampia. I bullizzati rischiano di vedere la loro storia ancora più diffusa anche in dettagli davvero pesanti e umilianti, certo, ma è anche vero che non sono più del tutto soli. Nei paeselli fisici la solitudine è totale solo che non si sa e a volte è proprio questo a essere mortale.

Oggi i chiacchiericcio da bar, le cattiverie, il bullismo escono dal cerchio magico (anche se i bulli se ne rendono conto troppo tardi arretrati come sono) e la probabilità che una vicenda triste serva a evitarne altre più tristi, a rompere l’isolamento è più alta.

Lo dimostrano le conseguenze che iniziano a fioccare per gli haters quando attaccano personaggi pubblici o quando qualcuno denuncia. Il loro odio è altrettanto pubblico e l’arma diventa a doppio taglio. Prima potevi diffondere fango su una persona anche famosa e non farti manco vedere, oggi in qualche modo ci metti comunque la firma digitale e questa è una gran cosa.

A parte questo:

  • il villaggio dell’odio è un elemento atavico
  • anche se li chiamiamo social, sono un paesiello

Comma ammazza-blog

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?

Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica? 
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.
Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione? 
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.
Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto? 
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false? 
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.
Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.
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