Provvedimenti approvati dal Governo e dal Parlamento in relazione all’emergenza sanitaria COVID-19

Premessa breve (e necessaria)


La definizione di “stato di emergenza” non è contenuta nella Costituzione. L’Articolo 16 della Costituzione prevede solo che:

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche [cfr. art. 120 c. 2, XIII c. 2].

Lo stato di emergenza è collegato alla “Legge n. 225 del 24 febbraio 1992: istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile”. Mi è stato spiegato (se ho ben compreso) che questa Legge NON introduce in generale lo stato di emergenza nell’ordinamento giudiziario italiano, ma ne delimita i contorni qualora sia attivato, ferma restando la Costituzione ed esclusivamente in contesti inerenti alla attivazione del servizio di Protezione Civile a cui la Legge fa riferimento. Fra cui emergenze sanitarie.

L’Articolo 5 della menzionata Legge, come successivamente modificato dal Decreto-legge n. 59 del 15 maggio 2012 convertito dalla legge n. 100 del 12 luglio 2012  comunque dice:

Stato di emergenza e potere di ordinanza. “Al verificarsi degli eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), ovvero nella loro imminenza, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero, per sua delega, di un Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri segretario del Consiglio, anche su richiesta del presidente della regione o delle regioni territorialmente interessate e comunque acquisita l’intesa delle medesime regioni, delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale in stretto riferimento alla qualità ed alla natura degli eventi, disponendo in ordine all’esercizio del potere di ordinanza nonché indicando l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria a coordinare gli interventi conseguenti all’evento successivamente alla scadenza del termine di durata dello stato di emergenza. Con le medesime modalità si procede alla eventuale revoca dello stato di emergenza al venire meno dei relativi presupposti.” […]

1-bis. La durata della dichiarazione dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni prorogabile per non più di ulteriori 180 giorni [Il Decreto Legislativo 2/1/2018 n°1 estende a 12mesi + 12 mesi]

Fine della premessa breve


Sul sito del Governo si trova, per verifica di quanto riporto qui sotto, la lista di provvedimenti presentati dal momento in cui l’OMS ha decretato l’emergenza sanitaria di rilievo mondiale.

Il primo provvedimento che fa da riferimento per i DPCM che hanno avviato il lockdown e che contiene la lista delle limitazioni agli spostamenti e ad altre libertà è:

Decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6

Questo DL è stato già convertito in legge [Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla Legge 5 marzo 2020, n. 13] dal parlamento italiano.

Questo qui sotto è l’iter al Senato che ha portato alla conversione del DL.

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L’Articolo 3 di questo Decreto Legge convertito dal Parlamento in Legge lo riporto interamente perché riguarda i famosi DPCM:

Art. 3

Attuazione delle misure di contenimento
Le misure di cui agli articoli 1 e 2 sono adottate, senza  nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, con uno o più decreti  del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, sentito il Ministro dell’interno, il Ministro  della  difesa, il Ministro dell’economia  e  delle  finanze  e  gli  altri  Ministri competenti  per  materia,  nonché   i   Presidenti   delle   regioni competenti, nel  caso  in  cui  riguardino  esclusivamente  una  sola regione o alcune  specifiche  regioni,  ovvero  il  Presidente  della Conferenza dei presidenti delle regioni, nel caso in  cui  riguardino il territorio nazionale.  Nelle  more  dell’adozione  dei  decreti  del  Presidente   del Consiglio dei ministri di  cui  al  comma  1,  nei  casi  di  estrema necessita’ ed urgenza le misure di cui agli articoli 1  e  2  possono essere adottate ai sensi dell’articolo 32  della  legge  23  dicembre 1978, n. 833, dell’articolo 117  del  decreto  legislativo  31  marzo 1998, n.  112,  e  dell’articolo  50  del  testo  unico  delle  leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.               

Consiglio di leggere l’iter di conversione alla Camera [favorevoli 462 su contrari 2 su 464] e al Senato [favorevoli 234, astenuti 2 contrari 0 su 240] durato 12 giorni e riassunto qui: se non mi sono perso nulla di quell’intreccio di interventi, OdG, emendamenti ecc, nessuno, fra commissioni, sottocommissioni e le due assemblee, membri di maggioranza o opposizione, propone alcuna modifica dell’Articolo 3 rispetto all’uso dei DPCM, né solleva eccezioni di costituzionalità o timori di distorsione. Gli argomenti sono assolutamente tutti altri. Anche molto complessi utili e legati alla gestione dell’emergenza e alle conseguenze del lockdown eventuale.

Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9 Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Questo DL implementa le misure economiche fra cui prima fra tutti la Cassa in Deroga. Era all’esame in Parlamento ma è stato abrogato e preso in carico dalla successiva Legge, il Curaitalia.

DPCM 8 Marzo 2020 istituisce la zona rossa, ed è un Decreto Attuativo delle misure contenute del Decreto Legge 9 del 2 Marzo.

Decreto Legge 9 Marzo 2020, n.14 Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19Introduce provvedimenti per finanziare e potenziare il servizio sanitario. Era in esame al Parlamento ma è stato abrogato e preso in carico dalla successiva Legge, il Curaitalia.

I DPCM 9 Marzo e 11 Marzo sono estensioni del DPCM dell’8, non cambia quasi altro che l’estensione territoriale delle limitazioni ed entrambi sono decreti attuativi del Decreto Legge convertito in Legge 13 del 5 Marzo 2020. Il DPCM dell’11 Marzo 2020 è di fatto l’inizio del lockdown.

Decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18  #CuraItalia Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, convertito dal parlamento in Legge 24 Aprile 2020 n°27 

Il DPCM 22 Marzo poi è di nuovo “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020“, cioè la Legge 5 Marzo 2020.

***** A questo punto subentra il Decreto Legge che abroga parzialmente e sostituisce la Legge n°13 del 5 Marzo 2020 e ne riprende le capacità di limitazione alle libertà di circolazione *****

Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

L’articolo 1 e l’articolo 2 e tutti i suoi commi di questo Decreto Legge, quindi provvedimento che è al parlamento per la conversione entro 60gg (di cui il 1° Maggio 2020 ne sono passati già 37), dispongono tutte le limitazioni che i provvedimenti attuativi possono attuare ma sono ereditati dalla Legge 5 Marzo 2020 convertita dal parlamento.

Il DL 25 Marzo 2020 n° 19 è anche il riferimento della Autocertificazione in sostituzione della Legge 13 del 5 Marzo.

Il Decreto Legge in questione è allo studio del Parlamento, e l’iter in questo Momento lo vede alla Camera dei Deputati, dal 30 Marzo. Dal 31 Marzo le Commissioni passano al 7 Aprile e poi al 15 Aprile e poi il 29 Aprile. In particolare il 15 Aprile la Commissione Affari Costituzionali, esprime parere favorevole con delle raccomandazioni che non menzionano il problema dell’uso dei DPCM come strumenti attuativi. Chiede solo di fare meno casino con la successione di DL nuovi e abrogazione dei precedenti.

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Dal 29 Aprile il dibattito va all’aula della Camera e per ora le sedute sono due (29 e 30 Aprile). Ed è li che per la prima volta la questione procedurale sui DPCM emerge. Scorrendo i testi delle due stenografiche mi pare che in linea di massima fin qui ci siano veri attacchi da FdI, mentre il resto dell’aula chiede di rimettere ordine fra i tanti DPCM e ormai anche di coordinare i vari DL e Leggi che si sono succeduti.

Futuro

Libertà. Se ne riempiono la bocca in molti e spesso si riferiscono alla libertà di imporre le proprie regole (o la propria mancanza di regole) a tutti. Vale per i singoli e per il mercato.

No. La libertà è molto altro e anche la bella sensazione che ne consegue. La libertà è sapere di essere liberi di vivere la propria vita come meglio si crede, aspirazioni e realizzazione personale, in un contesto sano che lo permette, senza fare danno alla libertà di altri di fare lo stesso.

Come sempre ci sono forze che lavorano contro questa libertà urlando a più non posso (spesso si ammantano proprio della parola libertà) e cercando di imporre la loro visione e forze spontanee che invece lavorano a favore.

Fra queste ultime annovero la letteratura, libri fumetti cinema.

Nel 1955 Rosa Parks rifiutava di cambiare posto in un autobus segreagazionista. Fra il 1966 e il 1972 la Marvel Comics introduce Pantera Nera, Falcon (spalla di Capitan America … oggi lui stesso Capitan America nei fumetti) e Luke Cage (quest’ultimo con una testata tutta sua e oggi intestatario di una serie TV Netflix-Marvel). Nel 1979 Northstar di Alphaflight è (credo) il primo supereroe apertamente omosessuale (adesso ce ne sono molti, non la maggioranza ma molti, dall’Uomo Ghiaccio a Batgirl). Oggi Ms.Marvel è una adolesciente Pakistana di fede islamica (non che sia il suo primo pensiero la fede mentre i genitori sono molto credenti) che non necessita di tette al vento per essere uno dei personaggi femminili più amati in america al momento.

Definire l’essere nero (o asiatico o caucasico o …) una diversità è di per se un assurdo relativo: nero fra bianchi è come bianco fra neri, cinese fra ingliesi è come inglese fra cinesi, una questione logistica. Solo i dementi e gli speculatori ne fanno un problema razziale.

Invece l’omosessualità è una questione che va oltre i confini nazionali ed etnici e anche oltre le convenienze sociali ed economiche. Per questo la vedo di più come un paradigma della libertà.

E sono ottimista.

Essendo un assiduo frequentatore di libri cinema e soprattutto fumetti (la prima forma di arte umana dalle caverne a oggi), cioè di tutto quello che siamo … un susseguirsi di storie, reali o immaginate, ho spesso a che fare con la sensibilità degli autori.

Gli autori sono persone che immaginano storie, posando sulla realtà che li circonda, reinterpretandola e immaginandola, a volte migliore a volte peggiore.

La fantascienza distopica è una visione “peggiorarativa” e come tale è un monito. Essenziale. Suscita angoscia e quello è il suo compito per far capire dove si potrebbe finire. Blade Runner per tutti. Poi c’è la fantascienza positiva quella dove del mondo che adesso vediamo sono presi gli istitinti migliori e proiettati. Star Trek per tutti: un giorno, non senza sofferenze, l’umanità supererà ogni divergenza (addirittura la spasmodica ricerca della ricchezza e del denaro) e sarà uno dei principali collanti della Confederazione dei Pianeti Uniti, fino ad arrivare la dove nessuno è mai giunto prima (che nella serie Classica vuol dire con un alieno, una afroamericana, un russo e un giapponese in plancia di comando nel 1966 e nella Next Generation vuol dire con un Klingon e un androide e un capitano pelato e shakespeariano sempre in plancia).

Poi ci sono i fumetti supereroistici e quell’immenso mondo cinematografico e televisivo che da essi finalmente è derivato. Alti e bassi ma meraviglioso.

Il fumetto è un mezzo e come tale estremamente variegato come contenuti. Perché allora cito solo quello supereroistico? Perché nel mondo del fumetto ‘alto’ cioè quello che è letteratura di alto livello ma per immagini c’è tutto da sempre ma, per ora, non raggiunge tutti, mentre il mondo del fumetto supereroistico raggiunge in un modo o in un altro tutti.

Quanti conoscono infatti Sandman, il signore dei sogni, meravigliosa opera letteraria di Neil Gaiman (Veritgo, DC Comics) e quanti Spiderman o Thor? Vabbè …

Però, Sandman non porta il suo messaggio a tutti mentre Spiderman si. Da un grande potere derivano grandi responsabilità: probabilmente il primo a dirlo è stato Voltaire e poi però anche Lord Melbourne, Churchill, Roosevelt ma di fatto è Ben Parker, zio di Spiderman, a essere prevalentemente ricordato per questa frase (anche da me).

Per questo i messaggi complessi affrontati semplicemente e portati dalla cultura di massa sono, da un lato l’espressione di una realtà che spesso la politica non sa proprio capire, dall’altra la proiezione di come in tanti senza saperlo vorremmo che fosse il futuro.

Questo post, dopo tanto tempo, nasce perché in una serie TV supereroistica light come Supergirl, a tratti davvero leggera, trovo la sorella acquisita di Kara Danvers (supergirl … straniera aliena in un mondo che non le appartiene) che dalle ultime puntate della prima serie afronta e prende coscienza della sua omosessualità, si innamora di una poliziotta messicana a cui l’outing spontaneo da adolesciente costa l’amore dei genitori (che hanno vissuto a loro volta e non elaborato la discriminazione di messicani immigrati in un mondo che nella realtà immagina muri ovunque), e che trova conforto nei suoi genitori e nella sorella che la appoggiano in una scelta che non è una scelta ma un modo di essere naturale e istintivo. Nella stessa serie ci sono alieni che cercano integrazione e persone che li odiano e altri che combattono per una società inclusiva. E questo è solo Supergirl.

Nessuna narrazione può portare una persona a sentirsi felice e realizzata nel non essere se stesso per accontentare gli altri, al contrario una narrazione libera può meglio rappresentare la realtà e far sentire molte persone meno sole e più forti nell’affermare se stesse e quindi nel far vincere la libertà, la vera libertà, sopra ogni cosa.

Leggo molto per questo sono ottimista.

 

3 ottobre 2009: ce lo devono

Se pensate che la libertà di stampa e la democrazia in questo paese non siano in pericolo e che i cittadini siano ben informati sui fatti perché c’è Striscia la Notizia … per favore continuate a leggere  …

Il 3 ottobre 2009 si svolgerà una manifestazione organizzata dalla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana). Qui sotto riporto un estratto del testo pubblicato sul loro sito.

“La Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa Italiana, riunita oggi a Roma, – si legge nella nota emessa dalla Fnsi – ha confermato la manifestazione per la libertà di informazione, per una stampa che non vuol farsi mettere il guinzaglio da nessuno, che si terrà a Roma il 3 ottobre prossimo, in Piazza del Popolo, con inizio alle 15.30. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini e, per questo, la Fnsi ha rivolto un invito ad aderire soprattutto alle forze sociali, sindacali, associative del Paese. […]”.

Questa manifestazione si rende necessaria perché sui giornali e sulle TV Rai+Mediaset, che plasmano (è il caso di dirlo) l’80% delle conoscenze e quindi delle idee degli italiani, ormai c’è spazio solo per il punto di vista della parte più potente e putrida della nostra classe politica che resiste sui suoi scranni dagli anni 80 (da cui sembra non si esca davvero, come cantano gli Afterhours) e che ha traghettato la mafia nel parlamento. Senza Report, Annozero, Presadiretta e simili, vivremmo in una realtà virtuale alla Matrix (il film).

Quindi è necessario comunicare al parlamento e soprattutto al Governo degli editti, delle epurazioni e delle azioni ILLEGALI di controllo delle trasmissioni televisive (vedi Scajola vs Annozero), che la misura è stracolma. Noi non siamo deficienti rincoglioniti e quindi vogliamo sapere tutto quello che c’è da sapere, per poi poter giudicare. Semplice no? La base della democrazia di fatto e non di facciata.

Io, come si evince dal banner nella colonna di destra, ho convintamente firmato. Però voglio aggiungere alla mia firma un commento.

Quando un giornale insabbia una notizia o addirittura rinuncia a un potenziale scoop solo perché qualcuno abbastanza arrogante e potente si fa rodere, la colpa è del direttore di quel giornale o del suo editore o di entrambi, che spesso sono servi ben pagati del potere.

Il fatto che cacciato un giornalista scomodo ci sia sempre un suo collega “zerbino” pronto a sostituirlo, dipende dal livello qualitativo medio della classe giornalistica e dalla meschinità del singolo.

Il fatto che quel bravo ma scomodo giornalista non trovi più lavoro lo si può imputare ancora a editori  e direttori servili e compiacenti al soldo del potere, messi in posizioni così strategiche all’uopo.

Infine, il fatto che tanti giornalisti investigativi coraggiosi si siano trovati senza lavoro, isolati e umiliati, senza che una voce forte si sollevasse in loro difesa scoperchiando in tempo il tentativo becero di insabbiare sempre e comunque la verità … questo a chi lo imputiamo?

Ai direttori compiacenti? No, loro sono la causa diretta di questa situazione. Ai giornalisti zerbini? No, loro sono meschini crumiri scarsamente dotati. Ai politici? Solo in parte. I “migliori” fra loro hanno taciuto e omesso su cose anche peggiori (sebbene questa sia fra le peggiori) spesso per questioni di comodo. E allora?

Ecco, penso che la FNSI si sia svegliata tardi. Molto dopo i Marco Travaglio. Troppo dopo che tanti onesti giornalisti si sono trovati a pagare di persona per la loro caparbietà e professionalità. E poi l’Ordine dei Giornalisti. Ma per carità!!! Gli ordini professionali sono una emerita m***a. Ma l’ordine dei giornalisti che ha sempre lasciato parassitare giornalisti che sono la vergogna della loro categoria e sanzionato altri che invece sono motivo di orgoglio per l’Italia … con che coraggio aderisce?

E perché la FNSI non ha mai bastonato pubblicamente l’Ordine dei Giornalisti per non aver gridato forte e chiaro che in Italia l’informazione si stava incancrenendo e che i fatti stavano scomparendo dai giornali insieme ai veri giornalisti investigativi?

Sia chiaro: sono contento che la FNSI abbia lanciato la manifestazione e che l’Ordine abbia aderito.

Ritengo che, se non vogliamo essere presi in giro, dobbiamo pretendere che la FNSI e l’Ordine dicano chiaramente COSA cambierà da ora in poi nei loro atteggiamenti. Nei loro provvedimenti. Che si dichiarino il porto franco di qualunque giornalista cacciato per ragioni legate a mancate notizie, scoop insabbiati. Che siano il megafono di questi giornalisti e che c’informino in tempo reale sulle pressioni che i giornalisti ricevono e magari denunciano. Sempre. Perché noi stiamo dimostrando di VOLER sapere quando un Vulpio o un Travaglio o chicchessia ricevono un benservito e sono oggetto di ostracismo da parte di editori e direttori e perché. Vogliamo sapere tutto. Che vengano a galla gli zerbini, gli onesti artigiani e i coraggiosi giornalisti.

E’ il tempo della verità. Non tollereremo niente di meno. Lo devono ai Salvatore Borsellino e a noi.

Si alla vita no alla tortura di stato

Un picolo contributo video sulla manifestazione a Piazza Farnese di Sabato 21 febbraio 2009. In questa epoca di buio per il nostro paese, buio di cui sono colpevoli tanti nel parlamento ma anche tanti fuori dal parlamento fra la gente cosidetta “comune”, le parole di piazza farnese sono state una boccata d’aria fresca, di libertà. Questo paese va al contrario: si chiama vita ciò che è morte e si porta la morte nella vita della gente più debole. I globalisti imperituri si chiamano oggi “no-global”. Si buttano in mezzo alla strada le persone che lavorano e si salvano coloro i quali hanno sfasciato il paese rubando rubando e rubando. Si incarcerano, quando non li si bruciano, quelli che cercano la salvezza dalla morte e si fanno leggi che danno l’impunità a quelli che lasciano anno dopo anno salire il computo della guerra dei morti sul lavoro. Si diochiarano difensori delle donne i peggiori e più retrivi maschilisti di questo paese, gente che le donne italiane finchè le stuprano gli italiani ok, perché il problema è lo straniero che tocca le NOSTRE donne! Ma che paese è questo? Ma quando c***o si sveglia sto popolo di idioti ebetizzati dall’isola dei famosi e dal grande fratello?