28 secondi

Nel 1994 Youssou N’Dour e Neneh Cherry pubblicano un singolo che si chiama 7 Seconds. Un successo internazionale. Rimane in classifica per quasi un anno entrando nella top 3 di quasi tutti i paesi in cui il disco è stato commercializzato (così riporta Wikipedia).

Nel 2022, il 22 Settembre alle ore 20:41, Giorgia Meloni usa “Su di noi” di Pupo (che ringrazia) come colonna sonora della chiusura della sua campagna elettorale in un video di 28 secondi. Un video che mi pare un successo per lo meno nazionale e di marketing politico.

Osservando l’andamento dei nuovi followers dei vari politici si vede che a un certo punto il profilo di Giorgia Meloni prende una accelerata di nuovi followers che palesemente andava bel oltre le possibilità dei “bot” e dei profili human-fake. Un’impennata clamorosa che inizia subito dopo le ore 21 del 22 Settembre. Purtroppo non ho dati dopo le 21 fino alle 9 di mattina del 23 ma non servono perché la pendenza è tale da renderli inutili.

Cosa è successo? Nelle notizie, a differenza del video dello stupro, non c’è nulla.

C’è però qualcosa nel profilo di Giorgia Meloni: un video che invece di avere le solite 15mila-50mila visualizzazioni né aveva, almeno il 24 settembre, oltre 400mila.

La salita è continuata come si vede nell’immagine animata qui sotto fino a ora (nel grafico sono le 18:00 di Domenica 25 Settembre).

La coincidenza di orari è talmente netta che, come nel caso del video dello stupro, la causa è ovviamente quella. Da poche ore dopo la pubblicazione le visualizzazioni del video salgono di circa 250 al minuto mentre i “follow” del profilo crescono di circa 13 al minuto. Nei giorni precedenti la crescita del numero di followers è di circa 1 ogni 4 minuti.

Credo che si possa dedurre in buona approssimazione che il 5% di chi ha visualizzato il video sia diventato follower. Questo è confermato da un rozzo conto dividendo l’aumento di followers dalle ore 21 del 22 Settembre alle 18:00 del 25 per le visualizzazioni totali (i video seguenti hanno meno di un decimo delle visualizzazioni): si ottiene un 3,5% medio.

Questa cosa che scrivo non è una novità, né ho scritto già prima e sa anche di ovvio: sennò perché i politici sarebbero sui social? Ma un video di 28s, che presenta la leader di FdI in veste quasi mitologica e col fare di chi sente già la vittoria, con una musica che già fa nostalgia, ricordo di dure lotte quando nessuno ci credeva “su di noi”, che porta così in alto il numero di nuovi followers è, da un certo punto di vista, molto preoccupante.

Mostra l’infantilismo e il basso livello non tanto (non solo) del politico, men che meno degli addetti del marketing del politico, ma di una fetta consistente di popolo si.

Utenti più che elettori.

PS: nel post elezioni ovviamente il profilo è esploso anche senza video e minchiate varie. Ha guadagnato oltre 150mila followers in pochi giorni, mentre il video ha raggiunto ad oggi (28 Settembre) 1,4Mln di visualizzazioni. Ma qui c’è ormai l’attenzione del mondo intero.

3 ottobre 2009: ce lo devono

Se pensate che la libertà di stampa e la democrazia in questo paese non siano in pericolo e che i cittadini siano ben informati sui fatti perché c’è Striscia la Notizia … per favore continuate a leggere  …

Il 3 ottobre 2009 si svolgerà una manifestazione organizzata dalla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana). Qui sotto riporto un estratto del testo pubblicato sul loro sito.

“La Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa Italiana, riunita oggi a Roma, – si legge nella nota emessa dalla Fnsi – ha confermato la manifestazione per la libertà di informazione, per una stampa che non vuol farsi mettere il guinzaglio da nessuno, che si terrà a Roma il 3 ottobre prossimo, in Piazza del Popolo, con inizio alle 15.30. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini e, per questo, la Fnsi ha rivolto un invito ad aderire soprattutto alle forze sociali, sindacali, associative del Paese. […]”.

Questa manifestazione si rende necessaria perché sui giornali e sulle TV Rai+Mediaset, che plasmano (è il caso di dirlo) l’80% delle conoscenze e quindi delle idee degli italiani, ormai c’è spazio solo per il punto di vista della parte più potente e putrida della nostra classe politica che resiste sui suoi scranni dagli anni 80 (da cui sembra non si esca davvero, come cantano gli Afterhours) e che ha traghettato la mafia nel parlamento. Senza Report, Annozero, Presadiretta e simili, vivremmo in una realtà virtuale alla Matrix (il film).

Quindi è necessario comunicare al parlamento e soprattutto al Governo degli editti, delle epurazioni e delle azioni ILLEGALI di controllo delle trasmissioni televisive (vedi Scajola vs Annozero), che la misura è stracolma. Noi non siamo deficienti rincoglioniti e quindi vogliamo sapere tutto quello che c’è da sapere, per poi poter giudicare. Semplice no? La base della democrazia di fatto e non di facciata.

Io, come si evince dal banner nella colonna di destra, ho convintamente firmato. Però voglio aggiungere alla mia firma un commento.

Quando un giornale insabbia una notizia o addirittura rinuncia a un potenziale scoop solo perché qualcuno abbastanza arrogante e potente si fa rodere, la colpa è del direttore di quel giornale o del suo editore o di entrambi, che spesso sono servi ben pagati del potere.

Il fatto che cacciato un giornalista scomodo ci sia sempre un suo collega “zerbino” pronto a sostituirlo, dipende dal livello qualitativo medio della classe giornalistica e dalla meschinità del singolo.

Il fatto che quel bravo ma scomodo giornalista non trovi più lavoro lo si può imputare ancora a editori  e direttori servili e compiacenti al soldo del potere, messi in posizioni così strategiche all’uopo.

Infine, il fatto che tanti giornalisti investigativi coraggiosi si siano trovati senza lavoro, isolati e umiliati, senza che una voce forte si sollevasse in loro difesa scoperchiando in tempo il tentativo becero di insabbiare sempre e comunque la verità … questo a chi lo imputiamo?

Ai direttori compiacenti? No, loro sono la causa diretta di questa situazione. Ai giornalisti zerbini? No, loro sono meschini crumiri scarsamente dotati. Ai politici? Solo in parte. I “migliori” fra loro hanno taciuto e omesso su cose anche peggiori (sebbene questa sia fra le peggiori) spesso per questioni di comodo. E allora?

Ecco, penso che la FNSI si sia svegliata tardi. Molto dopo i Marco Travaglio. Troppo dopo che tanti onesti giornalisti si sono trovati a pagare di persona per la loro caparbietà e professionalità. E poi l’Ordine dei Giornalisti. Ma per carità!!! Gli ordini professionali sono una emerita m***a. Ma l’ordine dei giornalisti che ha sempre lasciato parassitare giornalisti che sono la vergogna della loro categoria e sanzionato altri che invece sono motivo di orgoglio per l’Italia … con che coraggio aderisce?

E perché la FNSI non ha mai bastonato pubblicamente l’Ordine dei Giornalisti per non aver gridato forte e chiaro che in Italia l’informazione si stava incancrenendo e che i fatti stavano scomparendo dai giornali insieme ai veri giornalisti investigativi?

Sia chiaro: sono contento che la FNSI abbia lanciato la manifestazione e che l’Ordine abbia aderito.

Ritengo che, se non vogliamo essere presi in giro, dobbiamo pretendere che la FNSI e l’Ordine dicano chiaramente COSA cambierà da ora in poi nei loro atteggiamenti. Nei loro provvedimenti. Che si dichiarino il porto franco di qualunque giornalista cacciato per ragioni legate a mancate notizie, scoop insabbiati. Che siano il megafono di questi giornalisti e che c’informino in tempo reale sulle pressioni che i giornalisti ricevono e magari denunciano. Sempre. Perché noi stiamo dimostrando di VOLER sapere quando un Vulpio o un Travaglio o chicchessia ricevono un benservito e sono oggetto di ostracismo da parte di editori e direttori e perché. Vogliamo sapere tutto. Che vengano a galla gli zerbini, gli onesti artigiani e i coraggiosi giornalisti.

E’ il tempo della verità. Non tollereremo niente di meno. Lo devono ai Salvatore Borsellino e a noi.

Brunetta e Nicolais: quante bugie

Brunetta usa la tecnica del tormentone, da bravo cabarettista. In realtà copia, spesso, i suoi colleghi meno fortunati, perdendo di originalità. L’esempio più eclatante è quello della definizione di “fannulloni” che deriva dalla definizione “nullafacenti” tirata fuori da quella “brava persona” di Ichino del PD. Brunetta però in genere prende il peggio, la parte populistica a cui abboccano gli italiani e tralascia il nucleo funzionante dell’idea, che nel caso di Ichino prevedeva di stare col fiato sul collo dei dirigenti, vincolando loro e i loro dipendenti a criteri di produttività.

Ora, su questo tornerò perché è di capitale importanza per capire quanto idioti siano stati gli italiani.

Quello che mi preme ora è mettere fine a una eclatante BUGIA.

Brunetta sostiene a tormentone ormai che non è il suo Art. 7, DL 1167 al Senato, che blocca le stabilizzazioni dei precari nella pubblica amministrazione (fra cui, lo ricordo, migliaia di ricercatori) ma la ormai famosa Circolare 5 del 2008 a firma dell’uscente Ministro del Governo Prodi, Nicolais.

Giustamente il ministro pubblica sul sito della Funzione Pubblica entrambi i testi in modo che la gente possa fare un confronto.

La gente, e penso lui lo sappia, non confronterà mai un tubo e continuerà a osannare Brunetta e la sua trasparenza. Nemmeno i giornalisti lo fanno. Infatti Brunetta può permettersi, impunemente, di citare SOLO UN PEZZO DELLA CIRCOLARE 5, TAGLIANDO IL PUNTO CHIAVE.

Vi riporto qui sotto la parte incriminata della Circolare 5, evidenziando in blu quello che sostiene Brunetta e in rosso quello che Brunetta non dice.

dalla Circolare 5 di Nicolais […] Ne deriva che la programmazione triennale del fabbisogno, nel rispetto delle disponibilità di organico dell’ente relative all’anno 2008 e 2009, potrà essere elaborata quest’anno e l’anno successivo tenendo conto anche di questa modalità di reclutamento speciale, mentre a decorrere dal 2010 gli interventi programmabili dovranno fondarsi esclusivamente sulla disciplina ordinaria di reclutamento, fatte salve le determinazioni assunte negli anni 2008 e 2009 riguardanti il personale stabilizzabile che ha  saturato o chedeve maturare il triennio previsto anche oltre il 2009. […]

E’ incredibile o no la precisione chirurgica con cui è stata rimossa la parte che fa salve proprio le stabilizzazioni?

E ora la spiegazione

1) la circolare Nicolais non fa altro che ribadire quello che già le due finanziarie Prodi dicevano: le stabilizzazioni sono una cosa straordinaria che serve solo a sanare una situazione paradossale; dal 2010 si ricomincia coi concorsi;

2) la circolare Nicolais NON ABROGA il comma 519 della Legge Finanziaria del dicembre 2006 (la prima di Prodi) che sancisce le stabilizzazioni, quindi le LISTE DI STABILIZZAZIONE fatte nel 2007 e nel 2008 RESTANO VALIDE

3) la circolare Nicolais dice esplicitamente: “fatte salve le determinazioni assunte negli anni 2008 e 2009 riguardanti il personale stabilizzabile che ha  saturato o che deve maturare il triennio previsto anche oltre il 2009

4) è il disegno di legge 1167 di Tremonti che, qualora approvato, con l’Art 7 (ammazzaprecari, di Brunetta) comma 1 abrogherebbe, a decorrere dal 1° Luglio 2009, il comma 519 della Finanziaria 2006 e i suoi omologhi della Finanziaria 2007, distruggendo le liste di statbilizzazione e i diritti acquisiti dai precari.

Io non apprezzo che l’ex Ministro Nicolais abbia voluto “firmare” quella inutile circolare né mi interessa che fra ministri ed ex ministri si insultino a vicenda (si difendano da soli); però non sopporto che si debba mentire spudoratamente senza contraddittorio (giornalisti dove siete?) per svuotare una protesta sacrosanta, quella dei precari, fra le cui fila militano i tanti precari degli Enti Pubblici di Ricerca a cui Brunetta si è permesso di dare dei “Capitani di Ventura”.

Su queste note mi permetto di ripubblicare il video “Precari della Ricerca contro Brunetta” a cui aggiungo solo una minima correzione: il 10% di taglio alle piante organiche è rientrato, sia per le forti proteste  che  per il fatto non secondario  che implicava in alcuni casi il licenziamento generico di dipendenti già a tempo INDETERMINATO!!!!

Un po’ di spazio …

A distanza di un giorno dall’evento e dopo aver fatto da involontario sfondo a un numero N di servizi giornalistici, la ConoscIenza in Piazza ha avuto un po’ più di attenzione dai media … un po’.

Intanto un servizio al TG3 Nazionale delle 20:00 del 24/05/2009 (minuto ~12).

Poi un bell’articolo de Il Capoluogo, da cui estraggo due parti significative:

In piazza non solo i coordinamenti precari di enti pubblici di ricerca ma anche le scuole con dipendenti e insegnanti il cui lavoro rischia di essere travolto dai recenti provvedimenti governativi, pronti a privatizzare la scuola pubblica. Perché tra scuola e ricerca c’è un legame inscindibile; infatti, come recita il volantino della protesta, “senza scuola non c’è ricerca, senza ricerca non c’è futuro” […] Ed è grazie a questa protesta che, calpestando chi si è messo in gioco per un paese che non lo ripaga come dovrebbe, ho provato l’inconfondibile sensazione di essere, anche se solo per qualche piccolo passo, Ministro della Funzione Pubblica.

Appena possibile posterò un commento, documentato, su come sia trattata la Ricerca in Italia.

PS: due link ai siti dei precari degli Enti Pubblici di Ricerca (Precari INGV, Precari INFN) e dei coordinamenti per la Scuola (Non Rubateci il Futuro, ReteScuole)

La ricerca Calpestata … dall’informazione

La prima delle 2 giornate della ConoScIenza in Piazza è stata un grande successo e un’esperienza fantastica, in mezzo alla gente, sopra le 1800 facce dei ricercatori italiani, fra gazebi di Fisica Nucleare, Sismologia e Geomagnetismo, Scuola e altro ancora. Fra una lezione sull’universo e un esperimento di fisica, fra una lezione sul terremoto dell’Aquila e una sull’Antartide hanno trovato spazio la protesta per la scarsa considerazione in cui è tenuta la conoscenza in Italia e per la condizione di estrema e continuativa precarietà in cui versa chi dedica la vita all’insegnamento (i precari della scuola) e alla scienza (i precari della ricerca) … due cose che SONO lo sviluppo di un paese civile.

Solo le immagini e i video possono rendere l’idea. Per ora ne pubblico solo tre di foto. Le altre seguiranno a breve.

Foto dal Pincio
Vista dall’alto delle fotografie dei 1800 ricercatori italiani, distese su mezza piazza del Popolo a Roma

Piazza del Popolo e la ricerca calpestata

Piazza del Popolo e la ricerca calpestata

Il Pannello della Ricerca Calpestata

Il Pannello della Ricerca Calpestata

La cosa che lascia perplessi è che un evento di questa portata, se non altro per la ricchezza che porta con se e per la rappresentatività nazionale, abbia trovato spazio solo su un articoletto della sezione Roma del Corriere.it (dove peraltro dicono che l’evento è stato organizzato dalla FLC-CGIL mentre sul suo sito la FLC stessa dichiara di averlo solo sostenuto … come confermano gli organizzatori stessi) e nell’edizione serale del TG 3 Regione.

Domani continua l’iniziativa a Villa Pamphili a Roma, nella piazzetta del Bel Respiro, questa volta con predominanza del mondo della Scuola.

Senza la Ricerca …

Sabato 23 Maggio e Domenica 24 Maggio 2009 l'intero mondo della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, scende in piazza, con tutto il suo carico di precari e con la determinazione a fermare questo scempio.Sabato 23 Maggio e Domenica 24 Maggio 2009 l’intero mondo della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, scende in piazza, con tutto il suo carico di precari e con la determinazione a fermare questo scempio.

Senza la Ricerca non esiste un futuro sostenibile e quindi non esiste futuro. L’ecosistema terrestre è al collasso e la via d’uscita passa esclusivamente per una riconversione del modello di sviluppo … e quest’ultima non è possibile, a meno di non voler tornare a vivere nelle caverne, senza la ricerca.

E non esiste ricerca senza scuola. E fra un po’ non esisterà più la scuola in questo paese.

Sabato 23 e Domenica 24 Maggio 2009 la Scuola si unirà alla ricerca per portare questo messaggio alle persone che ancora non hanno realizzato che non saranno un atteggiamento da sbruffoni e un ottimismo inattivo a salvarci dalla crisi economica e ambientale. Il messaggio porterà con se anche le informazioni sulla REALE situazione dei due mondi complementari della Conoscenza.

Clickando sull’immagine a destra si apre il PDF dell’evento.