A partire dal 10 Agosto 2022 la pagina Facebook di Roma Capitale ha pubblicato un serie di inserzioni a pagamento che pubblicizzano il “Piano per la gestione integrata dei rifiuti di Roma Capitale” (PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI ROMA CAPITALE – Commissario Straordinario art. 13 D. L. 50/22). Non so quanti l’abbiano letto (seguite il link qui sopra per leggerlo o cliccate qui).
Visto che la campagna elettorale 2021 per l’elezione del sindaco di Roma è stata giocata molto sui rifiuti e che le accuse mosse all’amministrazione #Raggi da Gualtieri, Zingaretti e Letta sulla gestione del problema rifiuti, sono molto gravi, la domanda che si dovrebbe porre chi ha votato Gualtieri e che i giornalisti prima di chiunque altro dovrebbero porre, sarebbe: sulla base di quali macerie e nulla assoluto lasciato dalla giunta di @VirginiaRaggi il Commissario Gualtieri ha prodotto questo “nuovo” piano rifiuti?
Allora leggiamolo questo piano di Gualtieri.
Questo post è composto da:
- Parte 1, intitolata “Esisteva un piano Raggi?”
- Parte 2, intitolata “Dichiarazioni di stima di Gualtieri a Raggi (dietro le quinte)”
Esisteva un Piano Raggi?
Le prime 140 pagine del piano di Gualtieri riportano un necessario prologo, varie dichiarazioni di intenti, un certamente necessario studio demografico (esistente) e qualche riferimento normativo EU e nazionale e infine lo stato dell’arte sulla raccolta dei rifiuti a Roma.
Ma da dove vengono i dati sullo stato dell’arte della raccolta rifiuti di Roma Capitale?
L’amministrazione Raggi ha pubblicato a Marzo 2020 il nuovo Piano Industriale AMA 2020-2024.
Questo piano a sua volta presenta uno stato dell’arte e uno scenario evolutivo sulla raccolta rifiuti a Roma Capitale dal 2020 al 2024, con obiettivi programmatici, previsione di nuovi impianti, evoluzione della raccolta differenziata, programmi sulla riduzione dei rifiuti alla fonte e riduzione dello spreco (basati su quali azioni lo vedremo dopo) e diversi scenari.
É essenziale notare che la data di uscita del piano AMA/Raggi precede di cinque mesi quella di pubblicazione del nuovo Piano Rifiuti della Regione Lazio. La Regione però, in base Testo Unico sull’Ambiente, del 2006 (la Bibbia) avrebbe dovuto pubblicare il suo piano, pena il commissariamento, nel 2018 e solo a valle di quello i vari Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), come Roma Capitale, avrebbero potuto procedere ai propri piani. L’approvazione del piano Regionale avviene però solo il 6 Agosto 2020 e il piano industriale AMA è stato conseguentemente aggiornato.
Ma è altrettanto necessario notare che AMA, sotto l’amministrazione Raggi, pubblica il piano rifiuti 2020-2024 il 4 Marzo 2020 quando il PNRR e il suo mare di soldi di cui oggi dispone Gualtieri, non esisteva nemmeno nella mente di Conte dato che il lock-down sarebbe iniziato il 12 Marzo successivo. Anche in questo caso il piano industriale AMA è aggiornato per includere l’avvento del COVID-19 ma certamente non i soldi PNRR che erano molto di là da venire.
É proprio sulla base di questo piano industriale già pronto che il “nuovo piano” di Gualtieri riporta lo stato dell’arte sulla gestione dei rifiuti a Roma. Non a caso, infatti, i dati riportati nel nuovo piano Gualtieri sono quelli del 2019 cioè quelli presentati nel Piano AMA/Raggi 2020.
Ciononostante qualche dato nuovo originale da parte della amministrazione Gualtieri c’è, nella sezione 7.1.1 Completezza postazioni stradali dove si legge:
[…] Una parte rilevante di postazioni stradali, il 29%, non è completa. Anche se si osserva un miglioramento rispetto agli anni precedenti: era il 46% nel 2019.
É incredibile quanto più rilassato sia Gualtieri con la Raggi in un documento che nessuno leggerà mai!
C’è poi un passaggio, a pagina 99, che un po’ è da paraculo diciamocelo, ma pure da fiodena [espressione dispregiativa “munita di dignità letteraria” (non so se veramente questo lo abbia detto Pasolini come riportano in tanti)].
Gli automezzi.
Nel corso del 2021 e del 2022, sono stati acquistati:
- n. 339 automezzi tipo AC/CR e
- n. 120 tipo mezzo CRCD.
Gualtieri qui parla degli acquisti di automezzi e lo fa mettendo insieme il 2021 e il 2022. Peccato che, come si evince da un primo articolo AMA di Febbraio 2021 e da un secondo di Settembre 2021, questi acquisti, certamente i 339, sono stati fatti solo nel 2021 dalla precedente amministrazione e sono, infatti, parte integrante del piano industriale AMA 2020-2024 che include anche le tante nuove assunzioni con concorsi del 2020.
La sostanza di questo quasi copia-incolla è però più profonda.
Mettendo infatti a confronto il Piano Rifiuti AMA/Raggi 2020-2024 con il Piano Rifiuti del Commissario Gualtieri 2022-2035 si nota che entrambi contengono praticamente gli stessi elementi, incluso il percorso verso l’autonomia di Roma Capitale/AMA, la costruzione di nuovi impianti e un aumento della raccolta differenziata, con riduzione della produzione di rifiuto e aumento del riuso, solo che grazie al PNRR, voluto da Giuseppe Conte, e della conseguente pioggia di soldi, Gualtieri avrà decisamente più margine, non dovendosi basare sul solo bilancio di AMA.
Per esempio a pagina 87 del piano AMA/Raggi si parla di 6 nuovi centri di raccolta oltre i 13 esistenti, per cui l’iter delle autorizzazioni è completo e i finanziamenti previsti, e di 20 ulteriori centri in fase di approvazione/verifica. Mentre a pagina 101 del piano di Gualtieri si legge che:
In occasione del fondi messi a disposizione dell’Unione Europea, il cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), AMA su delega di Roma Capitale, ha presentato relativamente al DM 396/2021 del MITE linea A, n.10 proposte di finanziamento relative alla realizzazione e ammodernamento dei centri di raccolta. Si prevede di arrivare al 2030 a complessivi n. 30 centri adeguatamente localizzati in tutti i Municipi di Roma Capitale
Una bella differenza. La creazione dei nuovi centri di raccolta era già contenuta (e in parte realizzata) nel piano AMA/Raggi ma ora si fanno con i soldi del PNRR. E comunque alla fine Gualtieri prevede 9 centri in meno di quanto previsto dal piano Raggi.
Altra differenza curiosa sono le milestones, gli obiettivi intermedi e le loro date. Il Piano Rifiuti AMA/Raggi ha ovviamente come orizzonte il 2025 e questo perché l’anno 2025 è il primo obiettivo delle norme europee quindi di quelle nazionali e di quelle regionali. Entro il 2025 la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani deve essere almeno al 55% in termini di peso (a scala nazionale a dire il vero). In ogni caso il piano Raggi dice:
Il presente Piano Industriale si pone, pertanto, obiettivi coerenti con quanto indicato dalla Direttiva 2018/851/CE, soddisfatti raggiungendo nel 2025 una percentuale di RD pari al 60%.
Gualtieri invece salta del tutto la milestone del 2025 in merito alla quale dice solo:
il 2025 sarà caratterizzato da un aumento della produzione rifiuti a seguito dell’afflusso di visitatori associato al Giubileo: per questo aumento di rifiuti il Piano prevede di definire accordi specifici con gestori operanti in Italia e all’estero che permettano di garantire il superamento dell’emergenza durante il 2025 e 2026
Non è ben chiaro perché il Commissario nominato appositamente per il Giubileo 2025, ometta di menzionare proprio gli obiettivi (normali, non quelli emergenziali ci mancherebbe) per il 2025. Cioè quanto farà di standard Gualtieri nei prossimi 3 anni e quanto no? Non è dato saperlo.
Se dovevamo fare un commissario straordinario per il 2025 per sentirci dire solo che nel 2025 esporterà comunque i rifiuti, come si dice a Roma “so ‘bboni tutti”.
Fatto sta che il 2025, per cui è stato nominato commissario straordinario con poteri speciali, non è mai nominato nello scenario. Si salta direttamente al 2030 (quasi 4 anni dopo la fine del suo mandato) e addirittura, cuore oltre l’ostacolo … ma il più lontano possibile … al 2035.
Lo Scenario di Piano […]
- al 2030 si pone l’obiettivo di RD al 65% con un tasso di riciclaggio al 51,5% […]
- il 2035 […] il raggiungimento del 70% di RD e un tasso di riciclaggio 54,9%
Ua’ … Insomma salta il 2025 (per il quale è commissario e che di norma dovrebbe indicare) ma il 2030 e il 2035 oh, quelli ci sono eh?
E veniamo al punto Inceneritore. Nel piano industriale AMA/Raggi un termovalorizzatore non c’è perché 1) non era ritenuto necessario dato che nella Regione Lazio già ci sono: forse non lo sapete, ma il termovalorizzatore di San Vittore ACEA ha 3 linee per un totale al momento di 376mila tonnellate / anno. 2) il termovalorizzatore è ritenuto un approccio obsoleto sia dall’EU (penultima scelta fra le tante per il ciclo rifiuti) che dal recentissimo Piano Rifiuti della Regione Lazio che esplicitamente si prende gioco dei termovalorizzatori.
Comunque … leggiamo il piano del Commissario Gualtieri, cito:
il Piano individua il sistema impiantistico necessario all’auto-sufficienza territoriale:
- 2 impianti di selezione delle frazioni secche da RD (con capacità totale di 200.000 t/a)
- 2 impianti per la digestione anaerobica delle frazioni organiche da RD (con capacità totale di 200.000 t/a)
- 1 impianto di trattamento termico dei rifiuti indifferenziati residui con efficiente recupero energetico (con capacità totale di 600.000 t/a).
Tutti gli impianti adottano le BAT.
Nota: BAT = Best Available Techniques”, ogni tipologia ha un set di BAT definite a livello EU per cui puoi adottare solo quelle o qualcosa di meglio.
Ok, ma in pratica? Dal capitolo 16, cioè lo Scenario di Piano, a regime:
[…] 1 IMPIANTO DI TRATTAMENTO TERMICO PER IL RECUPERO DIRETTO DI ENERGIA DAI RIFIUTI RESIDUI INDIFFERENZIATI che adotta tecnologia di combustione consolidata, utilizza le BAT per il recupero energetico, per la riduzione e per il controllo delle emissioni in atmosfera e implementa la sperimentazione di una tecnologia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (‘carbon capture and storage‘).
Ma …
[…] Nella fase transitoria, fino al 2035, si proseguirà nell’utilizzo per almeno 170-200.000 t/a dell’impianto di termovalorizzazione di ACEA di San Vittore del Lazio (Frosinone). Le quantità da avviare a San Vittore saranno verificate di anno in anno nel corso del Monitoraggio del Piano.
Ora, nelle previsioni del piano Gualtieri al 2030 è scritto:
lo Scenario di Piano nel Contesto Tendenziale, in cui la produzione di rifiuti rimane stabile attorno a 1.69 milioni di tonnellate/anno e la RD raggiunge 65%, richiede al 2030 una capacità di trattamento termico in grado di gestire oltre 790.000 t/a
Tradotto: se tutto va come previsto, in base al nostro piano in cui si fa affidamento sul nuovo termovalorizzatore, dovremo bruciare almeno 800mila t/a di indifferenziato. L’eccedenza rispetto alle 600mila t/a del termovalorizzatore di Roma sarà avviata a San Vittore, previa costruzione di:
impianto di pretrattamento a gestione terzi
Pretrattamento che, a giudicare dalla figura 16.4 dello Scenario di Piano Gualtieri, per il termovalorizzatore di Roma non si farà perché sarà un impianto a trattamento diretto, dice.
Ora, San Vittore può termovalorizzare un massimo di 376mila tonnellate all’anno (t/a) su tre linee esistenti e, se ho capito bene, ne ha trattate al massimo fin qui 307mila t/a … ivi incluse quelle di Roma Capitale (ca 73mila t/a ricostruendo da questo articolo). Quelle 73mila però furono raggiunte perché, al contrario di quanto si dice nell’articolo di Repubblica, nel 2019 per scongiurare la puntuale crisi dei rifiuti la Raggi, osteggiata dal sindaco di Roccasecca, impose la ricezione da parte di San Vittore e del suo TMB di circa 200 t/giorno da Roma.
Oggi che San Vittore dovrà ricevere da Roma in modo permanente almeno fino al 2030/35 dalle 200 alle 530 tonnellate al giorno di rifiuti di Roma, perché lo ha detto il Commissario, suppongo che vada bene, ma dove le mettono visto che con le attuali 73mila t/a siamo già a 307mila t/a?
Forse alla quarta linea che ACEA ha chiesto di poter aggiungere? Siamo quindi appesi a questo per far tornare i conti del piano al 2030? Vabbè dai vuoi che Zingaretti prima di lasciare la Regione Lazio non faccia questo regalo?
Infine: nel piano NON SI DICE MAI esplicitamente quando sarà pronto il tervmovalorizzatore di Roma. Tutto è definito, come ho detto, per il solo 2030 e poi 2035. Il che è piuttosto assurdo a pensarci bene. Comunque stando alle dichiarazioni del Commissario Gualtieri, se je dice bene il termovalorizzatore di Roma sarà operativo, secondo la loro stessa road-map, nel 2025 (ma veramente deve andare tutto liscio). Ma se non va tutto liscio “stiamo con le pezze” e abbiamo perso 5 anni.
Francamente mi domando: ma non si dovrebbe investire di più sulla parte di riduzione/riutilizzo, riciclo (che c’hai pure il PNRR) e ridurre al minimo lo scarto da bruciare in modo che un ampliamento di un inceneritore regionale sia sufficiente? Veramente un argomento che per legge è di competenza Regionale, deve talmente essere scaricato come un barile sulle ATO, tanto da non ipotizzare nemmeno l’ottimizzazione dell’uso di termovalorizzatori a scala regionale? Peraltro la termovalorizzazione è considerata obsoleta dall’EU: l’EU prima li usava certo (e anche noi visto che li abbiamo) ma dal 2026 inizierà a tassarli, nonostante il recupero energetico, in quanto produttori di CO2 e altri scarti e perché l’obiettivo è ZERO-WASTE. Stiamo puntando per il futuro su un approccio già vecchio [Slide 25-27 Legambiente]. Il modello a cui si ispira Gualtieri per Roma è l’inceneritore Danese di Amager Bakke a Copenhagen. Celebratissimo e sicurissimo (a parte qualche pericoloso stop di emergenza), è stato comunque costruito in 4 anni (2013-2017) e non in 2 come dichiara Gualtieri per Roma. In Danimarca! Inoltre quanto a successo finanziario e convivenza con il ZERO-WASTE è particolarmente controverso e dimostra come una simile struttura debba sempre essere a regime per essere conveniente:
But now, ironically, as municipalities have become very efficient in waste sorting and recycling, the plant is quickly running out of its most important raw material: rubbish.
dal The Local
Tanto è vero che la Danimarca nella sua strada verso la neutralità energetica 2050 pianifica di spostare la produzione di energia dall’incenerimento alle fonti alternative e di “rimuovere la plastica dall’incenerimento” perché … è riciclabile (va la?).
Insomma a leggere il piano di Gualtieri e le sue dichiarazioni, a me st’inceneritore di Roma sembra una scappatoia per rimandare ad altra amministrazione le ulteriori azioni concrete oltre il Piano Industriale AMA già scritto dalla precedente amministrazione, per svalicare, con le chiacchiere, il 2025 mentre si continua a sfruttare il PNRR di Conte e le assunzioni + acquisti di Raggi per salvare la faccia dopo le tante accuse, a questo punto evidentemente gratuite, mosse all’amministrazione uscente.
Segue … l’incredibile.
Dichiarazioni di stima di Gualtieri a Raggi (dietro le quinte)
Nella sezione strategica, lo Straordinario Commissario Roberto Gualtieri inizia a delineare il “suo piano”. Lo fa però partendo dal “già fatto” da Roma Capitale in tema di prevenzione e riciclo, .
Ho trovato questa parte veramente … sorprendente considerate le pesanti accuse di incapacità rivolte al primo sindaco donna di Roma.
Sezione 12.3.2, pagina 137, dice il piano:
Con lo studio “La prevenzione della produzione dei rifiuti: analisi comparativa della sostenibilità degli imballaggi in plastica di alcuni prodotti per indirizzare l’efficacia dell’azione di Roma Capitale” è stata svolta un’analisi comparativa tra l’utilizzo di alcuni prodotti di largo consumo.
Lo studio in questione è di N.Girardi et al., pubblicato nel 2020 ed è stato eseguito:
[…] nell’ambito della collaborazione fra la Direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti del Dipartimento Tutela Ambientale (del Comune di Roma n.d.r) e l’Università di Roma “La Sapienza”, facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Dipartimento di Biologia Ambientale” che ha avuto “la durata di tre mesi, dal 1 novembre 2019 al 31 gennaio 2020. Al termine di tale periodo, è stata attivata una nuova fase per proseguire gli studi in itinere.
Dunque un lavoro del 2019 che, stando al piano in oggetto, riveste un ruolo importante nell’orientare l’azione del Comune di Roma. Ma proseguiamo.
12.3.3 Il nuovo Regolamento Comunale.
Il piano di Gualtieri, a proposito di questo nuovo regolamento, recita così:
Il nuovo Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani, approvato con la Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 44 del 13 maggio 2021, introduce numerose innovazioni sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti.
Già. Pare che il nuovo regolamento approvato 5 mesi prima che il Commissario Gualtieri vincesse le elezioni comunali, addirittura introduca, numerose innovazioni sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti. Uanema, si direbbe a Napoli.
E cosa dice ‘sto nuovo regolamento fatto da #Raggi, sorprendentemente innovativo per Gualtieri? Innanzitutto …
Il titolo III di tale Regolamento riguarda la “Prevenzione della produzione dei rifiuti urbani” e individua le misure per l’organizzazione degli eventi pubblici e le azioni per la riduzione della produzione dei rifiuti derivanti dai servizi di ristorazione scolastica
… con diversi dettagli operativi, che potete leggere da soli.
Poi Gualtieri si indigna proprio e dice che il Comune di Roma veramente non può tollerare lo spreco alimentare.
“in Italia sono prodotte, in un anno, circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari che rappresentano il 16,8% dei consumi annui alimentari […] La percentuale di eccedenza alimentare donata – a livello nazionale – è ancora poco consistente […] la Legge 166/2016 del 19 agosto 2016, detta Legge Gadda […] è nata con l’obiettivo di incentivare la redistribuzione delle eccedenze e dei beni inutilizzati a fini di solidarietà sociale, destinandoli alle categorie bisognose. […] Per Roma Capitale l’attuazione della Legge 166/2016 si realizza dando spazio a tutte quelle realtà …
Ed è per questo che …
Per tali realtà, Roma Capitale ha definito uno strumento incentivante, ossia una riduzione della parte variabile della Ta.Ri.
Brava Roma Capitale!!! Ecco, però la riduzione della parte variabile della Ta.Ri. è stata realizzata, come dice lo stesso Gualtieri, attraverso una delibera che modifica il regolamento Ta.Ri. con gli Art. 16-bis e 16-ter.
Delibera (questa qui) che è del …. 30 Marzo 2018. Pare poi che a conferma del fatto che sta roba non appartenga alla nuova era Gualtieri c’è sempre il Commissario Gualtieri:
Nel gennaio 2022 si è chiuso il primo anno di applicazione di questa azione, che ha visto l’adesione di alcune importanti realtà cittadine, dando la prima concreta realizzazione al contrasto dello spreco alimentare.
Cioè, un anno sarebbe Gennaio 2021. Delibera Raggi, sperimentazione Raggi finita quando Gualtieri non aveva manco la giunta un altro po’.
Vabbè, proseguo, perché mi pare strano che Gualtieri osanni così il lavoro della #Raggi e pubblicizzi pure l’osanna su FB. A un certo punto partirà qualche “hanno fatto un casino, maledetti M5S”.
Allora passiamo al capitolo “I Centri del Riuso e l’Ecorubrica“. Dai questa non l’avevo sentita mai manco io. Questa sarà roba del 2022 dai. Sempre citando il piano di Gualtieri:
La promozione dei CENTRI DEL RIUSO e la realizzazione DELL’ECORUBRICA si incardinano nella strategia di Roma Capitale orientata a favorire la ricollocazione di beni che detengono ancora un valore d’uso e una utilizzabilità, ma di cui il detentore non vuole più disporre.
Quindi?
L’Ecorubrica, elaborata in collaborazione con AMA SpA; costituisce un vademecum per tutti i cittadini che desiderano evitare che gli oggetti di cui voglio disfarsi diventino rifiuti e che cercano soggetti cui destinarli. Biciclette, passeggini e tanti altri beni durevoli trovano così, tramite i Centri del Riuso e l’informazione corretta, nuova vita
Ah. Quindi in pratica?
Roma Capitale ed AMA SpA hanno inoltre siglato Protocolli d’Intesa con le associazioni Book Cycle, Ciclonauti, Joni and Friends, Libra, Nuova Acropoli e W.A.Y.S. (determinazione dirigenziale 723/2021), finalizzati alla prevenzione della produzione dei rifiuti e l’incentivazione al riuso dei beni, […]
Je l’hai fatta. Ma quando l’hai fatta sta cosa? Stavolta mi viene in aiuto un link esterno di Eco dalle Città. L’articolo è del 18 Maggio … 2021. Così come è del 20 Maggio 2021 questo post di W.A.Y.S. che festeggia il protocollo d’intesa con AMA. Insomma i #Raggi alla bicicletta li hanno riparati un anno e mezzo fa, quando Gualtieri ancora non aveva deciso se candidarsi o meno.
Vabbè dai ci sono ancora diverse pagine. Passiamo quindi al capitolo successivo:
Il Green Public Procurement (GPP) viene definito come: “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Interessante si, ma Roma non aveva mai fatto nulla per questo fino alla nuova era Gualtieri, giusto? Infatti:
è stato siglato il Protocollo d’intesa tra Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e Roma Capitale
Quando? Il Commissario Gualtieri non linka e non cita il protocollo in menzione ma il web si. Il protocollo è questo qui, dal sito del MITE, o meglio questa è la proroga del Protocollo originale siglato con l’allora Ministero dell’Ambiente in data … 16 aprile 2018. Si che poi era di durata triennale quindi anche la sua prosecuzione richiesta dal Roma Capitale è del … 9 aprile 2021, ancora quando Gualtieri non sapeva se fare il sindaco fosse per lui.
Ma non finisce qui con questo argomento perché a un certo punto Gualtieri si esalta:
Dal 2018 ad oggi, sono stati realizzati, anche in collaborazione con la Scuola di Formazione Capitolina, 20 eventi di formazione. Questa attività ha già portato a due importanti riconoscimenti. […] il 9 ottobre 2020, è stata conferita a Roma Capitale una Menzione speciale del premio Compraverde Buygreen 2020, sezione Bando Verde. Il bando, oggetto del premio, è stato realizzato dal Municipio VI sul capitolato d’appalto: “Manutenzione Straordinaria del Verde Pubblico in aree di pertinenza ERP”
Tutto qui?
nell’ottobre 2021 ha presentato la propria candidatura al Premio Compraverde Buygreen, sezione politiche GPP per le pubbliche amministrazioni che hanno attuato attività concrete per promuovere e migliorare gli acquisti verdi. Roma Capitale è stata insignita di una menzione speciale di tale premio, consegnato a Roma Capitale venerdì 8 ottobre 2021
Quattro giorni dopo le elezioni. Na scheggia Gualtieri, 10 giorni prima del ballottaggio già un premio.
Finita? Basta? No. Non potevamo farci mancare il capitolo “12.3.7 La raccolta selettiva delle bottiglie in PET“. Non è la super-chicca ma poco ci manca. Vado di citazione
La Direttiva (UE) 2019/904, detta direttiva SUP, Single Use Plastic, ha introdotto nuovi e sfidanti obiettivi di raccolta e riciclo specifici sulle bottiglie in PET, ripresi nel d.lgs. di recepimento n. 196/2021
[…] Per rispondere alle sfide poste dalla nuova normativa europea, occorre integrare i tradizionali sistemi di raccolta con nuovi sistemi di restituzione da parte dei cittadini delle bottiglie post consumo
[…] L’installazione di eco-compattatori per la raccolta delle bottiglie in PET realizza tale sistema di riciclo a ciclo chiuso bottle to bottle.
Io non vorrei fare spoiler a questo punto ma … ‘tacci tua se po’ di? Si a Roma se po’. Ma eccola …
I cittadini che si impegnano in questa nuova raccolta, utilizzando gli eco-compattatori posti in punti presidiati del territorio comunale (quali mercati e stazioni della metropolitana, ecc.), sono premiati con bonus utilizzabili per l’acquisto di biglietti per il trasporto pubblico locale o per effettuare la spesa nei mercati.
Oh sembrano proprio le macchinette mangia-plastica daa #Raggi, ve? Vero Commissa’?
Giuro non ci sta una cosa brutta che il Commissario Gualtieri, evidentemente un tantino bipolare, dica alla “vuoto a perdere” #Raggi.
Certo, raramente riporta le date dove può evitarlo. Certo in pubblico insulta la #Raggi e dice che sta partendo da zero, in coro con il suo protettore (in senso volgare? no assolutamente, in senso letterale) Zingaretti.